Il museo è diviso a metà tra Pinocchio e la Divina Commedia
I due percorsi sono chiamati Pinocchio e Dante
Già qui c’è uno sbaglio, la parte dantesca non parla di Dante, parla della Divina Commedia.
La parte di Pinocchio consiste in 3 stanze in cui viene proiettato un cartone sulle 4 pareti. Il visitatore si colloca al centro della stanza e il film è animato tutto intorno. Molto belle le illustrazioni, troppo basso il volume della voce narrante. Per un adulto, a mio parere, la parte più bella viene dopo, con la visita a due gallerie di opere rispettivamente di Antonio Nocera e Silvano Campeggi. Personalmente mi hanno entusiasmato. Entrambi gli autori si appropriano di Pinocchio e lo ripropongono, Campeggi sottolineando la sua burla, Nocera invece la sua arte e il suo mito. La parte di Pinocchio si conclude con una raccolta digitale di edizioni di Pinocchio nel mondo, elencando un vasto numero di edizioni. Interessante e ricco.
La parte della Divina Commedia è la nota dolente
Non si puo pensare di riprodurla in 3 stanze come Pinocchio. La differenza di contenuti tra le due opere è abissale e sotto gli occhi di tutti. Il tentativo di ridurre la narrazione a 3 stanze che di fatto corrispondono a inferno, purgatorio e paradiso è una forzatura fin troppo evidente. La mancanza di spazi e forse la volontà di accontentare anche i più piccoli ne fanno un percorso decisamente deludente. Nelle 3 stanze ci sono proiezioni in cui una voce narrante riassume all’osso l’avventura di Dante, di fatto limitandosi a introdurre i suoi accompagnatori di viaggio e a descrivere in maniera sommaria le ambientazioni. Il purgatorio è la parte più imbarazzante non sapendo di fatto descriverlo e relegandolo a un disimpegno di collegamento tra inferno e paradiso. Si capisce la scelta di inserire questa parte solo per attirare visitatori. La Divina Commedia ha decisamente più appeal in una città turistica come Firenze. Ed anche i prezzi sono turistici.14€ a persona sono decisamente troppi per quello che viene proposto, accettabili da un turista, esosi per un fiorentino.
A mio parere dovrebbero concedere tutti gli spazi a Pinocchio, arricchendo le sale di gadget e magari allungando la narrazione che era davvero avvincente