Uno scrigno di storia da valorizzare. Se Sergio del b&b Santa Vittoria non mi avesse fatto da Leggi il seguito
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Sito molto interessante con resti di anfiteatro romano, molto bello anche se molto danneggiato Leggi il seguito
Un cumulo di pietre in rovina, abbandonate a se stesse, senza un cartello informativo, senza un sito internet o una gestione diretta alla quale rivolgersi telefonicamente.
Ho voluto comunque rischiare di andarci a vuoto e purtroppo ho trovato chiuso, molto bello il parco intorno invece.
ho visitato e visito spesso aree archeologiche... pur essendo sempre contento di ogni posto difficile che mi emozioni se non in casi particolari... Trebula è uno di questi casi... il suo anfiteatro sopratutto con i suoi sotterranei è un'esperienza archeologiche emozionante e direi quasi unica nel suo genere... grazie anche alle due guide Sabina e l'altra con il nome originalissimo che però dimentico sempre... e non dimenticate di passare anche alla basilica di Santa Vittoria...
Sito molto interessante con resti di anfiteatro romano, molto bello anche se molto danneggiato. Difficile trovarlo aperto, informarsi prima.
Belli visti da fuori .Non si sono potuti vedere da dentro poiché erano chiusi perché era in corso una partita di calcio . Il campo di calcio è situato affianco agli scavi dell area archeologica .
Nell'antica terra Sabina, in provincia di Rieti ad una ditanza di circa 60 km da Roma , con esattezza presso il piccolo paese di Monteleone Sabino , una nostra passeggiata può avere come centro , interessante per la gita di una giornata, i resti di Trebula Mutuesca ed il suo antico anfiteatro . Molto interessante la ricostruzione dell'abitato degli antichi sabini e poi del centro romano che aveva il suo sviluppo su tre colli e sulla pianura , il Pantano , che intercorreva fra esse , con un ricco corredo architettonico di colonne , monumenti ad opera soprattutto della ricca e potente famiglia di proprietari terrieri dei Bruttii Praesentes, imparentati con la famiglia imperiale. Fu in questo periodo che vennero
realizzate le terme in località Castellano, l’anfiteatro in località Pantano, le grandi cisterne e altre costruzioni . In particolare si apprezzano i resti imponenti dell’anfiteatro, databile intorno alla prima metà del II secolo e riportato alla luce quasi integralmente. L’edificio è in parte addossato alla roccia naturale e era destinato allo
svolgersi dei giochi gladiatori e ai combattimenti con le fiere. Ha una pianta ellittica e dimensioni molto notevoli di quasi 100 metri per 70.
Prenotando la visita turistica con l'associazione Trabes si accede all'area archeologica (ahimè da alcuni anni non più indagata) che conserva in vista il monumentale anfiteatro. La città giace accanto, ma niente si può più apprezzare al di fuori dei pochi reperti fortunosamente messi in salvo nel piccolo, prezioso museo civico non distante. Delle terme investigate negli anni '50 non rimane più il mosaico, vandalizzato e perduto (solo foto sbiadite). Le cisterne romane sul colle di fronte non sono accessibili. Nelle case finitime ad ogni smossa di terra si provvede a ricoprire. Accanto all'emiciclo, sotto il campo sportivo così verde e curato, giace il Foro in un sonno che dura da secoli. Il tempio di Feronia, speculare all'Anfiteatro documentato e di nuovo interrato per prevenire vandalismi. Impressionanti contrafforti della cavea appoggiati allo sperone, eccellente opera di rimessa in luce della planimetria, superbo deambulacro (galleria) ipogeo, di una semplicità ma regolarità costruttiva (opus mixtum) da risultare elegante. Altro che i cunicoli sotto i monumenti simili in tutto il Mediterraneo: un solo vasto spazio perfettamente fruibile ancora oggi. Anche chi non è appassionato rimane sbalordito. la guida turistica, per quanto volontaria, è così appassionata da travolgere. Accanto un Centro di Studi che attende tempi migliori, nuovissimo nel concept e nella realizzazione ma ancora in cerca di vocazione scientifica e sana valorizzazione. Prezzo del biglietto irrisorio (con 3 € si visita anche il vicino Museo con i reperti sopravvissuti e la chiesa di S. Vittoria).