Ma perché tanta ‘provocazione’? Ogni piatto della degustazione veniva presentato come una ‘provocazione’ …ma a quale fine? A farti mangiare pietanze che offendevano il gusto e il concetto di ‘bontà? Ma perché tanta approssimazione nella preparazione? …le melanzane servite con i semi…i pomodorini serviti con...l’alveolo verde del picciolo Ma perché poca attenzione alla qualità degli ingredienti?….un melone e una ciliegia insapori e inodori Ma perché tanta incoerenza?….il pane declamato come quattordicesima portata con pari dignità rispetto alle altre tredici del percorso e poi presentato come ‘buon accompagnamento con le pietanze servite’…delle due l’una. Ma perché tanta arroganza? ….ma in cucina i piatti vengono assaggiati prima di essere portati in tavola?…..se molti tornano indietro intonsi ….ti dovrai porre delle domande? Tralasciando il tono esasperatamente ‘acido-amaro’ di tutto il percorso (può piacere o meno) alcune domande su come vengono assegnate le tre stelle Michelin me le pongo: i piatti sono stati presentati da personale che indossando una mascherina (per policy aziendale) esprimevano suoni senza sincerarsi di essere compresi….come un rito in cui il ‘fedele’ non è tenuto a capire. Lo Chef ha una grande fortuna: ha davanti a se molte opportunità per mettere al centro del suo progetto il cliente assicurandogli una vera esperienza ‘tre stelle’. Buona fortuna!Più