Son stato a cena in questo bistrot al confine con la Chinatown milanese in occasione del loro Capodanno e incuriosito da una recensione apparsa sul magazine del Corriere. Una piccola perla nascosta nel dedalo di negozi ad ideogrammi del quartiere.
Il locale è un classico bistrot, giustamente informale e con una bellissima luce. Il servizio informale ma attento.
I piatti sono italiani ma rivisitati con tocco creativo. Non lasciatevi spaventare dagli accostamenti a volte inusuali (ad esempio ricciola e cannella) perché non verrete delusi. Ottime le cotture (sia del pesce che della carne) anche se a volte il piatto non appare perfettamente bilanciato, uscirete comunque contenti.
Conto onesto e carta dei vini interessante con ricarichi modesti.
Il coraggio del mio titolo è dovuto all’aver deciso di aprire in una zona che, benché centrale, è fuori dai classici giri della movida milanese; la innovazione nel tentativo della giovane chef di proporre con creatività ma senza eccedere nel lezioso o nel puro esercizio di stile, una cucina leggera, curiosa e solo apparentemente semplice.
Tornerò di sicuro.
Siete proprietari o gestori di questa struttura? Richiedete gratuitamente il profilo per tenerlo aggiornato, rispondere alle recensioni e tanto altro ancora.