Malgrado l'abbia visto innumerevoli volte, oggi sono tornato ad ammirare questo autentico capolavoro del neoclassicismo, progettato dal grande architetto Luigi Cagnola, che morì prima della sua ultimazione avvenuta nel 1838. L'arco nacque nel 1807 al fine di celebrare il regno italico instaurato da Napoleone Bonaparte, come riportato nell'iscrizione dedicatoria, la quale cita anche l'indipendenza conquistata nel 1859 con l'aiuto della Francia.
Mirabili le possenti e pur aggraziate colonne corinzie, ma soprattutto le numerosi sculture - statue di bronzo, statue di marmo, bassorilievi - in particolare: la maestosa Sestiga della Pace, opera di Abbondio Sangiorgio (la statua della pace è 6 cm più alta di quella della Madonnina); le quattro Vittorie a cavallo poste agli angoli, di Giovanni Putti; le allegorie dei quattro fiumi principali del Lombardo-Veneto, il Po e il Ticino, di Benedetto Cacciatori (lato Castello Sforzesco), l'Adige e il Tagliamento, di Pompeo Marchesi (lato Sempione); le battaglie napoleoniche, le scene storiche, le figure mitologiche rappresentate in bassorilievo da diversi artisti.
Ben concepito e di ampio respiro lo spazio circolare creato tutt'intorno, che valorizza il monumento agevolandone l'osservazione.
Attenzione: un cartello avverte di non avvicinarsi al monumento per il pericolo di caduta di materiale lapideo.
(*visitato 22 luglio 2022*)