Martedì grasso, riunione enogastrocomica. Eno perchè si beve, gastro perchè si mangia, comica perchè è puro divertimento conviviale, dove la goliardia non ci ha ancora abbandonati.
Chi siamo e perchè ci sia così caro questo locale l'ho raccontato con la mia recensione del 30 ottobre 2014 e, non volendo tediarvi con una storia in fotocopia, ho pensato di dedicare a Katia e Franco una poesia: L'Infinito, di Giacomo Leopardi. Naturalmente riveduta e corretta per l'occasione.
Sempre caro mi fu quest'ermo ristorante,
e queste mura,che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
piatti di là da quella cucina, e sovrumani
sforzi a rispettar la profondissima dieta,
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo tintinnar posate in questo desco, io quello
infinito profumo a questa voce
vo comparando: e mi sovvien il cuoco,
e le varie libagioni, e la presente
e viva, e il suon di fame. Così in questo refettorio
s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo cibo.