Corre l’anno 1977 quando Gianpietro Gobbato insieme alla moglie Giuseppina, appena sedicenne, apre il primo forno nel capoluogo lombardo, in via Barabino. L’esercizio ha inizialmente solo due vetrine e oltre a vendere direttamente il pane, rifornisce molti locali milanesi. Presto i figli Paolo e Gianluca iniziano a lavorare nell’attività di famiglia. Quando anche il terzo figlio Emanuele decide di collaborare, viene acquistato un negozio adiacente e le vetrine diventano cinque. Ma il vero cambiamento si ha nel 2012, quando vengono acquistati anche i locali del parrucchiere accanto e le vetrine diventano sette. A questo punto i fratelli Gobbato, che oggi gestiscono l’attività, seppur sempre con l’aiuto del padre, decidono di fare il salto e di trasformare completamente il panificio in un locale “multiservice”: non solo panetteria, ma anche pasticceria, gastronomia, bar e caffetteria. In realtà, realizzano un loro sogno, ovvero quello di aprire una vera e propria bakery all’americana, come indica il nome sull’insegna, Gobbato Bakery, con un’offerta molto più ampia. Il pezzo forte del locale è il bancone, lungo 15m, che attraversa praticamente tutto lo spazio con i prodotti esposti, diviso per aree tematiche. C’è la parte caffetteria e bar, con vari tipi di brioches, yogurt, spremute, frappé, tè e molti infusi particolari; l’angolo pasticceria con paste grandi, zeppole di san Giuseppe, cannoli siciliani e bignè farciti con vari tipi di creme; la gelateria con il pozzetto e pochi gusti di qualità, dal pistacchio di Bronte, alla nocciola Piemontese; lo spazio delle torte, con i pasticcini mignon, cioccolatini, biscotti e epe monoporzioni di tiramisù; e infine l’angolo panetteria con pane, pizzette, focacce, panzarotti, farinate e panini farciti. Tutto viene prodotto nel laboratorio che si trova al piano sottostante e che occupa uno spazio 190mq. Vi lavorano papà Gianpietro, Gianluca e Paolo. La suddivisione dei turni di lavoro è molto precisa. Di notte sono presenti tutti e tre, Paolo fa anche l’apertura e a mezzogiorno sale a dare una mano al bar, mentre Gianluca è fisso in laboratorio e il papà torna ad aiutare nel pomeriggio. Emanuele, invece, si occupa della vendita diretta al pubblico e fa chiusura. Nel panificio, inoltre, lavorano mamma Giuseppina, Moira, moglie di Gianluca, e due dipendenti, Marco al bar e Marta alla vendita.