Lo so, quello che sto per scrivere sembrerebbe fuori luogo. Sono laureata in fisica quindi per me l’approccio scientifico è la base di ogni avvicinamento a nuove esperienze. Eppure sono affascinata dal sesto senso dell’essere umano, dalle capacità di comprendere situazioni grazie a quell’istinto, primario per il nostro avo di diverse centinaia di migliaia di anni fa, e sopraffatto dalla civiltà,...ma pur sempre presente. Camminiamo io e mio marito una sera in Via Colombo, mano nella mano, passiamo davanti alle vetrine semibuie, quando, camminando davanti alla veranda de “La Fascina”, un campanellino interno ci allerta, il luogo ci incuriosisce, l’ambiente sembra cordiale, il locale è pieno, buon segno. Decidiamo di provarlo con amici. Ed allora sì che l’istinto ha dato la sua conferma, l’appagamento del gusto è pieno, Bravi! Buono l’antipasto di baccalà e la tartare di tonno fresco, lo spaghetto allo scoglio ed il fritto misto. . . 10+ all’antipasto di gamberi ed il secondo di tonno, e chi l’ha detto che i sapori devono essere forti; è nella delicatezza del gusto che si assaporano le prelibatezze. Il proprietario, Marco, ci descrive le particolarità con cui ogni pietanza è preparata; traspare l’intenzione di voler tramettete il meglio nella realizzazione del piatto. Se poi vogliamo provare la pizza a lenta lievitazione, ci dice, chiamatemi qualche giorno prima e vi terrò da parte qualche pallina di pasta. Lo faremo. E ricordate, quell’istinto atavico che tende a portare a soddisfarvi al meglio, non lo sopprimete mai, seguitelo, vi darà sempre ottimi consigli.
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