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Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Torino, Italia
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Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

...ovvero: “Franza o Spagna purchè se magna” (cit. Guicciardini, ma lui non si riferiva alle ostriche).

L’età avanza, e con essa cambia forse anche un po’ il modo di viaggiare: ci piace avere un minimo di comodità, ma soprattutto l’esplorazione gastronomica ha assunto dignità (quasi) pari a quella geografica. Naturalmente il lato goloso della vacanza è sempre subordinato alla scoperta di posti nuovi, e quest’anno, come sempre, l’itinerario è frutto di mediazione tra le istanze del marito (in pratica una sola: dune di Pilat) e quelle della figlia (in pratica una sola: sfuggire in fretta ai francesi e al francese per approdare al più presto nell’amata Spagna). Avendo a disposizione un paio di settimane e troppe cose da vedere tra la prima istanza e la seconda, capirete che, al solito, ho dovuto trovare vari compromessi: ho stilato 3 diversi itinerari, per capirci, e fatto le relative prenotazioni con cancellazione gratuita, da aprile fino a giugno (ahimè sono lontani i tempi in cui dopo febbraio l’unica incombenza che mi restava nell’organizzazione delle vacanze era fare le valigie). Il lavoro più grosso a quel punto è stato districarmi con le varie cancellazioni, sperando di non dimenticarne qualcuna, ma alla fine, ce l’ho fatta. La figlia si è rassegnata al fatto che avremmo passato solo gli ultimi 3 giorni nella penisola iberica, il marito ha accettato di stare alla guida per circa 4000 km e io...ho sperato di non aver partorito un itinerario troppo folle e bulimico (nel senso dell’abbuffata di posti da visitare).

A questo proposito...disclaimer: per chi ama gli itinerari meditativi e slow, rivolgersi altrove, please...avete tutte le ragioni (e io ho le mie), vi capisco, ma se iniziate a leggere, non si accettano critiche, siete stati avvisati😂 e se qualcuno in futuro dovesse incappare in questo diario per cercarne spunti per un viaggio da programmare, sappia che ciò che abbiamo fatto in due settimane potrebbe essere benissimo diluito in un mese o più (ad avercelo, un mese o più…).

115 risposte su questo argomento
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91. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Foto:

https://imgur.com/a/gmATTYe

Genova, Italia
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92. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Molto interessante la storia della Semana Grande non la conoscevo

Castiglioncello
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93. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Il toro con delle stelline scoppiettanti sulla schiena, al cui interno stava una persona che si scagliava sulla folla qua e là provocando strilli l'ho incontrato in Guatemala sotto le feste natalizie. Ne ho parlato nel diario che scrissi all'epoca. Fu una bella (e paurosa) esperienza perché oltre a scappare c'era anche l'opzione di andare con coraggio verso il toro che vedendo il coraggioso di turno smetteva di correre e si fermava. A quel punto dovevi con ulteriore coraggio toccare con la propria testa la testa del toro mentre continuavano a scoppiare petardi. La tradizione vuole che chi riesce nell'impresa avrà per se e per la sua famiglia un anno prosperoso. Io riuscì nell'impresa ma solo perché alcuni ragazzi da dietro mi presero con la forza e mi portarono fino a pochi metri di distanza anche se mi dibattevo per sfuggire. Ma visto che non riuscivo a divincolarmi e ch ormai ero a 2/3 metri di distanza decisi che ormai ero in ballo e vedendo il toro fermo toccai con la mia testa la testa del toro e subito dopo scappai a gambe levate. Bella esperienza e bellissime feste molto sentite.

Da 46° a 26° in 24 ore è una bella mazzata...hai quasi freddo 😂😂😂😂

Milano, Italia
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94. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Devo informarmi sulle date della semana grande del 2024...se la meta saranno i Paesi Baschi, non voglio perdermela...

Grazie per la dritta!!!

Modificato: 1 anno fa
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95. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

24 agosto: dopo la nostra prima serata di festa, il mattino successivo ci porta verso ovest, al delizioso borgo di Santillana del Mar. Il paesino medievale è un gioiellino che esplode di turisti, ma comunque da vedere. Purtroppo il meteo stamattina non è propizio, una specie di nebbia o caligine offusca il cielo, credo sia un fenomeno tipo quello che si verifica sulla costa della California, dove al mattino spesso l’umidità dell’oceano la fa da padrone, mentre il sole spunta prepotente verso mezzogiorno. Pazienza, almeno non ci arrostiremo come ieri...in ogni caso l’arrivo di un fronte di aria più fresca, previsto dalle varie app meteo, anche nel pomeriggio porterà temperature decisamente sopportabili, come dicevo prima.

Parcheggiata l’auto nel comodo piazzale all’inizio del centro storico (tassativo arrivare un po’ presto, si riempie in fretta), prendiamo una cartina del borgo all’ufficio del turismo e esploriamo il luogo. Ci imbattiamo subito nell’ennesimo museo della tortura: mi è capitato spesso in borghi o città storiche di trovare questo tipo di “attrazione”, che personalmente trovo piuttosto macabra e in alcuni casi anche di cattivo gusto, ma stavolta entriamo, il costo del biglietto è irrisorio e si può fare. Ne esco con la conferma che questi posti non fanno per me: la descrizione delle pratiche utilizzate per estorcere confessioni e la visione degli strumenti utilizzati mi hanno lasciato un senso di tristezza e nausea che solo la passeggiata nel paesino ha fatto svanire.

 I palazzi dalle belle facciate ricordano che questo borgo, situato lungo il Cammino di Santiago, era sede di potenti famiglie nobili e del potere ecclesiastico, infatti il centro è costituito dalla bella Collegiata di Santa Juliana, dove si trova anche uno dei miei amati chiostri. Una delle particolarità è l’installazione nel chiostro di quello che a prima vista mi era sembrato un presepe: in realtà avvicinandosi ci si rende conto che è la rappresentazione non della nascita, ma della Passione di Gesù: esattamente come in un presepe ci sono riproduzioni di botteghe artigianali e personaggi vari, e, come in una sorta di via crucis, si vedono i vari momenti degli ultimi giorni di Cristo: ci sono l’arrivo a Gerusalemme, Ponzio Pilato e il Buon Samaritano, la crocifissione, fino alla resurrezione.

Dopo aver visto anche la scenografica piazza del municipio, con i suoi palazzi e le sue torri, proseguendo nella visita ci imbattiamo in numerosi negozi di specialità locali, in primis una specie di torta che però non acquistiamo. Non ci tiriamo indietro però davanti ad un altro dei pilastri gastronomici della Cantabria, ovvero le celebri acciughe, davvero molto buone. Ne acquistiamo per noi e per i parenti, e ci scappa anche una bottiglia di vino locale, lo stesso bevuto a cena la sera prima.

Appena lasciamo Santillana esce un bel sole: perfetto, dal momento che passeremo qualche ora del pomeriggio in spiaggia. Scegliamo la Playa de los Locos a Suances, una bella baia raggiungibile con una breve e ripida discesa dal livello della strada (scopriremo poi che c’era anche un altro accesso, più agevole). Il sole picchia ma per fortuna l’arietta è più fresca e in spiaggia si sta proprio bene, niente folla, un bel panorama, cosa volere di più?

Tornati a Bilbao, ci immergiamo di nuovo nell’atmosfera festaiola, come la sera precedente, iniziando con degli ottimi pinxtos al mercato della Ribera e proseguendo in giro per il Casco Viejo.

Si completa di nuovo la giornata con mojito e spettacolo dei fuochi, poi la mente va a pensieri meno piacevoli...domani si riprende la strada, stavolta verso est, inizia il rientro...

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96. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Foto di Santillana del Mar, Playa de los Locos e Bilbao

https://imgur.com/a/KsV3qvu

Modificato: 1 anno fa
Castiglioncello
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di Montenegro, Croazia, Toscana, Hvar
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97. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Bella la spiaggia...e mi piace anche il nome "la spiaggia dei pazzi" 🤣🤣🤣. Avrei sicuramente scelto quella spiaggia.

I musei delle torture sono tutti uguali (mio parere).

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98. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

25 agosto: sotto una pioggerellina fina fina lasciamo Bilbao e la Spagna, tallonati dalla perturbazione atlantica che finalmente porterà un po’ di refrigerio qui e anche in Italia.

Il viaggio oggi è lungo, arriviamo a Narbonne, cittadina scelta come tappa (quasi) intermedia: non l’abbiamo mai visitata e il centro storico sembra interessante.

Ho prenotato in una deliziosa struttura, un convento ristrutturato in maniera splendida, il Couvent des Carmes, e abbiamo una enorme stanza con angolo salotto, letto a baldacchino matrimoniale e letto a castello in un angolo separato, oltre ad un bel bagno con vasca idromassaggio.

La ragazza che ci accoglie ci spiega (solo in francese, ma più o meno ci siamo capiti) che la ristrutturazione è ancora in corso, ci fa vedere la navata della ex-chiesa dove si stanno ricavando tre stanze una sopra l’altra, riuscendo comunque a non rovinare il “contorno” storico. Saliamo anche sulla torre da dove si vede il panorama sui tetti del centro storico.

Iniziamo poi l’esplorazione, arriviamo nella piazza che ospita la bella cattedrale gotica di St. Just e St. Pasteur e il palazzo dell’Arcivescovado, purtroppo entrambi hanno appena chiuso i battenti, siamo arrivati troppo tardi, pazienza.

Ci consoliamo con un aperitivo in piazza, c’è un bel sole ma l’aria è piacevole. Per la cena approdiamo in uno strano locale, Le Guinguet, che ha solo tavoli esterni (praticamente è un chiosco, infatti l’apertura è stagionale)su una terrazza sul fiume, dove mangiamo abbastanza bene nonostante il servizio un po’ confusionario. Mentre ceniamo vediamo passare uno strano corteo capitanato da una specie di gigantesco cavallo alato-robot e varie figure con abiti fiabeschi: anche qui siamo fortunati, siamo capitati durante il festival

Barques en scène, con concerti, esibizioni di artisti di strada e stand gastronomici sulle rive del canale della Robine che attraversa la cittadina. Dopo cena la figlia torna in hotel, mentre noi giovani andiamo a fare un giro nel pieno della festa, tra musica assordante, tantissima gente che mangia, beve e ascolta il concerto di un artista che da queste parti deve essere famoso. Con il conforto di una bella crepe, ce ne andiamo a nanna…

26 agosto: un nostro viaggio in Francia non può mai concludersi senza la rituale tappa a Saintes (Maries de la Mer), quindi ho prenotato ben due notti in paese (inizialmente era una sola, poi quando abbiamo deciso che non avevamo ancora voglia di tornare a casa abbiamo avuto la fortuna di trovare una stanza libera in un altro hotel, quindi domani traslocheremo). Prima di arrivare a Saintes facciamo un giro più lungo e passiamo da Salin de Giraud, solite foto a uccelletti e uccelloni marini, poi un po’ di relax in spiaggia, alla plage de Piémanson, dove troviamo tre meduse spiaggiate dalle dimensioni gigantesche...il sole va e viene e anche grazie alla presenza delle bestiole di cui sopra evito il bagno. Serata in paese, solito ristorante e solito menù, siamo ormai degli abitudinari 😂😂😂

27 agosto: dopo aver lasciato il primo hotel andiamo a fare un giretto ad Aigues Mortes, il bel borgo medievale a pochi km da Saintes: e anche qui le feste popolari ci perseguitano (giuro che non sapevamo nemmeno di questa) 😂 capitiamo proprio mentre sta partendo il corteo della rievocazione storica, troviamo parcheggio fortunosamente, ci sediamo a fare colazione ai tavolini di un bar in una via del centro e ci godiamo la sfilata: mi sembra proprio di stare a casa, a Finalborgo, dove ogni anno ad agosto il borgo torna indietro nel tempo fino all’epoca dei Marchesi del Carretto…Per fortuna ha appena smesso di piovere e dopo un giro tra i i numerosissimi banchetti che vendono prodotti tipici e di artigianato, dove acquistiamo ancora qualche ricordino gastronomico, torniamo a Saintes, fermandoci prima alle cantine del Domaine de Montcalm per la solita scorta di vin de sables.

Dopo il check in e un po’ di relax nel nuovo hotel (penso che ormai li abbiamo provati quasi tutti) ci aspetta il solito giro in paese: Saintes è veramente piccola e si fa presto a girarla, e noi ormai potremmo farlo ad occhi chiusi: non so perché siamo sempre attirati da questo posto, non è più quello di 25 anni fa, allora aveva più fascino, ma siamo come quegli anziani che rievocano i bei vecchi tempi tornando nei luoghi della giovinezza...vabbè, abbiamo appena passato i 50, non siamo ancora così decrepiti, e non capiamo chi torna ogni anno a fare le vacanze nello stesso posto, il mondo ha così tanti paesaggi e posti diversi da scoprire che proprio non ci arrivo (conosco “foresti” che vengono a Finale da più di 30 anni, stessa spiaggia, anzi, stessa zona della stessa spiaggia libera, stesso appartamento affittato...e stesse lamentele ogni anno 🙄), ma noi a Saintes torneremo sempre a fare un rapido passaggio e a comprare sempre le stesse cose 🤓

Finale di vacanza: poteva mancare un ultimo aperitivo a base di ostriche? Nossignori, e infatti stasera io degusto e il marito e la figlia guardano, tra l’altro prima ordino le ostriche locali, buone, poi per curiosità chiedo che me ne portino una delle più costose e, io non ne capisco niente, ma la differenza si sente eccome!

Ultima cena, ultima passeggiata lungomare della vacanza e domani si torna a casa (anzi a Finale a recuperare la nostra vecchietta, la cagnolina che è rimasta dai nonni).

E’ stato un parto stavolta ma ce l’ho fatta, mancano solo le solite ultime impressioni...a domani!

Torino, Italia
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99. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

Concludendo: anche quest'anno siamo riusciti a fare un bel giretto che ci ha portati a vedere panorami nuovi e altri che ci ricordavano qualcosa. La duna di Pilat non ha deluso le nostre altissime aspettative, mentre il tratto di costa sul mare Cantabrico che abbiamo visto mi ha sorpresa per la sua bellezza, sicuramente in futuro torneremo nel nord della Spagna per approfondire la conoscenza. Le isole francesi a pochi km alla costa meritano la visita, a noi questo paesaggi atlantici, con le maree, il vento, le spiagge tranquille piacciono tanto e non annoiano mai.

Tra le città bellissima Bordeaux, per quanto abbiamo potuto vedere (poco) e la zona del porto vecchio di La Rochelle è deliziosa. Il giudizio su Bilbao è sospeso perchè troppo condizionato dalla massiccia presenza dell'Aste Nagusia, ma sicuramente è positivo.

Tra i paesini vince (facilmente) St. Emilion, nonostante il turismo di massa, ha quel fascino che anche tanti villaggi della Provenza hanno, per esempio, pur essendo a centinaia di km da quella romantica regione.

Non è da meno Guerande, molto meno conosciuto ma con un bellissimo piccolo centro storico.

I pochi castelli della Loira visti hanno confermato la meritatissima fama, sono tutti stupendi e sarebbe bello poter visitarli tutti.

Sulla parte gastronomica del viaggio anche stavolta posso dire che ci siamo molto coccolati e anche stavolta posso serenamente affermare che chi dice che si mangia bene solo in Italia si sbaglia di grosso.

A parte la (mia) meravigliosa scoperta delle ostriche, un viaggio in Francia e Spagna non può deludere nemmeno a tavola. Menzione speciale per le sardine alla griglia di St. Gilles Croix de Vie.

Un unico dispiacere, quello che molti hotel francesi di classe media non ce la fanno proprio a fornire letti comodi: abbiamo raggiunto il top del disagio a Bordeaux, dove il coprimaterasso era plastificato e non c'era aria condizionata: una notte in sauna....

Da ricordare invece la notte in convento, l'accoglienza a San Sebastian e Bilbao, la notte in casa a graticcio a Bayonne ( e la relativa colazione bruciata!).

Grazie a chi mi ha letto fin qui, scusate i tempi lunghi, temo che l'anno prossimo sarà un'altra impresa stendere il diario...se Dio e il destino ci assecondano si torna in Usa, da Chicago a San Francisco (e molto di quello che c'è in mezzo)...quasi quasi mi porto avanti e inizio già 😂😂😂

Provincia di
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100. Re: Dalle ostriche ai pintxos (passando per le sardine...)

@gabi, ma hai provato i letti ibis? Io me lo volevo comprare anche per casa...

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