Storica trattoria immersa nella pacifica campagna veronese. Qui dominano i grandi spazi, fuori e dentro.
Fuori, ampie distese di mais e tabacco, campi di mele e pere, fossi pieni d’acqua e aironi; anche il parcheggio è extra-large.
Dentro, sale moderne e climatizzate di notevole cubatura, perfette per i festeggiamenti di eventi e cerimonie: un enorme salone dall’aria country, fitto di tavoli e con ampie vetrate, ed una zona più elegante, con le sedie vestite e qualche pregevole quadro alle pareti. D’estate è possibile mangiare all’aperto, nello spiazzo antistante l’entrata, curato e con belle piante.
Il menù non è da meno: basato principalmente sulla cucina veronese (ma non solo), con svariate proposte di carne e pesce, ci vuole un po’ per leggerlo tutto. In più vi è sempre un corposo elenco di “Piatti del Giorno”, e non mancano le pizze.
Aggiungiamo che l’organizzazione è da manuale: il personale di servizio è giovane, gentile e ben preparato, la raccolta delle comande viene fatta con palmari, i tempi di attesa non sono mai troppo lunghi e l’arrivo dei piatti ai tavoli è molto ben sincronizzato. A sala piena può capitare qualche inceppo ma alla cassa, di solito, viene poi offerto un amaro.
Detto questo, l’aspetto per me più sorprendente è che qui la cucina è veramente gustosa e genuina, anzi casereccia; a chiudere gli occhi si potrebbe quasi pensare di essere in una piccola locanda di paese…
Certo, non tutti i piatti sono sullo stesso livello.
Tralasciando quelli più generalisti e banali, posso dire che pasticcio, tagliolini e risotti sono ben eseguiti (tutti i primi € 6,50 - risotti € 8).
Ma il meglio è rappresentato dai secondi di carne. Spettacolare e strabordante la grigliata mista (€ 12, non servita sabato e domenica), di cui si apprezza l’indubbia qualità dei tagli. Ma anche ordinando un semplice petto di pollo alla brace (€ 7), è subito chiaro che non si tratta del pollame industriale cui la grande distribuzione ci ha abituato! E poi ci sono le carni al forno e gli “intingoli con polenta”, forse la vera specialità di Sacchetto: anitra, quaglie, lepre, cervo, lumache, anche “pastissada di cavallo” (€ 8/9). Ottimi gli spezzatini con patate ed anche i contorni misti. Resta la curiosità di provare il “Baccalà alla vicentina” e il piatto principe della tradizione veronese, il “Bollito con Pearà” (€ 11, solo nei festivi).
Breve invece, e focalizzata sul territorio, la carta dei vini (non sarebbe male indicare i produttori).
Insomma, buona cucina e prezzi modici; un posto da tenere a mente anche per chi è in transito, visto che la SS434 non è poi così lontana.