Vicino alla stazione di Sant’Apollonia si trova un grande edificio barocco costruito durante il XVIII secolo sul luogo dove si trovava l’ex arsenale dell’esercito regio; purtroppo i lavori stradali che stanno interessando la zona impediscono di ammirare come si deve i diversi prospetti del palazzo, ma non sfuggirà il maestoso portale d’accesso, che poi conduce all’ampio cortile interno dove, oltre all’esposizione dei cannoni ad avancarica disposti lungo tutto il perimetro, si potranno contemplare sui muri i 26 pannelli di azulejos (databili dal XVIII agli inizi del XX secolo) che raccontano gli avvenimenti più significativi della storia portoghese dal 1139 al 1918. Proprio il cortile potrebbe compendiare l’essenza di questo museo, tra i più antichi della città, creato alla metà dell’ottocento come museo di artiglieria e poi evolutosi nel più ampio museo militare, esponendo armi, uniformi ed altri oggetti militari anche al di fuori del ristretto ambito dell’artiglieria (e comunque la sua collezione di pezzi d’artiglieria in bronzo è considerata la più completa al mondo): infatti oltre alla vasta collezione museale, quello che rimarrà impresso dalla visita sono le sontuose decorazioni barocche e rococò delle sale del primo piano: se visitando le sale del pian terreno e del seminterrato si resterà incuriositi ed impressionati dalle tantissime armi esposte, alcune veramente particolari, antiche o rare, e magari finora mai viste o viste solo nei film, salendo al primo piano si resterà affascinati dalle decorazioni, dalle sculture, dagli stucchi e dai dipinti, e le vetrine con le armi e gli oggetti militari passano in secondo piano, magari anche ignorate da chi non è particolarmente attratto da questa tipologia di manufatti (c’è comunque una sala con una simpatica collezione di caricature, con le statuine dei personaggi che rappresentano l’evoluzione delle divise dell’esercito portoghese). E’ proprio per questo che consiglio la visita a tutti, anche a chi non molto attratto dagli armamenti, perché è un po’ come visitare una sfarzosa residenza sette-ottocentesca. E poi il ticket è veramente irrisorio: 3 euro che scendono ad 1 se si ha più di 65 anni.