25 agosto: sotto una pioggerellina fina fina lasciamo Bilbao e la Spagna, tallonati dalla perturbazione atlantica che finalmente porterà un po’ di refrigerio qui e anche in Italia.
Il viaggio oggi è lungo, arriviamo a Narbonne, cittadina scelta come tappa (quasi) intermedia: non l’abbiamo mai visitata e il centro storico sembra interessante.
Ho prenotato in una deliziosa struttura, un convento ristrutturato in maniera splendida, il Couvent des Carmes, e abbiamo una enorme stanza con angolo salotto, letto a baldacchino matrimoniale e letto a castello in un angolo separato, oltre ad un bel bagno con vasca idromassaggio.
La ragazza che ci accoglie ci spiega (solo in francese, ma più o meno ci siamo capiti) che la ristrutturazione è ancora in corso, ci fa vedere la navata della ex-chiesa dove si stanno ricavando tre stanze una sopra l’altra, riuscendo comunque a non rovinare il “contorno” storico. Saliamo anche sulla torre da dove si vede il panorama sui tetti del centro storico.
Iniziamo poi l’esplorazione, arriviamo nella piazza che ospita la bella cattedrale gotica di St. Just e St. Pasteur e il palazzo dell’Arcivescovado, purtroppo entrambi hanno appena chiuso i battenti, siamo arrivati troppo tardi, pazienza.
Ci consoliamo con un aperitivo in piazza, c’è un bel sole ma l’aria è piacevole. Per la cena approdiamo in uno strano locale, Le Guinguet, che ha solo tavoli esterni (praticamente è un chiosco, infatti l’apertura è stagionale)su una terrazza sul fiume, dove mangiamo abbastanza bene nonostante il servizio un po’ confusionario. Mentre ceniamo vediamo passare uno strano corteo capitanato da una specie di gigantesco cavallo alato-robot e varie figure con abiti fiabeschi: anche qui siamo fortunati, siamo capitati durante il festival
Barques en scène, con concerti, esibizioni di artisti di strada e stand gastronomici sulle rive del canale della Robine che attraversa la cittadina. Dopo cena la figlia torna in hotel, mentre noi giovani andiamo a fare un giro nel pieno della festa, tra musica assordante, tantissima gente che mangia, beve e ascolta il concerto di un artista che da queste parti deve essere famoso. Con il conforto di una bella crepe, ce ne andiamo a nanna…
26 agosto: un nostro viaggio in Francia non può mai concludersi senza la rituale tappa a Saintes (Maries de la Mer), quindi ho prenotato ben due notti in paese (inizialmente era una sola, poi quando abbiamo deciso che non avevamo ancora voglia di tornare a casa abbiamo avuto la fortuna di trovare una stanza libera in un altro hotel, quindi domani traslocheremo). Prima di arrivare a Saintes facciamo un giro più lungo e passiamo da Salin de Giraud, solite foto a uccelletti e uccelloni marini, poi un po’ di relax in spiaggia, alla plage de Piémanson, dove troviamo tre meduse spiaggiate dalle dimensioni gigantesche...il sole va e viene e anche grazie alla presenza delle bestiole di cui sopra evito il bagno. Serata in paese, solito ristorante e solito menù, siamo ormai degli abitudinari 😂😂😂
27 agosto: dopo aver lasciato il primo hotel andiamo a fare un giretto ad Aigues Mortes, il bel borgo medievale a pochi km da Saintes: e anche qui le feste popolari ci perseguitano (giuro che non sapevamo nemmeno di questa) 😂 capitiamo proprio mentre sta partendo il corteo della rievocazione storica, troviamo parcheggio fortunosamente, ci sediamo a fare colazione ai tavolini di un bar in una via del centro e ci godiamo la sfilata: mi sembra proprio di stare a casa, a Finalborgo, dove ogni anno ad agosto il borgo torna indietro nel tempo fino all’epoca dei Marchesi del Carretto…Per fortuna ha appena smesso di piovere e dopo un giro tra i i numerosissimi banchetti che vendono prodotti tipici e di artigianato, dove acquistiamo ancora qualche ricordino gastronomico, torniamo a Saintes, fermandoci prima alle cantine del Domaine de Montcalm per la solita scorta di vin de sables.
Dopo il check in e un po’ di relax nel nuovo hotel (penso che ormai li abbiamo provati quasi tutti) ci aspetta il solito giro in paese: Saintes è veramente piccola e si fa presto a girarla, e noi ormai potremmo farlo ad occhi chiusi: non so perché siamo sempre attirati da questo posto, non è più quello di 25 anni fa, allora aveva più fascino, ma siamo come quegli anziani che rievocano i bei vecchi tempi tornando nei luoghi della giovinezza...vabbè, abbiamo appena passato i 50, non siamo ancora così decrepiti, e non capiamo chi torna ogni anno a fare le vacanze nello stesso posto, il mondo ha così tanti paesaggi e posti diversi da scoprire che proprio non ci arrivo (conosco “foresti” che vengono a Finale da più di 30 anni, stessa spiaggia, anzi, stessa zona della stessa spiaggia libera, stesso appartamento affittato...e stesse lamentele ogni anno 🙄), ma noi a Saintes torneremo sempre a fare un rapido passaggio e a comprare sempre le stesse cose 🤓
Finale di vacanza: poteva mancare un ultimo aperitivo a base di ostriche? Nossignori, e infatti stasera io degusto e il marito e la figlia guardano, tra l’altro prima ordino le ostriche locali, buone, poi per curiosità chiedo che me ne portino una delle più costose e, io non ne capisco niente, ma la differenza si sente eccome!
Ultima cena, ultima passeggiata lungomare della vacanza e domani si torna a casa (anzi a Finale a recuperare la nostra vecchietta, la cagnolina che è rimasta dai nonni).
E’ stato un parto stavolta ma ce l’ho fatta, mancano solo le solite ultime impressioni...a domani!