Non si può venire in India senza visitare Varanasi perché è proprio qui, sulle rive del Gange che si entra in contatto con il vero spirito induista.
Assistere alle cerimonie e vedere le pire è un’esperienza indescrivibile.
Di solito si fa una prima visita al tramonto e una successiva all’alba per osservare l’innumerevole quantità di persone che si bagnano nelle sacre acque del fiume.
Arrivati in auto al punto più vicino alla riva del Gange si percorre un lungo tratto a piedi in mezzo a una folla indescrivibile e si deve fare attenzione a camminare in fila indiana per non essere investiti da automobili, tuk-tuk, rickshaw, moto e pedoni che passano accanto.
Finalmente si intravede il Gange e i gradoni del suo gath principale, il Dashashwamedh Ghat, costruito nel 1748, di fronte al quale si addensano tutte le imbarcazioni per assistere dall'acqua alla cerimonia del Ganga Aarti: ogni sera sette brahmani, davanti a sette altari, celebrano la buonanotte al Gange. Dalle 18.45 alle 19.30 molti canti lamentosi e ripetitivi in sanscrito accompagnano gesti rituali che usano fiaccole e fuochi per eseguire il rito. I sacerdoti compiono i movimenti rivolgendosi prima al fiume e poi girandosi sui quattro lati. Oltre alle persone accalcate sulle barche, altrettante numerose sono sedute o in piedi lungo i gradoni del gath. Altre guardano da alcuni bar situati più in alto. E’ prassi comprare lumini infiorati che poi si accendono e si appoggiano sull'acqua esprimendo un desiderio.
Navigando al tramonto verso le pire, si vedono i luoghi dove bruciano in continuazione i cadaveri. Le foto si possono fare da lontano: quando ci si avvicina troppo è vietato.
Sembra una scena dell'inferno dantesco: si vedono parecchi fuochi accesi con molte persone intorno. Alcune figure di intoccabili setacciano le acque del fiume in cerca di pezzetti d'oro provenienti dai corpi bruciati, dopo che le ceneri vengono gettate nel Gange. I famigliari portano il congiunto defunto e, dopo aver accatastato almeno quattrocento chilogrammi di legna da ardere, prendono il corpo coperto da un panno e lo adagiano sulla catasta prima di accendere il fuoco.
Al termine del Ganga Aarti si scatena la grande ressa sia per scendere dalle imbarcazioni che per risalire i gradoni e guadagnare la via del ritorno.
Bisogna fare molta attenzione a non perdersi tra la folla, né venire schiacciati: molto spesso le guide anticipano lo sbarco e fanno uscire i turisti da un gath laterale.
Data della visita: febbraio 2019