Li' dove il vento soffia più forte e la salita si fa più dura....

A 1272 metri sul livello del mare, dopo un lungo periodo di restauro l'eremo è stato restituito ai fedeli che vi effettuano un sentito pellegrinaggio al 2 luglio al 12 settembre, con una maggiore affluenza nella domenica successiva al 15 agosto, in occasione della festa di S. Falco. Quando Pietro Angelerio giunse nel 1235 a Palena aveva poco più di vent’anni. Partito dal suo luogo di nascita, Sant’ Angelo Limosano, era diretto verso Roma ma il suo viaggio fu interrotto da una tremenda bufera di neve che lo costrinse a passare l’ inverno in un rifugio montano presso Scontrone. In primavera desistette dal suo proposito di andare a Roma e si diresse verso la Majella, ai piedi del monte Palleno. Qui Pietro - Papa Celestino V - "raggiunta la Majella, si ferma in una grotta ed inizia la vita eremitica vera e propria. I primi segni di tentazioni e i primi segni celesti. La paura del buio e la compagnia degli Angeli. La gente nota la straordinarietà di quella presenza e inizia a cercare Frate Pietro...Furono proprio quelli di Palena e del circondario a pregarlo e a convincerlo a diventare sacerdote" . Così scrive Padre Quirino Salomone in " Celestino della gente" a pag. 5. Riparte da Palena nel 1238.

Alcune testimonianze rendono certa la costruzione del complesso da parte dei Celestini intorno al XIV secolo per tramandare ai posteri la memoria della prima residenza eremitica del loro fondatore. L’ eremo rimase in loro possesso sino allo scioglimento dell’ordine, avvenuto nel 1807, in seguito ad un editto Napoleonico che prevedeva la risistemazione degli ordini eremitici. I beni vennero fatti propri da Ferdinando II, re del Regno delle due Sicilie, che si sostiene abbia donato l’eremo alla nobile famiglia Perticone, che ne fece la propria residenza estiva. In molte occasioni i baroni permettevano ai pellegrini di trascorrervi la notte, soprattutto in occasione della festa della Madonna, quando compagnie provenienti dai territori limitrofi accorrevano il 2 Luglio per lodare la Madonna cantando “ evviva Maria… Maria evviva! L’alto silenzio del bosco ne ripeta per sempre l’ eco” .

Nel 1970 il santuario venne con un atto alto e nobile donato al Comune di Palena affinché i suoi valori storici e di misticità potessero essere da quel momento e per sempre patrimonio di tutti. Unica condizione, fatta sottoscrivere dal Comune di Palena, fu quella che la destinazione e lo spirito millenario del santuario, luogo di culto per tutti i credenti, fosse sempre preservato. A suggello e impegno per quella donazione dall’ altissimo contenuto storico e culturale, il Sindaco Cifani fece affiggere una targa, che è tutt’ ora possibile ammirare su una delle facciate esterne dell’ eremo.

Uscito indenne dalle due guerre mondiali e dall’ occupazione nazifascista, nel 1984, fu duramente colpito da un terremoto che causò il crollo del tetto. Grazie ai fondi nazionali stanziati per la ristrutturazione l’eremo è tornato a risplendere. La struttura ora è gestita dal Consorzio dei Celestiniani ed è aperto al pubblico per visite guidate e pernottamenti. Il complesso abitativo ospita al suo interno 30 posti letto, tra camere singole, doppie e quadruple, un refettorio ed una cucina con attrezzatura moderna.

E' possibile pernottare all'interno della struttura in tutto l'arco dell'anno con almeno un preavviso di 48 ore. Si offre inoltre la possibilità di utilizzare la cucina.