Nei miei frequentissimi passaggi in Piazza Missori s'impone alla vista questo monumentale edificio, che il celebre architetto Marcello Piacentini realizzò tra il 1929 e il 1931 per l'allora CNAS-Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali, diventata nel 1933 INFPS-Istituto Nazionale Fascista per la Previdenza Sociale e infine INPS una volta caduto il regime fascista.
Le facciate, in cui si fa largo impiego di marmi, sono scandite da poderose semicolonne ioniche. Il corpo centrale, avanzato rispetto al resto della fronte, accoglie il grande portale principale con otto pregevoli figure allegoriche scolpite da Antonio Maraini, autore anche degli angeli posti agli angoli (con tanto di fascio littorio e anno ufficiale di costruzione, VIII dell'era fascista, ovvero 1930).
Il palazzo, al di là di una certa pesantezza estetica, possiede senza alcun dubbio vari aspetti interessanti, prevalentemente architettonici, ma anche artistici, come testimoniato dalle sculture citate e negli ambienti interni - purtroppo non visitabili - dai dipinti allegorici di Cipriano Efisio Oppo (la maternità, il lavoro, il risparmio, la vecchiaia) e dalla scenografica scala elicoidale realizzata dal designer ed ebanista Mario Quarti, figlio del celebre Eugenio.
Dopo gli anni in cui ha ospitato gli uffici del Provveditorato agli Studi di Milano, l'edificio è recentemente tornato alla sua funzione originaria di sede regionale della Direzione dell'INPS.