Arriviamo in questo posto verso le ore 15, chiediamo se c’è ancora possibilità di pranzare, dopo aver domandato in cucina, ci danno l’ok.
Ringraziamo e prendiamo posto. Vado al bagno non c’è il sapone, la carta igienica appena un filo.
Immagino, avranno avuto molte persone,...stiamo quasi a fine servizio del pranzo, può anche capitare.
Controllo il mio cellulare per via di una chiamata, sono le ore 15.09, ristorante semi vuoto. Ordiniamo, e la cameriera mi fa subito notare che l’antipasto che ho appena scelto dal menù, un Patanegra con Burrata, non è possibile, in quanto non hanno più il famoso jamon iberico, però mi dice che lo possono sostituire con un prosciutto di “Cinta Senese”, va bene, do l’ok.
Questo antipasto, ci “salverà” la fame!. La portata arriva in tempi “normali”, il prosciutto per me, non era un cinta senese . Perché, il vero “cinta senese” ha si quel grasso bianco marmoreo ma ha anche una consistenza che spesso supera quello della carne e questo (vedere foto allegata) non ce l’aveva proprio. Tralascerei poi lo “sputacchio” di burrata che è meglio.
Il primo, una carbonara con un’insalata arrivano alle ore 16.06, praticamente un’ora dopo dal nostro arrivo. L’insalata servita dentro un piatto fondo! (immaginare le quantità) non l’avevo ancora mai visto, in vita mia.
Mentre, degustiamo tali portate, moderate ma discrete, la cameriera inizia a spruzzare Chanteclair sgrassatore universale, su ogni possibile tavolo alle nostre spalle profumandoci cosi sia il cibo, che le cavità nasali.
L’azione dovrebbe avvenire sempre lontano dai clienti, soprattutto se mangiano, ma se si è a fine turno e bisogna farlo per la cena, usiamo almeno l’accortezza di spruzzare il prodotto in maniera rapida nel panno, per poi così, passarlo subito sul tavolino. Come con il bagno, a turno, i camerieri dovrebbero controllare e pulirlo almeno una volta ogni ora, sarebbero regole basilari, come il prestare attenzione nel togliere la polvere dalle applique al muro dove noi avevamo il tavolo e mangiavamo, oppure sparecchiare il tavolo li di fianco, rimasto così, quasi fino alla fine. Perlomeno finiamo con due secondi gustosi, finalmente la lunga attesa è stata ripagata ma, c’è sempre un ma, avevamo chiesto come contorno, delle patate al forno, che mi sono vergognato io per loro, per aver fatto uscire dalla cucina una pietanza in quel modo.
Un mucchiettino, tutte secche e bruciate! Una vera porcheria. Il contrario di come dovrebbero essere cucinate, croccanti e dorate.
Terminiamo il tutto, alle ore 17.48, poco più di due ore e mezza! prendendo noi l’iniziativa di alzarci e pagare, senza aver preso dolci o caffè perché se no, avremmo fatto notte!.
Sul conto poco da dire, non all’altezza di quanto offerto. Sostituire un patanegra con un prosciutto italiano e lasciare il medesimo prezzo è sinonimo di noncuranza del cliente, cosa percepita come scritto su tutta la linea.
Uscendo, ci siamo posti una domanda, ma uno spazio del genere che avrà un centinaio di coperti circa tra sale interne e all’aperto, come potrà mai fare, con il ristorante pieno?. Un semplice e normale servizio che di norma regola tutta l'esperienza di un cliente a un ristorante, riusciranno ad offrirlo, avendo tale modo di operare e con quei tempi biblici di attesa?.
Paulo Coelho scrive che gli uomini di solito nei luoghi dove sono stati, amano sempre più il ritorno che la partenza, qui di certo non sarà così.Più