Atipica, ma moderna ed elegante struttura, collocata a livello sopraelevato proprio nel cuore del Theatre District. In pratica, arrivando da Central Park lungo la Broadway, proprio alle spalle della tribunetta di Times Square, noterete subito i suoi tabelloni promozionali luminosi circa 200 metri alla vostra destra, proprio in concomitanza con il 210 W. della 46th Street. Alla vostra sinistra, proprio all’incrocio tra la 7th e la 46th Street, invece, le grandi insegne griffate ‘city outdoor’ che ne pubblicizzano gli eventi. Nei giorni delle mie presenze in questa struttura, tra gennaio e maggio 2018, si trattava delle coloratissime e allegre pubblicità del musical ‘Escape to Margaritaville’, basato sui testi e le musiche del grande Jimmy Buffett. Un teatro fuori dalla norma, al quale si accede a livello di marciapiede attraverso ingressi minori sia dal lato 46th Street (dove, prima dell’inizio delle repliche, era stato allestito persino un allegro e accattivante angolo promozionale di spiaggia), sia (in questo caso grazie al passaggio interno attraverso una caffetteria) dal lato 45th Street. L’ingresso principale con tanto di biglietteria, invece, è raggiungibile al centro del tunnel che collega 45th e 46th Street. Una volta avuto il biglietto in mano, basta prendere le scale mobili e salire al primo piano dell’edificio per trovarsi proprio davanti all’informale ingresso della platea con le ‘maschere’ già al lavoro per disciplinare le code in due direzioni. Quindi, una volta appurata la legittimità del titolo, basta superare una manciata di ripidi gradini in discesa che anticipano il bar (nel caso di ‘Escape to Margaritaville’, preceduto nella vasta hall dal reparto merchandising e da caratterizzazioni in stile tropicale tra palme, sdraio, ombrelloni e biciclette), per l’occasione trasformato in suggestivo ‘Tiki Bar’ e arricchito di pregevoli, ma costose, proposte a tema direttamente dalla catena di locali ‘Margaritaville’ appartenenti a Buffett stesso. Infine, l’ingresso nella larghissima sala. Ben lontano dall’essere una realtà storica di Broadway, questo autentico fiore all’occhiello che spicca nel cuore di Manhattan è collocato addirittura al terzo piano dell’immenso stabile (praticamente un intero isolato che dalla Broadway arriva fino all’8th Avenue) capace di ospitare il Marriott Marquis Hotel e un provvidenziale parcheggio interno, nonché una discreta serie di ristoranti e locali per l’after show di chi non volesse tornare subito nel caos di Time Square. Il che spiega anche la genesi del nome del teatro stesso, realtà comodissima e moderna da 1611 posti, nata dalla demolizione di ben cinque teatri storici antecedenti. Classe 1986, quindi ancor giovanissimo, il Marquis spicca per la sua platea larghissima e profonda, ben degradante e in grado di consentire una visuale perfetta praticamente da ogni categoria di posti. Fermo restando, ovviamente, che le prime file laterali costringono a perdere qualche metro, non sempre indispensabile, di palco ma anche che la prima fila garantisce comunque una visione ottimale, nonostante il palco rialzato a meno di un metro di profondità. Dimensioni notevoli anche per la galleria che, pur non arrivando fin sopra gli artisti con i suoi prolungamenti laterali e fermandosi a meno di metà sala, regala ulteriori opportunità per un’eccellente visione degli spettacoli. Poltrone in velluto comodissime, ma spazi non eccessivamente larghi per il passaggio tra una fila e l’altra; l’altezza del soffitto, l’ampiezza della volta e la vastità del palco garantiscono un senso di libertà e spensieratezza. Tinte rossastre e nocciola per gli interni, realizzati in stile moderno e funzionale anche per garantire l’eccellente acustica della struttura. Prezzi non bassissimi, ma è possibile trovare posti eccellenti anche approfittando dei biglietti di terza o quarta fascia in termini di costi. Ottimo il servizio wi-fi gratuito, in occasione di ‘Escape to Margaritaville’ (musical allegro e balneare come i concerti di Jimmy Buffet, ai quali i fan si recano in vistose tenute hawaiane per poi partecipare attivamente agli show) anche il personale di servizio era vestito con camicie e bluse da spiaggia come gran parte del pubblico (gli ammiratori di Jimmy Buffett vengono non a caso denominati ‘parrotheads’) e degli attori in scena. Prima dei bis, è bene ricordarlo, dall’alto vengono fatti cadere sulla platea centinaia di palloni da mare colorati e griffati che, in seguito, continuano essere fatti rimbalzare a destra e sinistra dal pubblico stesso, praticamente fino ai saluti conclusivi. Per qualcuno, un ulteriore ricordo dell’evento da portare a casa, insieme ai classici bicchieri da collezione disponibili al bar con le consumazioni. Il guardaroba è collocato proprio in concomitanza con l’arrivo delle due scale mobili d’accesso, gli ampi e curatissimi bagni sono invece esterni alla sala, realizzati ai lati della grande hall d’attesa proprio di fronte al bar.

Teatro piccolo ma con buona visuale, e si stà comodi....ottima organizzazione e in pieno Time Square