Antico Borgo Monchiero



Informazioni
Monchiero Alto si trova in cima alla collina che domina la valle del
Tanaro, tra filari di Nebbiolo e Dolcetto. Il borgo conserva intatto
il fascino d’un tempo, con il santuario, la chiesetta e la casa di Eso
Peluzzi.Qui si respira un’atmosfera particolare, sembra di tornare indietro
nel tempo, fino al Settecento. Lo storico edificio dopo un attento restauro, è ora un prestigioso hotel 4 stelle dotato di tutti i confort: l’Antico Borgo Monchiero. Le camere, molte delle quali affacciate sull'incantevole panorama delle Langhe, sono diciassette e sono dotate di ogni confort come aria condizionata, connessione Wi-Fi, cassaforte,
televisione, set di cortesia e filodiffusione multicanale in camera. All’Antico Borgo Monchiero è possibile regalarsi un riposo ristoratore così come dedicarsi a molteplici attività: visite alle cantine vitivinicole, escursioni a piedi, gite in bicicletta per
scoprire i gioielli delle Langhe, partecipazione agli eventi più
importanti del territorio, tra musica, teatro e danza. Possibilità di noleggiare Vespa direttamente in loco per godersi al meglio il panorama delle Langhe.
Località
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Da tempo cercavo un luogo non comune e fuori dai soliti cliché che si usano, spesso solo verbalmente, ove “inviare” qualcuno che meriti una punizione e/o che mi abbia fatto un torto, e finalmente l’ho trovato: regalargli/le un soggiorno anche di una sola notte (sufficit) con cena/menù "disgustazione" presso l’Antico Borgo di Monchiero.
Mia moglie ed io arriviamo intorno alle 16,00 in questo piccolo e carino borgo arroccato su una collina con vista Tanaro (e cimitero), grati ai nostri cari amici (rimasti saldamente tali), ignari dell’avventura che avremmo vissuto e che ci avevano regalato, sotto forma di voucher prepagato, un soggiorno qui per il nostro matrimonio.
Giunti di fronte all’Albergo, appena in alto fuori dall’angusta porta d’entrata (la struttura mi pare fosse un monastero del XVIII secolo - quindi appropriata) e da cui si scorge un cortiletto interno, si trova un cartello pendente con ben in edivenza la categoria dell’Hotel:e 4 stelle. Molto bene: anche se la porta chiusa già costituisce una prima “barriera” psicologica, pazienza.
La porta, comunque, è chiusa. Suoniamo il campanello a lato... nessuna risposta. Notiamo un foglio stampato apposto alla porta medesima che riporta in Italiano ed Inglese di telefonare ad un numero di tel., se nessuno apre (vero servizio da 4*!).
Risponde e ci apre una gentile signorina che scopriamo essere anche la Receptionist ( e poi la waitress, la telefonista e tutto ciò che occorreva, in quanto unica presenza dello staff nell’hotel)...(4*!). Ci facciamo riconoscere e, sempre sulla porta d’ingresso, le diciamo che abbiamo prenotato con un voucher che constava di cena ed un pernottamento.
Il viso della Factotum sbianca e, tentennando, ci comunica che “durante la settimana quando ci sono pochi ospiti, il ristorante è ...chiuso”!!! Rabbia, Fuoco, Magma Incandescente! Vistosamente trattenendosi, mia moglie le fa presente che qualcuno ha pagato per quel servizio e che è quindi dovuto e che certo senza la cena non ci saremmo fermati per il solo dormire. Non vedendo reazioni se non convulse di chi non sa cosa fare, io suggerisco una telefonata a chi può decidere qualcosa.
Ci spostiamo all’interno. Chiama quindi un fantomatico Claudio, il cuoco/proprietario, che ammette di essersi dimenticato di noi (4*!) e che, fuori per un catering (sapiente sincronizzazione del lavoro...), sarebbe tornato non prima della 19,45 per cucinare apposta per noi.
La Factotum, leggermente sollevata da questa “toppa”, si appresta a darci le chiavi elettroniche della stanza. Ci stupiamo molto che non ci chieda i documenti per registrarci... ma non era obbligatorio? Mah...
Raggiungiamo la stanza e, contemporaneamente ad una coppia di Olandesi sullo stesso piano, constatiamo che le chiavi elettroniche semplicemente non funzionano. La nostra, poi, proprio non ne vuol sapere e lei è costretta a scendere nuovamente e procurarci una solida chiave di metallo che ci consente finalmente l’accesso alla stanza.
Stanza potenzialmente carina, ma: illuminazione scarsa con fioca luce di cortesia solo da un lato, prese di corrente ai comodini singole (ergo, se si piazza un’abat-jour, il telefono non lo carichi più), vistoso buco nella tenda a finestra, televisione solo sintonizzata sui canali Sky quindi, per es., niente tiggì, carta igienica iniziata e frettolosamente ripiegata, dispenser per il sapone a pressione (roba da Kasanova express, con tutto il rispetto...) quasi vuoto, frigobar nascosto nell’armadio e desolatamente vuoto... (4*!)
Giunge, al fin, l’ora della cena alla quale ci apprestiamo con un po’ di timore. Ci aveva detto, la onnipresente Factotum, che ci avrebbe fatto preparare il tavolo dietro la Reception. Vabbè.
Peccato che dietro la Reception vi sia quello che si può tranquillamente definire un ampio sgabuzzino, corredato di armadio a grandi scomparti aperti in cui sono depositate lenzuola e tovaglie a vista arrivate dalla Lavanderia e pronte all’uso (4*!).
Tavolo mesto, tristemente spoglio, con il minimo essenziale (genius loci monastico?) e molto poco invogliante. Ci sediamo, e – senza che ci venga chiesto se fossimo allergici a qualcosa, figuriamoci – la solerte Factotum ci porta gli antipasti per i quali prima avevamo distintamente udito i “din..din” del microonde che li aveva scaldati ( e comunque rivelatisi la portata migliore della cena).
Ad essi ha fatto seguito un piatto di tajarìn dal banale sugo di salsiccia e carote, dopo il quale – nonostante dispongano di posate per almeno 200 persone e noi fossimo gli unici a cena – devo espressamente chiedere alla Factotum che almeno ci cambi il coltello....
Si prosegue con il trionfo della cena: brasato con contorno.
A parte gli zucchini zuppi d’olio che mia moglie non ha toccato (io sì... troppa fame), l’apoteosi è stata il brasato... il guanciale di manzo: ne fa la descrizione la cortese Factotum presentandoci il piatto.....ma quando mai si propone in un ristorante il guanciale di manzo brasato? (4*!) Tutto tendini e grasso....(4*!) ... mia moglie lo lascia intonso ed io no, per il motivo di prima, pentendomene amaramente durante l’indigesta notte.
Al sopraggiungere della diligente Factotum, che ci proponeva un’ulteriore attesa di 10 minuti per cuocere il dessert al cioccolato (ma non potevano iniziare a cuocerlo prima, mentre cenavamo? Grande organizzazione del lavoro da parte del cuoco...!) rifiutiamo cortesemente, per evitare altre sgradevoli sorprese. Terminiamo il vino e ci ritiriamo.
La mattina, la colazione viene servita nel solito sgabuzzino, per 6 persone su due tavoli separati (4 gli ospiti Olandesi di cui sopra) : niente tovaglie, per carità, solo tovagliette. Nel tavolo-vivande, in piatti appoggiati sulla cruda superficie lignea, torte fatte in casa (buone) e brioches nel rigoroso numero di 6 (se io ne volessi 2, qualcuno rimane senza... quindi anche qui morigeratezza di francescana memoria), bicchieri rigorosamente di plastica per il succo (ovviamente da bric di cartone, vere spremute ? – queste sconosciute...) (4*!).
Subito dopo colazione, rifacciamo le valigie e volendo fuggire al più presto, torniamo a riconsegnare le chiavi a qualcuno che, con un frettoloso sorriso e codardamente senza chiedere alcunché sulla nostra permanenza, le prende, butta lì un arrivederci ( sicuro.... aspettami...) e se ne va con una tovaglia sotto il braccio verso lo sgabuzzino, voltandoci velocemente le spalle.
Non basteranno i prossimi due anni di chiusura in cui probabilmente vi saranno dei lavori di ristrutturazione edilizia, a curare lo sfacelo vergognoso di cui siamo stati involontari protagonisti, quello che va ricostruito è l’atteggiamento, la correttezza, la sciatteria, la inesistente capacità hoteliera e, seppur io sia conscio di quali siamo i criteri di assegnazione delle stelle – basati sulla quantità e NON sulla qualità dei servizi a disposizione – qui siamo all’ignoranza più crassa dell’abc dell’hotellerie.
Suggerisco di cambiare lavoro, oppure proponetevi come severa ed indimenticabile punizione per qualcuno – in questo caso sarò per sempre un vostro fan.



usata per la raccolta dell'acqua. Completa il tutto una piscina di medie dimensioni nel giardino, aperta però da maggio a settembre. Purtroppo la normativa che assegna le stelle agli hotel fa si che questa struttura rientri comunque nelle 4 stelle, ma, a onor del vero, dovrebbe fornire dei servizi più accurati e curati sia nelle stanze che nei percorsi interni. In definitiva, un bel posto con vista sulle Langhe in una struttura particolare da provare almeno una volta.



Bellissimo ambiente, belle camere, Spa piccolina ma suggestiva, ottimo il ristorante.....e per finire personale cordiale e gentile.
Location molto suggestiva e tenuta come si deve.
Continuate così. Torneremo presto!!!!!
Lasciate perdere, è un posto senz’anima, tutto medio, basso. Certo nn un 4 stelle!!
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