Ristorante Al Passeggero
Via Schiaparelli 1 angolo via Sammartini 20125 Milano
T+39 02 66712197 Cell. 339 3381118
Incipit: Gusti vicini e lontani nello stesso tempo.
Nel mettere assieme un dossier riguardante la qualità dei prodotti alimentari (pertanto costo) che i ristoratori etnici utilizzeranno in cucina...durante la stagione estiva/autunnale nel costruire i loro piatti nella mia Milano, ho colto l’occasione per annotare news verso i lettori di Tripadvisor anche di questo locale dalla cucina sia italiana e sia cinese autentica. Come sono arrivato in questo ristorante italo cinese? Su indicazione di qualche collega del settore con raccomandazioni precise ma anche caldeggiato da mia figlia e suo marito newyorkese, clienti da lunga data di questo ristorante e aggiungo da una amica supermanager cinese di una ditta farmaceutica internazionale ho investito tempo e risorse, che alle volte capita di “disperdere”.
Il Passeggero è un ristorante cinese che si discosta dalla maggior parte dei suoi simili: innanzitutto offre una cucina regionale cinese ben precisa.
Gli artefici del ristorante “Al Passeggero” sono: il marito (chúshī : chef) e sua moglie (fángjiān zhǔrèn : di-rettrice di sala) che si occupa direttamente dell’accoglienza nel ristorante, nel mantenere il rapporto con gli ospiti, prendere e gestire le comande.
Cerimoniale che precede la degustazione, ovvero nell’osservazione dello scenario del ristorante, arredamento della sala, della tavola e dell’allestimento dei piatti.
Il locale si sviluppa in due sale più uno spazioso dehors coperto. Tralasciando la dimensione e l’arredamento che non sarà chic ma ritengo più che normale e pulito, non offre super prelibatezze etniche ma un classico menu cinese, il servizio sarà anche essenziale, ma qui si mangia sano e bene e per giunta sotto i 12/17 euro. Mangiare bene a Milano e spendere poco è un ossimoro, i piatti sono buoni ed alcuni veramente con porzioni abbondanti. Ristoratori nati e dalla lunga esperienza sia tra i fornelli sia a dilettare di cultura e cortesia gli ospiti che li vanno a trovare. Hanno 2 menu uno rivolto alla cucina tradizionale italiana in italiano (anni addietro hanno fatto una importante esperienza in un rinomato ristorante italiano) e uno in cinese con caratteri sinografici. I menu variano in base alla stagione e alle disponibilità del mercato.
Il locale è frequentato principalmente da cittadini cinesi in vacanza, ferrovieri, giovani architetti, artisti e musicisti ma ha conquistato un posto speciale anche nel cuore dei milanesi.
Abbiamo optato la scelta sulle pietanze del menu cinese. La supermanager cinese al nostro tavolo ha pianificato tutta una serie di pietanze arrivate una dopo l’altra con tempi di cottura espresse. Piatti che abbiamo ritenuti tutti mediamente ben eseguiti e piacevoli. Un principio valido per giudicare i vari ristoranti cinesi in Italia, secondo la mia esperienza personale, sta nel far partecipare la mia memoria gustativa acquisita da alcuni viaggi di lavoro in Cina a Pechino e Dalian nella provincia del Liaoning.
Visitando la Cina 2/3 volte l’anno e frequentando alcuni locali con linee di ristoro di tendenze diverse (scuole di cucina) ho avuto notizie che le scuole più conosciute sono quattro, anche se per quanto mi riferiscono i vari chef che ho avuto il piacere di conoscere, mi riferiscono che sono ben otto.
§ Se avete piacere approfondire l’argomento sulle otto scuole di cucina leggete le note in fondo alla recensione.
La cucina cinese si presenta come tra le più popolari al mondo, anche se difficilmente riesco a gustare in Italia piatti autentici cinesi costruiti con le rigide regole codificate e composti con prodotti di buona qualità. La cucina cinese è conosciuta come soluzione veloce, abbondante e a basso prezzo.
Gli alimenti che compongono un piatto si dividono in due categorie; componenti yin (femminili) legumi e frutti e componenti yang (maschili) carni di tutti i tipi, da quella più usuale di manzo, maiale, pollo a quella più insolita, fritti e spezie. Per capire la loro filosofia con il supporto e le spiegazioni della titolare la panoramica di un’intera degustazione dovrebbe, oltre a far bilanciare i sapori, essere composto in egual misura piatti caldi e piatti freddi.
I numerosi ristoratori orientali sparsi in tutto il mondo offrono ai propri clienti ricette che in realtà appartengono a differenti regioni del proprio paese, modificandole ulteriormente per andare incontro al palato e al gusto locale. La cucina cinese con la sua immensa varietà di sapori, in Europa ha poco o nulla con quella delle varie scuole cinesi, sono state europeizzate sia per i gusti sia per la non disponibilità della vastissima scelta d’ingredienti e di prodotti freschi presenti in Cina.
Per questa ragione “Il Passeggero” ha limitato sulla carta dei piatti rispetto alle chilometriche proposte dei ristoranti in Cina, proponendo di volta in volta piatti in base ai prodotti sani e di certa qualità che riescono trovare sul nostro mercato. Tra le varie tipologie o "scuole" di cucina, quella che contribuisce maggiormente al novero delle ricette presentate agli stranieri, emerge sicuramente la cantonese.
Gli ingredienti nella costruzione dei piatti oltre alle più diverse tipologie di vegetali, troviamo carni, pesci, alghe e crostacei. In Cina un detto cantonese dice “Tutto quello che cammina, nuota, striscia o vola con la schiena rivolta verso il paradiso, è commestibile.” Meno male che il progetto in Italia di questo ristorante non segue questo detto.
Partenza: abbiamo scelto per entrée una serie d’involtini (piatto tipico della cucina cinese) sia per conoscere la costruzione sia per la cottura. Ci sono arrivati Involtini di riso con ripieno di gamberi, Involtini con ripieno di vitello e gli abituali Involtini primavera, questi ultimi, interessanti, si sono presentati diversi dalle solite interpretazioni cinesi, assomigliano più a quelli vietnamiti (Goi cuô) di verdura o fritti (Nem ràn) di carne. Gli involtini, esteticamente ben preparati, erano croccanti e asciutti.
Come Dim Sum ho scelto: Dim Sum Shao Mai (Siu Mai), sono come dei piccoli ravioli con un macinato di carne di maiale e gamberi cotti al vapore. Si sentiva all’interno la freschezza delle carni accompagnata da una delicata e piacevole spolverata di zenzero fresco. Piatto tipico della cucina cinese sud/est.
Altro piatto di Dim Sum con Xia Jiao (sono il nome dei gamberi a Pechino) con una pasta super trasparente. I gamberi cotti a vapore sebbene congelati erano di buona qualità. Nella cucina cantonese i Dim Sum differiscono dagli Jiaozi per essere più piccoli e avvolti in una pasta molto sottile e semitrasparente.
Nato a Milano, attorno alla mia città ci sono marcite, risaie, rogge con storici canali, habitat ideale di buone rane, pertanto quando trovo le rane sul menu non posso privare la mia memoria gustativa nel degustarle. Sebbene con una attesa di una ventina di minuti per vedere questo piatto di una semplicità disarmante a dispetto della ricercatezza dell’ingrediente, il piatto di cosciali di grenouilles quando le ho assaggiate ho trovato il gusto abbastanza appagante.
Arrivato alle proposte a base di cereali, il piatto di riso glutinoso con pollo, funghi neri cinesi e foglia di loto (Lo Mai Gai o Nuo Mi Ji) ha fatto la differenza come costruzione rispetto agli altri risi. Il Lo Mai Gai o Nuo Mi Ji in lingua mandarino è un piatto cantonese e cinese del sud della Cina.
Da non confondere questo riso con le altre varietà di riso asiatico che diventano appiccicose quando cotti. Questo cereale a chicco fino bianco avorio allungato non contiene glutine. Non di meno spessore gustativo le loro zuppe (Ramen). Ho scelto la versione con verdure, alghe marine kombu, cipolla verde e altri vegetali.
Piatti ittici: Gamberi piccanti alla Kung Pao, pietanza originaria della regione dello Szechuan, questo piatto, ricco di spezie e salse orientali.
Il sapore si è presentato ardito, la piccantezza e l’asprezza sono il risultato da un inserimento giustamente generoso di aglio e peperoncino (peperoncino di Sichuan), la pasta di sesamo con i buoni arachidi e zenzero hanno contornato egregiamente la costruzione del piatto. (All’epoca Mao Tse-tung ironicamente predicava al ristorante “Buchi la jiao jiu bu shi ge ming zhe” chi non mangia piccante è un nemico della rivoluzione.) Anche se nei ristoranti di scuola cinese propongono diversi piatti di pesce e crostacei, che al sottoscritto non entusiasmano per la qualità della materia prima, “de gustibus non dispuntandum est" per curiosità sono arrivate sia le Polpettine dorate di gamberi sia il Rombo Croccante ai due gusti. Le polpettine si sono presentate in linea con altri buoni ristoranti di pesce, né infamia né lodi, forse come aperitivo questo piatto poteva essere maggiormente apprezzato. Passando alla proposta del Rombo Croccante, la carne al palato si è proposta compatta accompagnata da umori del mare abbastanza presenti e di fresco retaggio (era di allevamento). Passato ai piatti di carne, ci siamo fermati sulla lettura di un Pollo al Curry con verdure stufate, Pollo piccante alla Kon Pao, Costine di maiale e alla famosa Anatra Pechinese. Il Pollo al Curry, senza dubbio, credo sia il piatto etnico più diffuso al mondo nelle sue innumerevoli varianti. Qui “Al Passeggero”, anche se ho trovato questo piatto poco ardito (minima piccantezza) era ben costruito, aggiungo che le carni per i miei gusti erano troppo cotte. Pollo piccante alla Kon Pao; piatto cinese tipico della provincia di Sichuan (Cina sud/occidentale); piacevole.
Costine di maiale Cha Shao: in questo piatto tipico della cucina cantonese, la carne usata per le puntine di maiale era troppo giovane e mancava di forza, meno male che la salsa Cha Shao ha mascherato e valorizzato il piatto. (Cha Shao: salsa di soia chiara, vino di riso, miele, salsa Hoisin e spolverata di polvere delle cinque spezie.)
Ecco arrivato a uno dei miei piatti preferiti, forse il primo della lista, quando vado a Beijing.
Grazie all’ottima qualità delle sue carni, che oltre alla grande e storica cultura gastronomica della cucina di Pechino, Il Passeggero sarà in grado di offrirvi, è la degustazione di quest’anatra laccata alla pechinese (Beijing Kaoy). Nulla a che vedere con le proposte di anatra che preparano negli storici ristoranti a Beijing, anche se, pure in questo ristorante la proposta si è presentata una delle più interessanti sulla piazza di Milano. In primis in Cina le razze delle anatre sono diverse e vivono all’aperto in comunità su grandi spazi a contatto con l’acqua e nelle ultime 2/3 settimane gli animali sono alimentati unicamente con germogli di soia.
La cottura richiede molto tempo e avviene in forni speciali costruiti con pietre telluriche, nelle quali l’aria ventilata calda permette l’asciugatura della pelle, mantenendo però intatto il cuscinetto d’aria tra la pelle e la carne. Il calore è alimentato unicamente con legno di pesco o albicocco. Con questo metodo la pelle diventa soda e croccante, assumendo il tipico colore rosso scuro brillante. L’anatra è servita con le varie spezie, salse, verdure d’accompagnamento e una specie di crepe con la quale avvolgere il tutto assieme alla pelle dell’anatra. La pelle della pancia, croccante e ricca di umori (la parte migliore del piatto è sublime e gustosa) avvolgendo in sottili crèpes o crespelle calde di grano tenero (Ya Bing) assieme alle verdure (cipolline dolci novelle, cuore di porro giovane) tagliate a julienne e una salsa delicatamente dolce Hoisin personalizzata dallo chef e poi tutta la polpa. Piatto bonne bouffe che anche in questo ristorante se ordinata 2 giorni prima è da non perdere.
Un lineare dessert ha chiuso la nostra cena. La gestione è giovane e crede nel proprio lavoro, di ogni piatto è data una descrizione abbastanza precisa, dall’origine della materia prima in poi. La linea di cucina, guidata dal cuoco titolare varia stagionalmente, impiega discrete materie prime con mano professionale ed estro e, pur mantenendo un legame con la tradizione della scuola cinese, va alla ricerca di accostamenti e sapori nuovi. Personale gentile e disponibile per chiarimenti sui piatti. Buono il rapporto qualità/prezzo.
Piatto Signature Dish; Anatra laccata alla pechinese e i loro Dim Sum. Sarebbe interessante verificare anche altri piatti della carta, merita sicuramente altri passaggi per conoscere l’interpretazione della loro cucina italiana. Complimenti e un grande in bocca al lupo per altri apprezzamenti per un indirizzo lombardo della cucina cinese, sicuramente un locale, nel suo genere, che sarà tra i miei più consigliati. Alla prossima !!!
In cauda venenum, sine ira et studio.
A) Carta dei vini da migliorare con inserimento anche di qualche buona birra.
D) Servizio dei piatti troppo veloce.
PUNTEGGIO SWAPPING: 20 % per il location, 35 % per l’accoglienza, 30 % per la cucina cinese, 15% per la cantina.
§ Leggendo i miei appunti su ciò riferitomi le principali scuole sono:
A) Cucina di scuola Guangdong (conosciuta come cucina Cantonese) formata dalle scuole di Guangzhou, Chaozhou e Dongjiang. Caratteristiche: preferisce fritture, brasati e stufati, con sapori freschi, leggeri e delicati. Questi metodi di cottura aiutano a preservare l’originale sapore degli ingredienti. Quella cantonese è la scuola gastronomica di origine cinese più diffusa in tutto il mondo. La cucina Yue, chiamata anche cucina Guangdong, si basa su una meticolosa scelta dei prodotti, i piatti sono caratterizzati dal loro sapore dolce e leggero. Le salse sono un fondamentale condimento e hanno solitamente sapori delicati e leggeri. Usano moltissimi tipi di carne, da quella più comune come quella di manzo, maiale, pollo, anatra, interiora, zampe di gallina, lumache, fino alla più insolita nei paesi occidentali come quella di serpente, procioni, cani, scimmie, interiora e le zampe di gallina e la lingua d'anatra, ecc….
Vasto è l'utilizzo di verdure (l’aglio è presente in enorme quantità in alcuni piatti), pesce, gamberetti, crostacei. È una cucina caratterizzata da piatti limpidi, leggeri, croccanti e freschi.
B) Cucina di scuola Shandong (conosciuta come cucina Lu), composta dalle cucine locali di Jinan e della penisola dello Jiaodong, la cucina Lu si basa maggiormente sull’impressionante quantità di frutti di mare, cappesante, gamberi, vongole, cetrioli di mare e calamari oltre il grande uso di cereali.
C) Cucina di scuola Jiangsu (conosciuta come cucina Su), sviluppata dalle scuole di Yangzhou, Suzhou e Nanchino. Caratteristiche: famosa per gli stufati, brasati e bolliti; condisce le zuppe mantenendo il gusto originale, la cucina si basa maggiormente sulla carne che si presenta molto tenera e non è separata dalle ossa per essere consumata. Splendidi accostamenti di colori e forma in ogni piatto favorendo le zuppe per migliorare il sapore. I piatti sono caratterizzati da una consistenza soffice, morbida, ma non fino al punto che si disfi facilmente.
D) Cucina di scuola Sichuan (conosciuta come cucina Chuan), la cucina porta sapori forti e decisi, in particolare l’asprezza e la piccantezza, risultanti dall’uso generoso di aglio e peperoncino (peperoncino di Sichuan) arachidi, pasta di sesamo e zenzero sono gli attori principali in questa cucina.
E) Cucina di scuola Zhejiang (area di provenienza dei titolari), composta dalle cucine di Hangzhou Ningbo e Shaoxing, la cucina di pesce e riso ha un’importante reputazione e fama per freschezza, tenerezza, morbidezza, assenza di grassi e levigatezza dei piatti accompagnate da un aroma molto fragrante.
F ) Cucina di scuola Hunan. Privilegia i gusti piccanti e agri.
G) Cucina di scuola Anhui. Formata dalle scuole di Wannan e delle aree lungo il fiume Azzurro e il fiume Huai. Caratteristica: uso di prosciutto e zucchero in cristalli, preferendo stufati e brasati e la padronanza del fuoco.
H) Cucina di scuola Fujian. Sviluppata dalle scuole di Fuzhou, Quanzhou e Xiamen. Caratteristica: preferisce i frutti di mare e i gusti dolce, acido, salato e fragrante.Più