Valle Del Bove
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11 recensioni
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ondadimare
Italia16.821 contributi
ott 2023 • Amici
…oggi ho fatto un escursione all’interno dell’area protetta del Parco dell’Etna…e sono arrivata fino alla Valle del Bove!!…un baratro profondo!!…che viene chiamata anche caldera!!…formata dal collasso di due crateri!!…questa conca è profonda un chilometro e larga ben cinque chilometri!!…tutta terra arida chiaramente!!…desertica!!…ricoperta da colate laviche recenti!!…uno scenario incredibile!!…e che merita sicuramente una visita!!…
Scritta in data 2 ottobre 2023
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
cufidus
Scalenghe, Italia1.281 contributi
giu 2022
siccome siamo pigri , abbiamo percorso pochi metri , dal parcheggio auto alla balconata panoramica , per ammirare questa vallata dove le colate laviche si sovrappongono.
Scritta in data 13 giugno 2022
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francesco_m_t_1979
Lentini, Italia435 contributi
set 2021 • Famiglia
Si raggiunge prendendo il sentiero schiena dell'asino. Si trova a poche centinaia di metri scendendo dal Rifugio Sapienza lungo la strada per Zafferana, sulla sinistra.
Poco più di un'ora per salire, poco meno di un'ora per scendere. La parte più impegnativa quella iniziale, in forte salita, poi seguire il sentiero in cenere nera.
Giunti in cima si potrà godere dell'ampia vallata della valle del bove, un bacino di raccolta della lega, tutto nero con poca vegetazione. Munirsi di giacchino perché qui l'aria è fresca anche con le giornate calde di sole. E di cappellino.
Poco più di un'ora per salire, poco meno di un'ora per scendere. La parte più impegnativa quella iniziale, in forte salita, poi seguire il sentiero in cenere nera.
Giunti in cima si potrà godere dell'ampia vallata della valle del bove, un bacino di raccolta della lega, tutto nero con poca vegetazione. Munirsi di giacchino perché qui l'aria è fresca anche con le giornate calde di sole. E di cappellino.
Scritta in data 26 settembre 2021
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Stefano M
Palermo, Italia376 contributi
lug 2020
Abbiamo fatto escursione per raggiungere la Valle del Bove. Spettacolo unico è fantastico. Da vedere assolutamente
Scritta in data 24 luglio 2020
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buffa64
Palermo, Italia1.169 contributi
ott 2019
Sempre una visione meravigliosa in tutte le stagioni, l'Etna è una delle meraviglie della nostra bella sicilia
Scritta in data 5 novembre 2019
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Ccc99ccc99
Italia2.669 contributi
nov 2019
Grazie alla nostra fantastica guida siamo riusciti a vedere la valle del bove. In una giornata in cui il tempo non era bellissimo abbiamo avuto la fortuna di poter ammirare un bellissimo paesaggio grazie ad un magico momento in cui il sole l’ha avuta da padrone sulla nebbia
Scritta in data 3 novembre 2019
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rosanna f
Sicilia, Italia186 contributi
ago 2019 • Amici
Ho fatto questa escursione più di una volta, la trovo davvero interessante e piacevole. Vista mozzafiato.. se vi trovate sull’Etna, ritagliatevi un paio di ore per percorrere il sentiero conosciuto come “schiena dell’asino” per arrivare in cima ed ammirare la valle del bove! Percorso fattibile e non molto impegnativo.
Scritta in data 17 agosto 2019
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Brun066
Firenze, Italia13.541 contributi
ago 2024 • Famiglia
La maggior parte dei recensori della Valle del Bove ha finora descritto un itinerario che, per raggiungere la vista sulla valle, parte dal Rifugio Sapienza, quindi da un punto raggiungibile anche in auto, a 1920 m. s.l.m.; da questo rifugio il percorso per avere un colpo d'occhio sulla valle - dal versante ovest - è relativamente facile.
Abbiamo invece intrapreso un percorso più impegnativo, generalmente non incluso nelle escursioni guidate, ma piuttosto praticato solo da singoli camminatori - quindi a nostro avviso più attraente - che prevede il superamento di un dislivello di circa 300 m. Il punto di osservazione sulla Valle del Bove che si può raggiungere - a quota 1670 m - è denominato "Acqua Rocca degli Zappini" (che si può tradurre più o meno come "ruscello della roccia degli abeti"; anche se in primavera ed estate non vi è traccia di acqua corrente). Lo spot si trova sul crinale che chiude a sud la Valle del Bove e che nel suo complesso è denominato “Schiena dell’asino”. Questo crinale è il limite meridionale della Valle del Bove, un’immensa caldera che a sua volta deriva dal crollo di un antico vulcano che pre-esisteva l’Etna. Questo “paleo - vulcano” è stato chiamato dai geologi “Trifoglietto” perché le maggiori testimonianze geologiche di esso sono state trovate in una località sul fondo della Valle del Bove, così chiamata.
Il percorso che abbiamo fatto può essere tracciato dal GPS (abbiamo utilizzato l’applicazione “Komoot”) ed è ben segnalato anche a terra, dalla segnaletica bianca e rossa del Club Alpino Italiano (sentiero 727).
Il percorso parte da un parcheggio, situato a 1370 m s.l.m., lungo la strada provinciale n. 92, Zafferana Etnea - Nicolosi. Procede per un tratto considerevole su terreno pianeggiante, ed è abbastanza ombreggiato; tra gli alberi predominano nettamente i faggi, alcuni dei quali veramente monumentali.
Oltre la metà della salita, in un punto piacevole, si trovano tracce di quello che sembra essere un antico ricovero per pastori, costruito con pietre a secco.
L’ultima parte della salita è più ripida, e anche meno ombreggiata; ma lo sforzo è compensato dalla vista che si apre alla fine: giù sulla Valle del Bove, molto ampia e desolata come una superficie lunare, e su sul sistema craterico centrale del vulcano. Una delle visioni più suggestive che io ricordi.
Dopo una sosta per consumare il nostro pranzo al sacco, non ci siamo accontentati di aver raggiunto questo punto panoramico, ma abbiamo proseguito seguendo la cresta in direzione est, fino a raggiungere uno dei punti più alti della cresta stessa, il Monte Zoccolaro ( 1739 mt). Qui si gode di un altro superbo panorama della Valle del Bove, e della vetta dell’Etna (oltre che della costa sottostante, fino al mare).
Questo tratto del sentiero - anch'esso ben segnalato - non è mai esposto su strapiombi (è quindi praticabile anche per chi soffre di paura delle altezze, come me) , ma è comunque faticoso a causa dei continui saliscendi.
Dal Monte Zoccolaro la via più breve per tornare al parcheggio di partenza - segnalato anche sulle app - è invece totalmente priva di segnaletica a terra, come se qualcuno volesse scoraggiare questo itinerario. È quindi in alcuni punti appena riconoscibile a terra, e nella sua parte inferiore è anche ostruito da recinzioni, che suppongo possano essere considerate abusive.
Nel complesso questa via mi è sembrata - insieme alla salita ai crateri centrali, e pochissime altre vie - una delle più belle che si possano fare sul più grande vulcano europeo.
Abbiamo invece intrapreso un percorso più impegnativo, generalmente non incluso nelle escursioni guidate, ma piuttosto praticato solo da singoli camminatori - quindi a nostro avviso più attraente - che prevede il superamento di un dislivello di circa 300 m. Il punto di osservazione sulla Valle del Bove che si può raggiungere - a quota 1670 m - è denominato "Acqua Rocca degli Zappini" (che si può tradurre più o meno come "ruscello della roccia degli abeti"; anche se in primavera ed estate non vi è traccia di acqua corrente). Lo spot si trova sul crinale che chiude a sud la Valle del Bove e che nel suo complesso è denominato “Schiena dell’asino”. Questo crinale è il limite meridionale della Valle del Bove, un’immensa caldera che a sua volta deriva dal crollo di un antico vulcano che pre-esisteva l’Etna. Questo “paleo - vulcano” è stato chiamato dai geologi “Trifoglietto” perché le maggiori testimonianze geologiche di esso sono state trovate in una località sul fondo della Valle del Bove, così chiamata.
Il percorso che abbiamo fatto può essere tracciato dal GPS (abbiamo utilizzato l’applicazione “Komoot”) ed è ben segnalato anche a terra, dalla segnaletica bianca e rossa del Club Alpino Italiano (sentiero 727).
Il percorso parte da un parcheggio, situato a 1370 m s.l.m., lungo la strada provinciale n. 92, Zafferana Etnea - Nicolosi. Procede per un tratto considerevole su terreno pianeggiante, ed è abbastanza ombreggiato; tra gli alberi predominano nettamente i faggi, alcuni dei quali veramente monumentali.
Oltre la metà della salita, in un punto piacevole, si trovano tracce di quello che sembra essere un antico ricovero per pastori, costruito con pietre a secco.
L’ultima parte della salita è più ripida, e anche meno ombreggiata; ma lo sforzo è compensato dalla vista che si apre alla fine: giù sulla Valle del Bove, molto ampia e desolata come una superficie lunare, e su sul sistema craterico centrale del vulcano. Una delle visioni più suggestive che io ricordi.
Dopo una sosta per consumare il nostro pranzo al sacco, non ci siamo accontentati di aver raggiunto questo punto panoramico, ma abbiamo proseguito seguendo la cresta in direzione est, fino a raggiungere uno dei punti più alti della cresta stessa, il Monte Zoccolaro ( 1739 mt). Qui si gode di un altro superbo panorama della Valle del Bove, e della vetta dell’Etna (oltre che della costa sottostante, fino al mare).
Questo tratto del sentiero - anch'esso ben segnalato - non è mai esposto su strapiombi (è quindi praticabile anche per chi soffre di paura delle altezze, come me) , ma è comunque faticoso a causa dei continui saliscendi.
Dal Monte Zoccolaro la via più breve per tornare al parcheggio di partenza - segnalato anche sulle app - è invece totalmente priva di segnaletica a terra, come se qualcuno volesse scoraggiare questo itinerario. È quindi in alcuni punti appena riconoscibile a terra, e nella sua parte inferiore è anche ostruito da recinzioni, che suppongo possano essere considerate abusive.
Nel complesso questa via mi è sembrata - insieme alla salita ai crateri centrali, e pochissime altre vie - una delle più belle che si possano fare sul più grande vulcano europeo.
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Scritta in data 27 agosto 2024
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