Libreria Dante & Descartes: libri perduti e ritrovati
Don Raimondo, libraio ed editore colto e appassionato, da quaranta anni condivide la propria competenza letteraria e l’amore per i libri con gli “ospiti” della libreria “Dante & Descartes”. Scrivo “ospiti” perché definire “clienti” le persone che entrano in libreria sarebbe un imperdonabile peccato. Anche chi entra per la prima volta alla ricerca di un saggio o di un romanzo, di una vecchia e rara edizione oppure anche solo per curiosità, si trova immerso in un’atmosfera intima e quasi magica, come se si lasciasse il mondo fuori: i libri regnano sovrani occupando ogni spazio possibile e inimmaginabile dal banco sul marciapiede davanti all’entrata fino su in cima al solaio.
Eppure in questo apparente disordine di libri dappertutto il libraio riesce a trovare quello che cerchi: “sono in ordine mentale”, confida strizzando gli occhi in un sorriso. Libri dovunque, antichi e nuovi, rari e introvabili, candidi o ingialliti occhieggiano dalle vetrine, spuntano curiosi come scugnizzi dalla scala che porta al soppalco, indugiano in precario equilibrio dalle pile sulla scrivania, scrutano dai ripiani degli scaffali e dagli scatoloni. Addirittura fanno cucù da una ... cassaforte, perché in passato il negozio era un’oreficeria. Sicuramente è l’unica libreria al mondo che conserva i libri in un forziere come gioielli! Perché sono preziosi i libri: tutti, ma soprattutto i libri vissuti che hanno viaggiato nel tempo, sfogliati da chissà quante dita, letti e accarezzati da tanti sguardi diversi, sognati, immaginati, addormentati con l’indice dentro a tenere il segno. I libri vecchi di don Raimondo (e dell'ottimo figlio libraio Giancarlo che ha la libreria sotto la stessa insegna in Piazza del Gesù Nuovo) sono“perduti e ritrovati”, salvati dal macero da biblioteche domestiche dismesse, smarriti tra le bancarelle di un mercatino, naufraghi nel mare di polvere di un rigattiere per approdare infine nelle mani sicure e accoglienti di chi li cercava.
A proposito di mani, in una credenzina a vetri si può ammirare una collezione di libri così piccoli da entrare nel palmo di una mano e il libraio è sempre lieto di mostrarli agli ospiti; tra questi libricini in trentaduesimo ci sono i testi pubblicati personalmente in piccolo formato che definisce i suoi “trovatelli”. I libricini sono piccoli capolavori imperdibili con un piccolissimo costo (due euro): tra gli autori Domenico Rea, Erri De Luca, Jorge Luis Borges, Chandra Livia Candiani, Eduardo de Filippo. Nel 2018 i libricini sono stati i protagonisti della mostra “Piccoli e necessari. Storie di libri di piccolo formato”, un centinaio di rari libri piccolissimi di varie epoche e provenienze, allestita presso la Biblioteca Universitaria di Napoli che ho avuto la fortuna di visitare sotto la guida del libraio editore. La libreria è un crocevia di relazioni, si incontrano altri lettori ma può capitare che arrivino autori come Antonella Ossorio, Erri De Luca o un editore francese che passando per Napoli si ferma a salutare. In una costellazione di lettori, autori, studenti e poeti, la libreria rappresenta una sorta di stella polare: sarà per questo che negli occhi di don Raimondo, quando parla di libri, scintilla vivace un guizzo di luce. Ascoltarlo è come una carezza. In un cantuccio, vicino a un minuscolo tavolinetto, una seggioletta e due sedie pieghevoli per far accomodare gli ospiti e sfogliare i libri (naturalmente dopo aver spostato i libri accatastati sopra) e per sorseggiare un caffè in perfetto stile partenopeo. Quando vado a Napoli, ogni volta su quella seggioletta mi incanto a sentire don Raimondo che parla di testi “onesti e necessari”, degli autori e poeti che ha conosciuto e pubblicato (compreso un Premio Nobel), delle suggestioni dei libri che legge personalmente per poterli consigliare in tutta onestà ai lettori: il tempo sembra fermarsi e io ritrovo me stessa. Quando sono a casa, a volte, se sfoglio e accarezzo i libri vecchi e rari che don Raimondo mi ha trovato dopo accurate ricerche, mi sembra di essere a Napoli, in via Mezzocannone 63, seduta proprio lì nell’atmosfera suggestiva della bottega Dante & Descartes. Consiglio da lettrice per chi passa per Napoli: "c'avita passà! Simona Maiozzi