Questo è uno di quei luoghi dove si rischia la sindrome di Stendhal, tanta è la concentrazione di straordinari capolavori di Canova, Bernini, Caravaggio, Tiziano, Raffaello e si fa torto a tutti gli altri che non si nominano. Ci sono tornata dopo diversi anni, approfittando della domenica ad ingresso gratuito (prenotando molto tempo prima) per vedere anche la mostra dedicata a Guido Reni. Mostra davvero apprezzabile ma che mi ha fatto riflettere sulla difficoltà di utilizzare la Galleria come spazio espositivo, alcune sale non sono abbastanza ampie da accogliere ulteriori opere oltre alla collezione permanente. E l’allestimento presentava qualche criticità, tanto che proprio ieri un’ opera del Reni è stata involontariamente danneggiata da una visitatrice inciampata e “atterrata” sulla preziosa tela del San Francesco. Un’altra nota negativa che mi costringe a non assegnare il massimo punteggio (che le opere esposte meriterebbero eccome, così come i sontuosi saloni della Galleria con soffitti affrescati mirabilmente) è data dalla pessima illuminazione che impedisce di vedere la maggior parte dei quadri senza fastidiosi riflessi, pur osservandoli da ogni angolatura possibile. Capisco che gli olii siano una dannazione da illuminare ma sarebbe davvero necessario fare qualcosa per migliorare l’effetto generale, così è un delitto!