Mi avevano più volte detto che "non è più quello di una volta" ma, a mo' di San Tommaso, ho voluto toccare personalmente con mano, specialmente per l'ottimo ricordo conservato a seguito di una sontuosa cena consumata quattro o cinque anni fa. E così decidiamo...di prenotare, magari chi lo sconsigliava era capitato in una serata "no", può capitare.
Iniziamo con l'arrivare dieci minuti in anticipo rispetto all'orario di prenotazione, ovvero le 21:30. Ci dicono che il tavolo si libererà a breve al piano di sopra, cosa che non mi dispiace affatto perché ricordavo dei fastidiosi spifferi al pianterreno.
L'attesa però si prolunga e dopo avere più volte fatto presente che stavamo aspettando già da un po', ci viene detto finalmente che il tavolo sarà pronto ma... al piano terra. Sottolineo che era una serata di vento gelido, cosa alquanto rara nella nostra terra, specie nelle località prossime al mare.
Ci accomodiamo nel tavolo grande in fondo sulla destra rispetto all'entrata, siamo un po' stretti ma pazienza perché abbiamo qualche bambino e non possiamo aspettare oltre anche perché sono passate le 22:00.
Prendiamo degli antipasti e pizza per tutti. Memore di una buonissima pizza, ordino quella che sembra un'ottima scelta: una pizza con mortadella, bufala e scorza di limone.
Il tempo scorre, gli antipasti arrivano dopo un bel pezzo ma le pizze no. Il locale è affollato, è vero, ma è anche vero che hanno quasi tutti finito di cenare. Vedo però molte pizze da asporto uscire... Ma non dovrebbero avere la priorità i clienti seduti ai tavoli? Ad ogni modo, aspettiamo e queste pizze finalmente arrivano dopo tempo immemorabile (non ho più guardato l'orologio per non innervosirmi).
Quale amara sorpresa nello scoprire che del ricordo non è rimasto nulla: l'impasto è gommoso, pure nei bordi, difficile perfino da tagliare col coltello che si incastra, e il gusto non è quello intenso che ci si aspetta dall'uso di farine di un certo livello. Ricorda vagamente le pizze dell'autogrill che sono addirittura più croccanti. La cosa che però mi ha fatto storcere il naso è stato l'utilizzo del limone: poteva essere un tocco di genio (con la mortadella è la morte sua) ma lasciare la scorza, tutta la scorza compresa la parte bianca, seppure in fette sottilissime, restituisce al palato solo ed esclusivamente l'amaro che copre tutto e addio sapori.
Non sono un pizzaiolo né uno chef ma penso che la scorza sia meglio grattugiarla e solo in superficie oppure fare delle zeste o togliere la buccia e il bianco del limone e mettere le fettine. L'amaro era così preponderante che ho lasciato mezza pizza, cosa che non faccio mai perché amo la pizza anche quando non è perfetta, ma questa era immangiabile. E la metà che ho mangiato mi ha appesantito per tutto il giorno successivo (e io raramente ho problemi digestivi). Guardando i piatti degli altri commensali ho notato che nessuno l'aveva finita ma poiché era una sorta di rimpatriata nessuno ha scelto di parlarne.
Se a questo aggiungiamo quella corrente gelida e continua che arrivava dall'ingresso, specie ogni volta che qualcuno apriva la porta, posso dire che la serata non è stata per niente piacevole. Non c'è cosa peggiore che mangiare battendo i denti per il freddo, davvero insopportabile. Penso che installare una doppia apertura all'ingresso sia d'obbligo, anche se le serate fredde dalle nostre parti sono relativamente poche in un anno.
Che altro aggiungere? Il prezzo? Oramai allineato alla concorrenza (quindi alto) e forse pensato per alzare il target dei clienti. Buono se le pizze fossero state buone, troppo per quello che abbiamo mangiato (e soprattutto lasciato).
Insomma, i fratelli Piombino hanno fatto la loro storia. Il locale è immutato, con un arredamento vecchio e poco accogliente, fermo ai tempi dell'apertura, che necessiterebbe di un ammodernamento degno di quest'epoca (come altri hanno saputo fare) e la pizza buona è solo un vago ricordo. Purtroppo, per me, seppur limitandomi alla pizza, è un locale cancellato per sempre.Più