Sono stato recentemente a pranzo con i miei parenti in questo caratteristico e isolato ristorante, situato praticamente sulle rive del fiume Po, dove, molti anni or sono, la famiglia Spigaroli possedeva il traghetto per portare le persone dall’altra partte del fiume. Dopo alterne vicende anche...tragiche (guerra 1940-45 – alluvione del Polesine), la famiglia decise di aprire il ritorante a cui fu dato il nome “Al cavallino bianco”. Era l’anno 1961 e, qualche anno dopo, esattamente nel 1968, per volontà dei fratelli Massimo e Luciano Spigaroli, entrò far parte dei Ristoranti del Buon Ricordo guadagnandosi la stima e l’apprezzamento dei collezionisti, dei gastronomi e di tanti clienti locali, italiani ed esteri. Il complesso attuale è costituito dall’albergo e dal ristorante attiguo che ora viene chiamato “Osteria del Barbuter” che era l’addetto alla “barbotta”, la grande barella di legno con cui si trasportava la sabbia del Po. Per fortuna non è cambiata l’ottima cucina fatta di piatti della tradizione emiliana rivisitata con gusto e senza stravolgerne i sani pricipi di base. Nella grande sala da pranzo, oltra ai grandi tavoli ben preparati, si nota la parete affrescata di un verde tenue che rappresenta una sponda del Po quando la primavera comincia a far riviere gli alberi. Si mangia bene e alla carta, non troppo ampia di offerte (e questo è un bene). Naturalmente c’è il Menù del Buon Ricordo al costo di Euro 58 compreso di tutto con tre ottimi vini locali abbinati alle singole portate. Si comincia con “Assaggio di culatelli di casa Spigaroli con la giardiniera di Corte”: interessante raffronto di culatello di tre diverse stagionature, con aggiunta di salame “strolghino” e l’mdimenticabile gnocco fritto emiliano. Il piatto del Buon Ricordo è “Tagliolini al burro d’affioramento delle vacche rosse reggiane e culatello”. Ottimo piatto con tagliolini resi verdi da una crema di prezzemolo e conditi con burro e culatello, cioè il meglio del meglio. Il secondo piatto è “Guancialetto di maiale con le sue verdure” ottimo per sapore, consistenza e profumi.Si termina con “Semifreddi di GiuseppeVerdi” a scelta dalla carta ed infine con il caffè. Una parola sui vini in abbinamento: “Tamburen” da uva Fortana vinficata in rosato e frizzante, gradevolissima, profumata e adatta al brindisi iniziale. Segue un “Rosso del Motto” prodotto con un blend di uve Fortana, Lambrusco, Ancellotta e Fortanella. Infine un vino bianco liquoroso, dolce, profumato prodotto con uve Termarina, Zibibbo e Malvasia chiamato “Tre Preti”: degna conclusione di un menù che vale la pena di provare. Un grande complimento alla famiglia Spigaroli ed in particolare al signor Luciano Spigaroli padrone di casa attento, disponibile, simpatico che ci ha accompagnato durante il pranzo con signorilità e professionalità. Renato Filippi – sommelier 31.03.2022Più