Il parco è raggiungibile con sei-sette ore di macchina 4x4 da Bagan ed è costellato da villaggi dell'etnia Chin, ove è ancora possibile incontrare anziane donne tatuate sul volto con motivi a raggiera. Solitamente i pochi turisti si limitano ad attraversarlo in autovettura con percorso circolare di tre giorni da Bagan, pernottando in semplici resort nelle cittadine di Kanpetlet e MIndat e compiendo brevi trekking verso i villaggi Chin. La strada alta che collega Kanpetlet a Mindat è soggetta a frequenti smottamenti (soprattutto nella stagione delle piogge) ed è spesso impraticabile. Dal punto di vista naturalistico il parco è splendido perchè incontaminato; la foresta è così fitta e impenetrabile che la guida di Kanpetlet mi ha segnalato che negli ultimi anni solo due gruppi si sono avventurati lungo percorsi di trekking plurigiornalieri. Mi sono divertito ad affrontare (2h45' andata e ritorno) la salita che, dal valico stradale tra Kanpetlet a Mindat, si inerpica verso la cima del Monte Victoria (alto poco più di 3000 mt s.l.m.) in un giorno di tempo variabile. Le nubi risalivano il pendio abbracciando in soffi magici gli alberi ammantati di licheni, il silenzio era interrotto solo dai miei passi e dallo strano cinguettio di qualche uccello tropicale. Sulla sommità un raggio di sole ha rischiarato l'ampia radura alla cui estremità si ergono uno stupa e una statua bianca di Buddha. Un trek semplice e di grande serenità.

Tutta la zona del parco è bella ottime gite a piedi oppure noleggiando le moto a Bagan si arriva a Kampetlet e su fino alla partenza per il monte Victoria in 2.30h si è in cima a 3.200m. Lo consiglio a tutti