Nella zona collinare di Castello, quindi in posizione panoramica, si trovano diverse ville storiche appartenute ai Medici, che al tempo erano ville suburbane, mentre oggi praticamente si trovano alla periferia nord-ovest della città di Firenze; tra queste c'è la splendida Villa La Petraia, che dopo i Medici è passata ovviamente ai Lorena e poi ai Savoia, e quindi allo Stato italiano dopo la fine della monarchia. La villa risale al '300 (ma al tempo c'era solo una torre) ma fu con i Medici, ed in particolare con Ferdinando I, che la villa venne ampliata (e realizzati i giardini) ed abbellita per farne una residenza privata di famiglia; le migliorie proseguirono anche nel '600, quindi nel secolo successivo con i Lorena e anche con l'avvento dei Savoia (fu residenza di Vittorio Emanuele II e di Rosa Vercellana), che oltre a riarredare la villa installarono la copertura in ferro e vetro del cortile centrale, che diventò così un vero e proprio salone delle feste (e meno male così si sono conservati gli splendidi affreschi). E' proprio questo cortile una delle chicche della villa, cha da solo vale la visita: con doppio loggiato su due lati, presenta tutte e quattro le pareti magnificamente affrescate; da Cosimo Daddi nel 1590 per le due pareti senza logge e dal Volterrano, dal 1637 al 1646, per le due pareti con le logge, che riportano i Fasti medicei. Prima di accedere al cortile si passano alcune stanze, non particolarmente scenografiche ma che contengono le lunette dei possedimenti cinquecenteschi dei Medici, dipinte dal fiammingo Giusto Utens nel 1599 (sono conservate 14 delle 17 totali), i quattro putti cinquecenteschi in bronzo di Pierino da Vinci che un tempo ornavano la fontana che si trova nel giardino della vicina villa di Castello e il gruppo scultoreo bronzeo di Ercole e Anteo, realizzato dall'Ammannati nel 1560 sempre per la fontana di Villa di Castello (su quest'ultima oggi sono presenti delle copie). La visita poi prosegue sempre a piano terra con alcune stanze molto sfarzose, tra cui l'ampia Sala Rossa, nonchè la cappella nuova, la cui volta è stata affrescata da Pier Dandini nel 1609. Al piano nobile si attraversa il corridoio di Canton dove, oltre ad alcuni acquarelli cinesi è conservato il lunghissimo (9 metri) rotolo di seta dipinto nel 1780 con il porto di Canton. Seguono una serie di stanze molto belle, specie per il pregevole arredamento, tra cui la stanza da letto della contessa, lo studio del re, la sala da pranzo, la sala da gioco; va quindi ammirata la splendida Venere-Fiorenza in bronzo del Giambologna (1570) che un tempo si trovava sopra alla fontana al centro del settore nord-orientale del giardino (dove oggi è una copia); in relazione al giardino belle viste si hanno da alcune stanze del piano nobile, ma il panorama arriva fino al centro di Firenze, anche se è il quartiere di Novoli quello che emerge prioritariamente. Sempre sul piano nobile vi è poi l'antica cappella, affrescata negli ultimi anni del XVI secolo da Bernardo Poccetti e Cosimo Daddi. Naturalmente, oltre alla villa si visiteranno i giardini (per quest'ultimi rimando alla mia specifica recensione in merito). Ingresso gratuito, ma per gli orari consiglio di consultare sempre prioritariamente il sito ufficiale (libera la visita dei giardini, mentre solo guidata ad orari fissi quella della villa).