Lunga e ampia via (forse la più larga del centro storico) che corre da piazza Giulio Cesare (dov'è la stazione centrale) a piazza Don Luigi Sturzo. Fu aperta alla fine del XIX secolo, ma i lavori durarono decine di anni e comportarono la perdita di palazzi e chiese storici, sconvolgendo vari rioni, per lo più popolari e degradati. Inizialmente fu realizzata la parte centrale (dall'incrocio con Corso Vittorio Emanuele a piazza San Domenico) poi quella verso nord e da ultimo quella verso sud, con l'entrata monumentale (ad imitazione delle vecchie porte murarie) di piazza Giulio Cesare. La via nacque per rispondere alle esigenze di un più veloce collegamento tra la stazione ferroviaria e i nuovi eleganti quartieri che stavano nascendo nella parte nord, intorno a via Libertà. Oggi in effetti, con la pedonalizzazione di via Maqueda, rappresenta la principale arteria di attraversamento veicolare del centro storico da sud a nord (l'asse viario continua poi anche dopo la piazza Don Luigi Sturzo, con le vie Puglisi Bertolino, Carini, Calvi, Carlo Alberto Dalla Chiesa. Marchese di Villabianca). Prima dell'avvento dei moderni centri commerciali qui era il fulcro dello shopping cittadino; oggi non è più come una volta ma resta pur sempre una via commerciale, con ampi marciapiedi che consentono di passeggiare pur in presenza di costante traffico veicolare (ma il rumore purtroppo è inevitabile). Certo questa strada non ha la concentrazione di attrazioni turistiche di altre importanti strade del centro storico, come corso Vittorio Emanuele o la via Maqueda, anche se costeggia piazza San Domenico e vi si affaccia la chiesa di Sant'Antonio Abate (e discutibile appare l'accostamento agli altri palazzi degli edifici della Rinascente e delle Poste), ma è comunque vicina a monumenti significativi e rappresenta la base di partenza per visitare la parte orientale dei quartieri Kalsa e La Loggia (o per recarsi al mercato della Vucciria, per quello che ne resta, e al mercato di Sant'Agostino); in un modo o nell'altro ci si finisce sempre per passare più di una volta.