Nota come Basilica Collegiata, la chiesa è ubicata nel centro storico in Via Etnea, sulla sua sinistra, poco dopo Piazza Università,.
Sorta su un tempio pagano che durante il periodo bizantino venne chiamata Santissima Maria dell'Elemosina, venne ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1693, agli inizi del XVIII secolo, su progetto degli architetti Angelo Italia e Antonio Amato. La facciata, invece, è della seconda metà dello stesso secolo su progetto dell'architetto Stefano Ittar.
Vi si accede da una scalinata racchiusa da un’elegante cancellata in ferro battuto. Il prospetto ha una conformazione concava e si sviluppa su due ordini. Nel primo, tra 6 colonne e lesene corinzie che sostengono una stupenda trabeazione, sono presenti tre portali: quello centrale è sormontato da un prezioso timpano triangolare, sotto il quale è presente una lapide, mentre quelli laterali sono sormontati da stupendi timpani semicircolari, sopra i quali sono seduti due angioletti; il primo ordine è completato da due finestre con arco a tutto sesto, sovrastanti i due portali laterali. Nel secondo ordine colpisce immediatamente la sontuosità della grande nicchia con catino a cassettone: c’è un finestrone che è preceduto da una balaustra, delimitato da due lesene corinzie e sormontato da un arco, sul quale è appoggiata un’aquila con stemma; ai lati del nicchione sono presenti due altre nicchie, delimitate da lesene corinzie, contenenti le statue di San Pietro e San Paolo; alla fine delle due volute sono poste le statue di Sant’Agata e Santa Apollonia su alti basamenti. La struttura è completata dalla cella campanaria che è circondata da una balaustra, sulla quale sono poste, ai lati dell’aquila, le statue di due angeli che reggono una tromba, nonché delle sfere su ogni basamento; sopra la cella campanaria, tra due angioletti osannanti, c’è un’altra sfera, sulla quale è fissata la croce in ferro battuto.
Non abbiamo visitato l’interno, perché era in corso di svolgimento una funzione religiosa.