La località di Dara, luogo che prese il nome dal re persiano Dario e divenne famosa nei secoli successivi, col nome di Dara Anastasiopolis, è l’ultimo importante avamposto per la difesa dell’impero bizantino dagli attacchi provenienti dalle terre meridionali. Restano brandelli delle mura difensive, la grande cisterna sotterranea per la riserva d’acqua, le vasche di decantazione e la grande necropoli che è tuttora sotto lavori di scavo

Pur avendo impostato un lungo viaggio nella Turchia orientale con la convinzione che nella zona tra Midyat e Mardin avrei visto le cose migliori - sia pure in un panorama complessivo di qualità molto elevata -, non mi aspettavo che a Dara mi sarei imbattuto in un sito che è un'autentica meraviglia. Tutte e tre le componenti di questo avamposto d'Oriente dell'impero romano sono stupefacenti: la necropoli - con tanto di palazzo a tre piani costruito dai Sassanidi per onorare i loro caduti nelle guerre con i bizantini -, la cisterna alta 25 metri, molto simile a quella aperta al pubblico di recente a Istanbul, e la straordinaria opera di architettura idraulica, una gigantesca canalizzazione multipla che assicurava al campo di Dara l'approvvigionamento idrico raccogliendo l'acqua dalle colline a 4 km. di distanza. Per chi passa dal Tur Abdin è una sosta imperdibile.