Già in epoca altomedioevale fu costruita nel cuore dell’antica Venezia una robusta torre di avvistamento rivolta verso il Mare Adriatico, che poteva all’occorrenza funzionare anche come faro. Nel XII secolo l’edificio fu trasformato nel campanile della vicina Basilica di San Marco, grazie al progetto dell’architetto napoletano Maestro Buono. Nei secoli successivi la costruzione dovette essere restaurata più volte, a causa di fulmini e terremoti che ne compromettevano la staticità. L’aspetto attuale fu raggiunto nei primi anni del Cinquecento, quando sui disegni dell’architetto bergamasco Piero Bon furono realizzate la cella campanaria, il terrazzino marmoreo al di sopra di questa e la slanciata cuspide rivestita di bronzo che corona la costruzione. Contemporaneamente a questi lavori, alla base del campanile fu costruita la graziosa “Loggetta del Sansovino”, cosiddetta dal nome dell’artista veneziano che la ideò.
Per quattro secoli il grandioso campanile resistette ad ogni sorta di avversità naturale; ma in realtà le sue condizioni peggioravano sempre più, al punto che nell’estate del 1902 l’intera struttura crollò di schianto, rovinando al suolo in una enorme nuvola di calcinacci e polvere, sbriciolando anche la loggetta ai suoi piedi. Fortunatamente non ci furono vittime, ma l’impressione suscitata nella cittadinanza fu enorme; pochi giorni dopo il Consiglio Comunale decretò la ricostruzione del campanile “dove e come era prima” (secondo la celebre espressione dell’allora sindaco Filippo Grimani). Nel giro di dieci anni, riutilizzando quelle parti originali che fu possibile estrarre dalle macerie, nacque il nuovo campanile, praticamente uguale al precedente.
Il campanile di San Marco (el “Paron de casa”, come lo chiamano affettuosamente i veneziani) è alto quasi 100 metri. Circa metà di tale altezza è dovuta alla torre vera e propria, a sezione quadrata di 12 metri per lato, rivestita di mattoni e arieggiata su ogni lato da una fila di piccole finestre ad archetto. La cella campanaria, realizzata in candido marmo, mostra un’elegante quadrifora per lato, sostenuta da tre colonnette binate. Quattro delle campane sono state fuse riutilizzando i frammenti di quelle fracassate dal crollo; la quinta, la più grande di tutte (detta “Marangona”) è invece proprio quella originale, estratta fortunosamente dalle macerie. La cella campanaria è sovrastata da un terrazzino delimitato da una ricca balaustra; al di sopra di questa sorge un cubo rivestito di mattoni, ogni lato del quale è decorato dal bassorilievo di un poderoso Leone di San Marco (simbolo della città). Al vertice della cuspide è installata una statua dorata dell’Arcangelo Gabriele. La Loggetta del Sansovino fu anch’essa ricostruita, per quanto possibile, con i materiali originali del Cinquecento; per la sua descrizione vi rimando alla pagina ad essa dedicata su questo sito.
La visita del Campanile di San Marco è agevolata da un ascensore costruito all’interno della torre nel 1962. Da lassù è possibile godere un incomparabile panorama dei palazzi e dei canali veneziani, e in generale di tutta la laguna. Per prenotazioni, costi e orari di visita vi consiglio di consultare i numerosi siti internet dedicati all’attrazione.