La calca sul portone indica che al bancone ci sanno fare. Cicchetti che sembrano tapas e mozzarelle in quantità industriale invogliano ad entrare per scrollarsi via la nebbia dei sabato sera in laguna.
La sala, ricavata come si può in un tipico e irregolare stanzone di un palazzo veneziano, ha velleità jazz e si stacca un poco dalla classica osteria. Il piano di sopra è forse più romantico alla luce delle candele ma è praticamente deserto anche nella serata più gettonata. Il menu è anche interessante con qualche piatto tradizionale rivisitato. Per lo più si vede pesce. Quelle cicchettapas prese come antipasto si confermano interessanti, però l'amatriciana di spada è un poco asciutta e gli scampi hanno più parole nel menu che sapore. Nella media non è malaccio ma non è certo il posto da puntare.
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