A Shirahama a settembre c'è poco da fare, siamo partiti a piedi dalla stazione e siamo arrivati qui per puro caso. La strada era deserta e buia, e stavamo rinunciando quando ci ha attirato un’insegna luminosa su un piccolo edificio. Non riconosciamo gli ideogrammi ma...c’è qualcosa che pende al centro e che ci fa sperare: sembra un caciocavallo nostrano! Seguiamo il feticcio luminoso come falene e apriamo la porta: mettiamo il naso dentro e ci troviamo di fronte cinque persone che ci guardano sorprese. Tre sono seduti al banco e due sono dall’altra parte: ce l’abbiamo fatta! Si mangia! La fortuna ci sorride perché dei tre clienti presenti uno è sposato con un’americana e parla benissimo inglese. Il locale si chiama Hyoutan, che vuol dire zucca (non era un caciocavallo!), ed è una izakaya, una taverna tradizionale. Visto che i proprietari, una coppia, parlano solo giapponese, il nostro nuovo amico ci fa da interprete e ci consiglia cosa ordinare. Lui sta mangiando un pollo fritto dall’ottimo aspetto e gli diamo subito l’ok per provarlo anche noi, poi ci aggiungiamo un pesce locale arrosto e una tempura di verdure e gamberi. Il cibo è buono e la compagnia anche, restiamo volentieri a chiacchierare e visto che si mangia benissimo ordiniamo anche degli straccetti di manzo arrosto, tagliati sottilissimi e accompagnati da riso. Anche questo piatto servito con cura e molto buono. Beviamo birra, chuhai, offriamo un giro al nostro interprete e andiamo via dopo aver saldato il conto (6400 yen, 48.20 Euro), rigorosamente in contanti (no carte di credito). Se vi trovate a Shirahama, qui si mangia benissimo! ;)Altro
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