Quest'edifico accoglieva la fabbrica del vetro Della famiglia Weiss che il diplomatico svizzero Carl Lutz, uno dei Giusti, utilizzò come rifugio sicuro per salvare moltissimi ebrei, più di 60.000. La metà circa dei sopravvissuti totali di questo paese. La statua che lo commemora è una delle più famose e si trova nei pressi della sinagoga.
L'edifico originale, molto bello e particolare è ormai andato perduto. Non sperate di visitarne anche solo una minima parte, quello che ne resta è semi distrutto o in stato di abbandono.
Esternamente sull'edificio c'è una targa commemorativa, ma l'accesso al "museo" non è semplice, non capirete subito dove si passa per entrare. Una volta dentro cosa troverete?
Un signore che parla principalmente ungherese vi accoglie in una piccola stanza al piano terra.
Il museo fa parte della fondazione Lutz e vive di offerte private... evidentemente non sono molte.
Alle pareti, sugli scaffali riproduzioni di documenti. Sicuramente il materiale è molto interessante ma accessibile solo a chi parla ungherese. Non ci sono traduzioni.
In centro stanza un plastico riproduce l'edificio così com'era al tempo degli eventi.
Una vecchia tv su una sedia proietta un filmato composto da immagini d'epoca. Potete vederlo sul sito web. Non c'è altro. Anzi, dal sito vi farete un'idea chiara.
Io sono andata a cercare questo museo perchè studiando la storia di Perlasca conoscevo sia la storia di Wallenberg che di Lutz. In questo luogo è stata scritta una delle pagini più importanti della storia collegata all'olocausto durante la WW2, Mi aspettavo decisamente di più, ne sono uscita da un lato delusa, dall'altro rattristata per il poco onore che il luogo rende a persone ed eventi.
>>> da segnalare sulla stessa via al numero 25 il mercato coperto. Mercato autentico e non turistico come il grande mercato coperto merita una visita<<<