Ogni volta che percorrendo le vie di Milano mi capita di "inciampare" in una di queste pietre istintivamente mi chino a leggere le scarne informazioni che vi sono incise e dietro alle quali c'è una persona reale, con i suoi sogni, gli affetti, il lavoro, le passioni. E ogni volta è impossibile non emozionarsi fino alla commozione più profonda.
Per questo stamattina ho partecipato con particolare fervore all'incontro pubblico "Pietre d'inciampo monumento diffuso - Tra arte, storia, architettura e memoria", svoltosi a Palazzo Marino nella Sala del Consiglio Comunale e rivelatosi, oltre che di altissimo livello, solida base su cui riflettere. Ho apprezzato in maniera speciale, senza nulla togliere agli altri relatori, l'intervento toccante del professor Salvatore Settis, che ha tra l'altro paragonato le pietre d'inciampo a un grande "coro di bocche chiuse".