Sempre una garanzia, buon cibo vegano, ottima la carta dei vini, menù con proposte stagionali, gentilezza, professionalità. Locale informale e accogliente. Ci sono stata spesso anche con persone non vegane che sono rimaste molto contente.
Sempre una garanzia, buon cibo vegano, ottima la carta dei vini, menù con proposte stagionali, gentilezza, professionalità. Locale informale e accogliente. Ci sono stata spesso anche con persone non vegane che sono rimaste molto contente.
Incredibile, va bene tutto, il cibo non era nemmeno male, ma 50 grammi di verza (nemmeno chiaro se sia bio o no) con 4 mini pezzetti di tofu take away costi 12 euro. Cioè che spese si devono sostenere per far pagare così questi prodotti?...Non ci tornerò.Più
Buongiorno, voler fare gli esperti gourmet, senza sapere cosa si stia mangiando ( neanche leggendo il menù) e sindacando il prezzo. Nel piatto da lei menzionato, oltre al cavolo rosso marinato era presente della Feta bio vegetale, e non tofu, pera, salsaTahina, nocciole e semi...Più
In vacanza qualche giorno a Roma abbiamo deciso di provare questo ristorante, attirate dalle recensioni. La scelta non poteva essere più felice!! Locale carino e accogliente, proprietario molto cortese. Abbiamo voluto assaggiare l’antipasto Ma Va’ e due primi, le mezze maniche all’Amatriciana e le linguine...al ginger. Piatti molto gustosi, preparati con cura e attenzione. Amatriciana spettacolare…mia nipote che è onnivora ha affermato che è ancora più buono dell’originale! Le linguine con il ginger gustose e molto profumate. Peccato che questa volta non resteremo a Roma per poterci ritornare…ma la prossima volta lo faremo sicuramente! Consigliatissimo!Più
Assortimento pazzesco e fantasia in cucina come non se ne trova in altri posti. Sapori ben definiti e servizii decisamente sopra la media. Vorrei cenare qui ogni sera...
Scrivo questa recensione puramente per avvisare che il locale NON È ACCESSIBILE ai disabili. Il bagno ha scalini e l entrata stessa è sprovvista di pedana. Detto questo ovviamente per chi è disposto a salire un piccolo scalino all'ingresso, e a chi può tranquillamente rinunciare...ad andare al bagno, il ristorante ha buone pietanze e il locale carino.Più
L’ultima volta che ero stato in un ristorante vegano ero poi dovuto andare anche da un kebabbaro. Mi ricordo di un roast beef di zucca gialla molto buono. Ma anche una sensazione di vuoto nella pancia tale da dover cercare, all'uscita, un posto in cui...riempirla con un’aggiunta. Questo per dire che se mi avessero detto che “Ma va?” era vegano, magari avrei opposto qualche esitazione. Per fortuna, ci sono però arrivato nella totale ignoranza sul tipo genere culinario seguito. E insomma, la cucina di "Ma va?" mi ha fatto venire in mente un'usanza barocca nei giorni di Quaresima o di magro. Nel ‘600 si era soliti aggirare gli interdetti sulla carne preparando con il pesce o le verdure piatti che, almeno all'aspetto, la simulassero. Dei trompe l'oeil alimentari che non potendo ingannare la bocca si accontentavano di ingannare gli occhi e, magari, un po’ anche il cervello per attenuare il senso di privazione sofferto il martedì e il venerdì. In questo caso, vi assicuro che le fette di rape rosse di antipasto non avevano solo il colore ma anche il sapore della bresaola. Non so bene come sia possibile ma il cuoco di “Ma va?” è riuscito a ingannare anche la bocca. Non ho appurato se la bocca accanto alla mia sia stata altrettanto ingannata dalla carbonara alle zucchine raccolta nel piatto davanti. L’amico a cui la bocca apparteneva, però, pareva soddisfatto. Stesso discorso per gli altri piatti: era tutto molto buono e sorprendente. A farmi specie, invece, erano due cose. Il nome scelto per il ristorante e i maiali rosa che ci osservavano mangiare dalle pareti del locale. Il soggetto di molti dei quadri è maialesco. E quelli di “Ma va?” non sono porci qualunque. Lo stile grafico è, mutatis mutandis, quello caramelloso e rosa di certe illustrazioni a tema bambinesco o angelico, con il maiale che si staglia serafico su un cielo azzurro, non senza un rischio di blasfemia. Arrivati al contorno (un'ottima scarola con le olive), uno dei due proprietari ha di fatto confermato l'interpretazione religiosa dei quadri. I maiali formano una sorta di martirologio suino, sono le vittime dell'efferatezza e della mancanza di pietà carnivora. E quello che lanciano dalle pareti è un rimprovero agli abitanti del crudele mondo carnivoro e insieme la promessa del paradiso vegano che sará. Una promessa che, almeno per il maiale reale raffigurato questa volta in una foto, è stata realizzata nella campagna romana: "A casa ho un maiale e vi assicuro che è pure più intelligente dei miei cani", ci ha giurato. Aggiungendo che la sua folgorazione sulla strada di Damasco è stato un regalo sgraditissimo: la salma di un maialino imbustata in un nylon sottovuoto che lo inorridì al punto da spingerlo, dal giorno dopo, a bandire totalmente la carne dalla sua tavola. Quanto al nome, invece, è stato meno convincente. Ci ha spiegato che ha due possibili sensi. "Ma va?" come negazione ironica che afferma, per dire "Ma davvero pensavi che la cucina vegana non potesse essere buona?". Un'interpretazione un po' contorta che vive nell'insegna con la sorella siamese del "Ma va...!", seguito dalla sottintesa indicazione toponomastica del posto in cui si ritrovano tutti quelli che sono stati mandati al diavolo. Appena il gestore si è allontanato, nelle nostre teste ha preso forma immediata un sogno birichino: aprire accanto, a destra di "Ma va?" un ristorante di bistecche chiamato "Aquelpaese!", così, per gioco. Ma poi ci abbiamo ripensato. La cucina è buona, il signore simpatico e l'unica cosa da fare davvero è tornare per provare altri piatti. Anche perché alla fine della cena eravamo sazi e non siamo nemmeno dovuti andare in giro in cerca di un kebab.Più
Entrato alle ore 23:14.......la cucina chiudeva alle 23 ed io vegano da 40 anni mi sento dire che la cucina é chiusa.....non ha nulla.....un vegano può anche morire di fame alle 23:14. Complimenti. Mai più nella vitaPiù
La sua maleducazione e la sua tracotanza si evince da quanto scritto. Riepilogo quanto accaduto; entra nel ristorante alle 23.15, chiedendo di poter mangiare. Faccio presente che la cucina è già chiusa, come da cartello esterno in cui si indica nelle 23,00 la chiusura della...Più
Dal 2015 esiste questo ristorantino che è sempre stato vegano e come dice una incisone sopra il bancone un posto dove gli animali non gridano. Minimalista, pulito, servizio simpatico e ambiente accogliente. La cucina a vista non ha un'aspirazione turbo e quindi parecchi odori specialmente...il fritto stagnano nell'ambiente, ma ci sta. I piatti sono vari e il menù cambia stagionalmente. La cucina vegetariana ed ancor più quella vegana sono prive di quelle salse e fondi fatti con burro e collagene animale che insaporiscono i piatti soddisfacendo gli appetiti ignoranti, ma possono essere ben più saporiti e vari grazie all'uso delle spezie che ne caratterizzano gli aromi ed i sapori. Io personalmente ho mangiato bene salvo uno spaghetto ai pistacchi che era orfano di anima e di carattere, ma lungi da me giudicare un ristorante per un piatto in più la prima volta che ci vado. Ho assaggiato delle polpette di lenticchie al vino rosso veramente buone. Insomma direi che vale la pena di provarlo anche per la gentilezza dei proprietari, ci si sente molto a casa.Più
Ristorante davvero eccellente, menu, personale, e locale davvero ad alti livelli. Tutto buono e personale gentile preparato e professionale! Da provare
Ho provato per la prima volta a mangiare in un ristorante vegano. Location minimalista e molto accogliente. Servizio efficiente, proprietario e personale molto disponibile e simpatico, ottimi piatti ma.. da migliorare l’areazione del locale. Purtroppo l’odore di fritto presente eccessivamente nel locale si trasferisce in...modo permanente sulla persona e soprattutto sui vestiti tanto che una giornata di aria non è sufficiente a togliere questo ….profumo di tempura … dal proprio abbigliamento. Spero che il proprietario colga questo suggerimento per rendere un locale perfetto a ‘tutto tondo’. Il conto mi è sembrato un po’ elevatoPiù