Riserve naturali a Roma

I migliori Riserve naturali a Roma, Italia

Riserve naturali a Roma

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Cosa dicono i viaggiatori

  • Daniela D.
    Arco, Italia22 contributi
    Carino il parco…
    Però…l’ho trovato un po’ trasandato. Pochi animali. Piantina del parco fatta veramente male. Il Reptilario poi delusione totale. Per i bambini può essere carino perché ci sono aree giochi sparsi un po’ in giro. Consiglio semmai il pranzo al sacco da gustare nelle zone dedicate. Insomma, nulla di che. Forse più adatto per le scolaresche o gruppi di bambini da tenere impegnati. Se avete poco tempo a disposizione non perdete tempo a visitarlo, dedicate questo tempo ad altre attrazioni decisamente più meritevoli.
    Scritta in data 12 maggio 2023
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • Virginia L
    1 contributo
    Tour guidato e possibilità di accarezzare gli animali! Ideale per bambini. Nel prezzo di ingresso è incluso il tavolo da pic nic e con piccola aggiunta c'è anche il Bbq acceso direttamente dal personale! Molto bello e ben curato! Ci torneremo!
    Scritta in data 11 settembre 2022
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  • Ilaria P
    Roma, Italia5 contributi
    Bellissima esperienza all'aria aperta, ideale per famiglie! L' oasy offre vari percorsi, ma avendo un bambino piccolo Abbiamo seguito il percorso mostra perché più adatto a loro. Sentiero battuto bene, adatto anche a passeggini. Ci sono varie aree ristoro ma il pranzo è al sacco. Dinosauri a grandezza naturale e realistici. Mio figlio di due anni e mezzo ha camminato per circa 2 ore senza battere ciglio talmente era contento di vedere i dinosauri. L'unico neo, il bagno. Per quello che ho visto io C'era a disposizione un bagno chimico all'entrata e e uno lungo il viale del ritorno. Ma non era quello il problema, il fatto è che non scaricava nessuno dei due bagni. per il resto esperienza e consigliata vivamente.
    Scritta in data 7 febbraio 2023
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  • TAeye
    Roma, Italia654 contributi
    Rispettando i limiti delle zone arancioni, abbiamo cercato un luogo verde che non fosse sotto casa dove fare due passi con il nostro fido cane. Così mi sono tornati alla mente i ricordi dell'infanzia, quando con la famiglia si andava a fare scampagnate presso la Pineta di Castel Fusano. Perché non tornarci? La stessa idea era venuta a diverse persone, il parcheggio era pieno, come pure il vialetto centrale, ma addentrandosi appena un attimo nel boschetto, abbiamo trovato lunghe passeggiate di vialetti ombrosi, puliti e con poca gente. Luogo ideale per camminare, correre, andare in bicicletta o a cavallo. Ci siamo spostati da un lato all'altro della Via della Villa di Plinio, fino al Castello Chigi. Nei miei ricordi d'infanzia la pineta era molto più fitta, ma immagino che gli incendi abbiano fatto spazio ad altre essenze. Un bel posto da difendere e conservare.
    Scritta in data 29 aprile 2021
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  • Emiliano Di Renzo
    Roma, Italia1.877 contributi
    Simpatico posto inesplorato e poco pubblicizzato, ma veramente carino per passare una giornata in relax con la propria famiglia e con bambini piccoli
    Scritta in data 7 giugno 2022
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  • claudio d
    Viterbo, Italia32.515 contributi
    I ruderi della città fortificata di Galeria antica sorgono su uno sperone tufaceo che si erge sopra al torrente Arrone che lo circonda su 3 lati. Si ritiene che le origini siano da individuare al periodo etrusco (la città di Careia), ma scarsi sono i resti di quell’epoca (da ricercare in particolare nelle tombe rupestri lungo il torrente Arrone). Certa è invece la sua importanza nel Medioevo, in particolare nei secoli XIII e XIV. A quel tempo il castello era di proprietà degli Orsini, che lo tennero fino al 1690. Dopo varie vicissitudini, tra cui diversi saccheggi e assedi, dal XVII secolo cominciò il progressivo declino ed abbandono del sito, che subì un accelerazione durante il XVIII secolo, pare dovuta all’imperversare della malaria; con i primi anni del XIX secolo gli ultimi abitanti lasciarono il posto fondando il piccolo borgo di Santa Maria di Galeria o trasferendosi a Cesano e da allora Galeria è diventata una città fantasma. Resta peraltro un mistero la fuga precipitosa degli ultimi abitanti, che per la fretta di fuggire lasciarono lì quasi tutti i loro beni.
    Dopo più di 2 secoli di abbandono, è difficile oggi riconoscere il castello (che si ergeva sul lato settentrionale), le fortificazioni (che difendevano il bordo sul lato orientale), le chiese, le diverse destinazioni dei vari edifici; tutto è oggi allo stato di rovina o completamente scomparso, con i ruderi sparsi tra la fitta vegetazione e gli alberi che sono cresciuti anche dentro le stesse case, prive del tetto. Unica eccezione il campanile della chiesa di San Nicola che ancora oggi si eleva slanciato sopra gli alberi ed è individuabile ancor prima di giungere alla città fantasma.
    Nonostante ciò si tratta di un posto assolutamente affascinante, tra i più suggestivi che mi è capitato di visitare; i muri delle tante costruzioni sparse tra gli alberi, le orbite vuote delle finestre e delle porte, gli scorci tra le rovine, il silenzio (tranne lo scorrere del torrente Arrone che si sente avvicinandosi al bordo dello sperone): un’atmosfera magica, misteriosa, sembra di essere sospesi nel tempo.
    Non c’è un itinerario di visita prestabilito, una volta varcata la doppia porta ed entrati nella città, sentitevi liberi di gironzolare dove volete, assaporando il piacere della scoperta; serve giusto un minimo di attenzione, per non finire in qualche grossa buca (ma si vedono bene) o quando si giunge al bordo dello sperone per non precipitare di sotto.
    Consiglio di completare l’escursione con la visita della mola, che si trova sotto allo sperone e facilmente raggiungibile con un sentiero; dalla mola, poi, un altro facile itinerario (saranno circa 600 metri) porta alla cascata del Fosso della Casaccia (o del Fossetto), in cui l’acqua (più o meno abbondante in base alle precedenti piogge) fa un breve salto tra interessanti rocce di una colata lavica per formare un piccolo laghetto.
    La città morta di Galeria si raggiunge con facilità: venendo da Cesano (su via della Stazione di Cesano), giunti al bivio di Osteria Nuova, proseguire dritti verso Santa Maria di Galeria; oltrepassare la deviazione a sx per questa località e proseguire ancora per 450 metri, lasciando l’auto in corrispondenza di un cancello chiuso sulla dx (la strada è privata e non si può proseguire in auto ma solo a piedi; accanto al cancello c’è il varco pedonale aperto). Entrare quindi in questa strada privata e proseguire per 550 metri, dove, in corrispondenza di 2 cancelli di altrettante abitazioni private, termina la carrareccia. Da qui alcune sbarre verticali segnano l’inizio del sentiero per Galeria Vecchia (in tutto circa 400 metri): dopo poco il sentiero comincia subito a salire ma superato in breve un dosso, inizia a scendere fino a livellarsi; dopo il tratto in piano una nuova discesa a cui segue un nuovo tratto pianeggiante che finisce in un piccolo slargo, davanti alla rupe di Galeria antica. Da qui, dritto (tenendo la sx) il sentiero si inoltra tra gli alberi salendo alla città su un fondo basolato che conduce alla doppia porta di accesso mentre se si osserva attentamente il lato dx dello slargo, si noterà una strettissima apertura tra i rovi che preannuncia un altro sentiero (stretto ma percorribile: nella mia visita ho contribuito a tagliare anche alcuni rovi con le forbici da potatura) che porta ai piedi della rupe lungo il torrente Arrone in prossimità di un vecchio ponte in muratura che lo scavalca. Poco prima di arrivare al ponte si passerà un varco in un muraglione: se da questo varco si prosegue dritti per 80 passi si arriva al sentierino che in pochi metri scende alla mola, se invece dopo il citato varco nel muraglione si svolta a dx si arriverà in 10 metri al ponte; attraversatolo, svoltare a dx ed inoltrarsi nel tortuoso sentiero aperto tra altri rovi che in breve porta ad un’ampia radura chiusa sui due lati da filari di alberi; andare dritti verso il punto in cui i 2 filari di alberi si incontrano e proseguire sul sentiero che si inoltra tra gli alberi; dopo una cinquantina di metri si arriva ad un’altra radura, più piccola della precedente; costeggiarla a dx finchè verso la fine della radura si incontrerà il fosso, guadarlo (è facilissimo) per passare sulla sponda idrografica sx e risalirlo nell’apposito sentiero per qualche decina di metri e arriverete alla cascata.
    Scritta in data 30 settembre 2021
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  • Giuseppe S
    Roma, Italia27 contributi
    Spettacolare, un’oasi nel cuore dell’Aurelia, un mondo di farfalle e flora selvaggia. Fantastica. Non è molto pubblicizzata e raggiungerla non è facile in mancanza di segnaletica. Bisogna entrare nell’azienda agricola a sinistra rispetto la Chiesa e proseguire nonostante i numerosi cartelli disincentivanti (“vietato entrare” “area privata” “zona sorvegliata”), costeggiarla lungo la destra e poi ancora a destra si entra nella riserva. Buona visita a tutti!
    Scritta in data 27 maggio 2018
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  • gian1063 🇮🇹🇲🇹
    Roma, Italia3.527 contributi
    Le opportunità di visita regolarmente offerte da Legambiente e da altre locali associazioni naturalistiche , non sminuiscono la possibilità di un facile fai da te , sicuramente approfittando di guide esaustive su questi luoghi o meglio ancora della compagnia di amici conoscitori di tale territorio. Nel primo caso si può aderire a lunghe sgambate ,con guida esperta e ad un costo modesto che, vi illustrerà a dovere sulle emergenze storiche, archeologiche e naturalistiche della valle che accoglie il corso del secondo fiume di Roma , appunto l'Aniene . Le valli partono all'altezza del GRA ,toccando i quartieri di nord- est , sino alla confluenza nel Tevere , includendo l'area maggiormente integra sotto il profilo naturalistico che è l'area umida della Cervelletta , con la sua torre .
    Scritta in data 18 giugno 2017
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  • Valentino_Muccio
    Roma, Italia1.621 contributi
    Dopo aver lasciato la macchina a Via di Val Di Perna siamo entrati nella riserva e abbiamo constato che non vi era nessun cartello identificativo che potesse spiegare i percorsi da svolgere.
    Quindi abbiamo preso una stradina sterrata e dopo una mezzoretta di camminata siamo arrivati all'ospedale Campus Biomedico.
    Penso che visto che è gestita da Roma Natura dovrebbe incentivare le visite con percorsi o indicazioni visto che l'area è molto bella da visitare.
    Sinceramente ben presto siamo andati via visto che non volevamo addentrarci nell'area senza sapere dove il cammino avrebbe portato.
    Scritta in data 10 luglio 2021
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  • Alessandra M
    Roma, Italia64 contributi
    Un piccolo gioiello naturale a pochi passi dai palazzi ...dove poter passeggiare e rilassarsi immersi nella natura ammirando campi coltivato e asini e cavalli nei recinti privati ...fiori,felci,rosmarino e alberi da frutta lungo il percorso.
    Merita una passeggiata!
    Scritta in data 29 maggio 2020
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
  • DandyDv
    Roma, Italia8.177 contributi
    Peccato che una area verde così vasta sia gestita (anzi non gestita) in modo così superficiale.
    Dovrebbe essere ripulita dai cumuli di scarichi abusivi e soprattutto resa fruibile ai cittadini.
    Scritta in data 30 novembre 2019
    Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.