Cose da fare: Amelia

Amelia: Le migliori cose da vedere - Attrazioni e attività a Amelia

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1-30 di 32 risultati mostrati

Cosa dicono i viaggiatori

  • Lucarini L
    Isola Del Giglio, Italia273 contributi
    Con lo stesso biglietto si ha diritto a visitare il museo, le cisterne e alla visita guidata del Palazzo Petrignani.
    Già passeggiando per le vie di Amelia si ha l’impressione di essere in un museo , tanto sono gli scorci dove storia , arte e cultura si intrecciano creando un alone di misticismo che solo l’Umbria sa offrire.
    A di la della bellezza dei reperti archeologici , delle strutture e delle opere d’arte va segnalata la straordinaria competenza , grazia e gentilezza con cui si viene guidati dalle ragazze addette alle visite museali.
    Scritta in data 1 gennaio 2023
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • didlitelfo
    Roma, Italia7 contributi
    Ci trovavamo ad alloggiare in un casale ad Amelia, e cercando qualcosa da fare ci siamo imbattuti in questa cantina. Il sig. Mario è stato una guida perfetta, simpatica, e disponibile. Ci ha fatto assaggiare l'uva direttamente dalle viti, ci ha accontentato anche sull'orario (avevamo dei problemi nel farlo troppo presto). Per non parlare poi della degustazione, il TOP!! Ha versato il vino senza preoccuparsi di quanto ne versasse, ci ha accontentato quando lo volevamo assaggiare di nuovo. Abbiamo trovato una persona che ci teneva più a farci degustare in pieno il prodotto che offriva rispetto al proprio introito. Veramente consigliato.
    Scritta in data 23 agosto 2021
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  • Fabrizio T
    Roma, Italia1.892 contributi
    Le cisterne si trovano nella piazza principale di Amelia.
    Purtroppo in questo periodo maledetto sono solo visitabili solo 3 sale delle 10, ma l'importanza della sua ingegneria idraulica ne rende obbligatoria la visita.
    Guida molto disponibile e preparata.
    Scritta in data 24 settembre 2020
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  • amerino13
    Amelia, Italia29 contributi
    Posto fantastico immerso nel verde. Parco, presepe curato, planetario modernissimo e ampio. Un luogo pacifico per rilassarsi.
    Scritta in data 20 ottobre 2020
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  • Skysere29
    Roma, Italia1.433 contributi
    Una cinta muraria interessante, percorribile a piedi preferibilmente nelle ore meno calde e con una piccola scorta di acqua, poiché è quasi tutta esposta al sole.
    La stradina avrebbe bisogno di un po' di manutenzione, ci sono tratti in cui l'erba è troppo alta.
    Scritta in data 16 maggio 2022
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  • Skysere29
    Roma, Italia1.433 contributi
    La torre è visibile anche dalla strada, prima di arrivare ad Amelia. Abbiamo parcheggiato fuori dalla mura e iniziato la salita discretamente faticosa.
    Risalente all'anno mille, si trova vicino al Duomo, interamente ristrutturato. Purtroppo non era aperta, forse perché lunedì. Sarebbe bello poter salire e godere del panorama.
    Scritta in data 16 maggio 2022
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  • WaLL30
    Macerata, Italia1.409 contributi
    Abitato abbastanza esteso nel centro storico, sviluppato su due zone e pieno di sali e scendi. Piacevole da visitare, con alcuni scorci molto interessanti.
    Scritta in data 29 dicembre 2021
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  • Fabrizio
    Perugia, Italia488 contributi
    Nel centro storico di Amelia si trova questo teatro di dimensioni ridotte ma di ottimo impatto. Da ricordare che è stato anche il set di film importanti tra cui il Marchese del Grillo. Da visitare possibilmente durante gli spettacoli della stagione teatrale che qui si tiene.
    Scritta in data 29 settembre 2019
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  • claudio d
    Viterbo, Italia32.749 contributi
    Eretta nell'XI-XII secolo fu devastata da un incendio nel 1629 e quindi completamente riedificata nel 1640-80; del complesso romanico originario resta solo l'adiacente torre campanaria dodecagonale. L'attuale facciata peraltro è stata completata solo nel 1887: realizzata parte in pietra calcarea bianca e parte in mattoncini di cotto, pur non presentando elementi architettonici di rilievo si erge maestosa in cima al punto più alto dell'altura in cui si trova il centro storico di Amelia. Nei panorami del paese visto da fuori, sulle sottostanti case emerge sempre la parte superiore della facciata, unitamente alle 2 cupole dei transetti e al citato campanile. Dal sagrato della chiesa si gode anche una bella vista sul territorio ad oriente di Amelia.
    Ma è entrando nell'edificio che si resta stupiti: primo dalle dimensioni che onestamente non mi aspettavo per una chiesa comunque di una piccola cittadina (una sola navata ma ampia e lunga con ben 5 cappelle per lato, oltre al transetto e al presbiterio absidato), secondo dalla ricca decorazione, in particolare dal ciclo di affreschi ottocenteschi di Luigi Fontana presenti soprattutto sulla volta, sulla crociera e sulla cupola ellittica di quest'ultima, nel presbiterio e nel catino absidale. Ma l'interno è ricco comunque anche di tele, statue e monumenti sepolcrali, alcuni di sicuro pregio, mentre sotto all'altare maggiore sono le spoglie dei Santi Firmina e Olimpiade.
    In particolare si segnala:
    La piccola colonna che si incontra appena entrati sulla dx è quella a cui, secondo la tradizione, fu legata Santa Firmina per il martirio mentre in realtà dovrebbe più semplicemente provenire dalla cripta dell'edificio romanico.
    Nella 1° cappella di dx vi è la lastra tombale del vescovo Ruggero Mandosi (opera della bottega di Agostino di Duccio).
    Nella 3° cappella di dx, sulle pareti laterali, vi sono 2 tele che ritraggono il martirio di Santa Firmina e San Olimpiade: alcune fonti riferiscono che trattasi di opere del Pomarancio mentre altri le attribuiscono alla scuola romana di Niccoli Lattanzio.
    Nella prima cappella di sx è invece una fonte battesimale rinascimentale sormontata da una statuina del Battista ispirata alle opere di Donatello; nella stessa cappella, sulla dx, è il sepolcro del vescovo Giovanni Geraldini (1476) e sopra un bel bassorilievo di Madonna con Bambino e le allegorie di Fede, Carità e Fortezza (opera di Agostino di Duccio).
    Nella 5° cappella di sx, la tela sopra l'altare (San Liborio) è di Giacinto Gemignani.
    Nella cappella del coro d'inverno (accesso dal transetto sx) si trova un crocifisso ligneo del XVI secolo.
    Ma è soprattutto la ottagonale cappella Farrattini (2° di dx), la più importante della chiesa; nell'anticappella di solito, entro teche, sono conservati 2 stendardi turchi provenienti dalla battaglia di Candia che al momento non si possono vedere perchè in restauro; all'interno della cappella la tela sopra all'altare (Incoronazione della Vergine col Bambino in trono tra i ss.Pietro e Bartolomeo) è di Federico Zuccari mentre ai lati sono i monumenti funebri di Baldo e Bartolomeo Farrattini (il primo è opera di Ippolito Scalza, il secondo di Giovanni Antonio Dosio).
    Nel transetto dx è da ammirare (anche se in parte rovinata) la grande tela dell'Ultima Cena di Giovan Francesco d'Amelia (1538); sopra l'altare del transetto sx è invece una tavola del XV secolo che ritrae la Vergine Maria entro una mandorla trasportata da angeli (opera attribuita al Maestro dell'Assunta); tale tavola è ritenuta miracolosa ed esposta alla vista solo in pochi e particolari giorni; durante la mia visita sono stato fortunato perchè la tavola è in esposizione per tutto il mese di maggio in un angolo del presbiterio.
    Scritta in data 28 maggio 2021
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • girandolina65
    Roma, Italia46 contributi
    L' ingresso é un po' nascosto e non indicato bene, ma quando si entra nell' appartamento si resta a bocca aperta. Poche stanze, ma bastano per affascinare con i loro affreschi e la loro storia , ben spiegata dalla guida.Costo del biglietto, che vale più giorni, irrisorio: con soli 7 € si possono visitare questo palazzo, un museo e le cisterne romane. Da non perdere se si visita Amelia!
    Scritta in data 18 settembre 2021
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  • Fabrizio T
    Roma, Italia1.892 contributi
    La Porta Romana rappresenta l'ingresso alla parte vecchia di Amelia.
    Bella la struttura e l'architettura.
    Punto di riferimento dei locali, come punto di ritrovo dei locali.

    Scritta in data 24 settembre 2020
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • claudio d
    Viterbo, Italia32.749 contributi
    Entrando nel centro storico di Amelia dalla sua porta principale, ovvero porta Romana, dopo pochi passi, una deviazione sulla dx porta ad una piazza su cui svetta questa interessante chiesa.
    Risale alla fine del '200, ma la facciata che oggi si vede è degli inizi del XV secolo, realizzata in stile tardo-romanico; influssi gotici si possono riscontrare in particolare nella zona absidale, visibile al di fuori della cinta muraria (uscendo da Porta Romana, a sx; sempre da qui è possibile osservare il campanile, anch'esso in origine quattrocentesco ma rifatto nel XX secolo).
    Tornando alla facciata, questa è realizzata in blocchetti di calcare grigio e rosato, strutturalmente molto semplice (a capanna) ma movimentata dal portale in marmo a tutto sesto e, nella parte superiore, da un grande doppio rosone (peraltro sembrerebbe che portale e rosone provengano dalla chiesa originaria duecentesca).
    A sx del portale d'ingresso si accede al convento (i cui locali ospitano oggi, tra l'altro, il museo civico archeologico) per il tramite di un gradevole chiostro cinquecentesco a doppio loggiato, con pozzo centrale e lunette in parte ancora affrescate. Il sabato mattina nei portici del chiostro si svolge un mercato, per cui chi desiderasse recarsi al museo deve utilizzare l'entrata secondaria.
    Entrando nella chiesa, subito a sx dell'atrio si accede ad un locale dove sono stati riscoperti affreschi medievali che risalgono alla chiesa originaria.
    Oltrepassato l'atrio si entra all'interno della chiesa che ci si presenta con un'unica navata ed altari laterali: 3 a sx e 2 a dx, in quanto al centro di questa parete si apre la cappella di Sant'Antonio.
    L'interno è frutto delle ristrutturazioni iniziate nel '600 e terminate nel secolo successivo: si presenta pertanto nello stile tipico settecentesco, con decorazioni costituite da abbondanza di stucchi, che si rinvengono nei numerosi cartigli, nei fregi e nei capitelli compositi delle lesene, che hanno anche la caratteristica non consueta di incorporare teste di cherubini; lungo le pareti della navata, in 2 nicchie per lato, sono ospitate altrettante statue, credo anch'esse in stucco.
    In generale questo tipo di decorazione non incontra i miei gusti e anche le tele, comunque non numerose, sono di modesto spessore; più interessante appare la controfacciata, sulla cui cantoria è un organo settecentesco, e il presbiterio absidato, privo dell'altare maggiore, ma che ospita il coro ligneo quattrocentesco, alcune vetrate artistiche, 2 balconcini, oltre agli affreschi del catino absidale e della volta eseguiti dal pittore settecentesco Vincenzo Monotti.
    Oltre ai citati resti di affreschi medievali accanto all'atrio direi che la parte più notevole della chiesa è la cappella di Sant'Antonio, al centro della parete dx, che reca i sei monumenti funebri della famiglia Geraldini, tutti di matrice rinascimentale (seconda metà del '400), alcuni dei quali attribuiti ad Agostino di Duccio e Andrea Bregno (e relative botteghe).
    Scritta in data 1 giugno 2021
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  • ANDREA D
    Pistoia, Italia3.000 contributi
    A 1 km. dalla Porta Romana ad Amelia,i in provincia di Terni, il Monastero Benedettino di San Magno, antico più di 800 anni, l'edificio di origine medievale presenta diversi rifacimenti nel corso dei secoli, non esibisce una facciata, ha un grande portale da cui si accede al cortile del monastero ed una porta più piccola per l'accesso alla chiesa.
    Scritta in data 17 febbraio 2020
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • claudio d
    Viterbo, Italia32.749 contributi
    La chiesa risale al XIII secolo, costruita in forme gotiche come ben si evince dal bel portale ad ogiva ricco di ornati, nella cui lunetta vi è un affresco di scuola senese del XIV secolo, e anche dalle snelle bifore a sesto acuto (tamponate) della sua abside poligonale (visibile da via Luciano Lama, nei pressi di Porta Posterola).
    Il rosone, però, come tutto il secondo ordine della facciata, risale al 1477, in quanto la parte originale crollò alcuni anni prima; la ricostruzione si deve alla famiglia Petrignani, il cui stemma si può vedere alla base del rosone.
    Si tratta di una grande chiesa, la cui mole (e il suo campanile, un probabile rifacimento settecentesco) emerge in modo netto nello skyline della cittadina; è un vero peccato pertanto trovarla sempre chiusa e non poter vedere i suoi interni, rifatti in epoca barocca, né visitare l'annesso chiostro.
    Scritta in data 2 luglio 2021
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Domande frequenti su Amelia