Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
4.5
10.00 - 14.00, 15.00 - 19.00
Martedì
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Mercoledì
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Giovedì
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Venerdì
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Sabato
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Domenica
10.00 - 14.00
15.00 - 19.00
Info
Vatluna, oggi Vetulonia, fu una delle più potenti città stato dell’antica Etruria. Il suo splendore, che raggiunse l’apice nel VII secolo a.C., è testimoniato dagli splendidi reperti rinvenuti a fine ‘800 nelle tombe principesche della vicina necropoli. Oggetti in oro, ambra, bronzo accompagnavano il defunto nel suo viaggio nell’aldilà assicurandogli la presenza di quegli stessi simboli di potere e raffinatezza, di bellezza e agio che avevano contraddistinto la sua vita. Quei favolosi reperti si presentarono in tutto il loro splendore ad Isidoro Falchi, il medico-archeologo che per primo condusse le campagne di scavo e al quale è intitolato il museo che testimonia la ricca civiltà che in questo territorio ha lasciato il suo segno. In un percorso agevole il visitatore potrà ricostruire la storia dell’antica Vatluna a partire dalle origini (IX sec.a.C.) all’epoca della conquista romana (III-I sec. a.C.).
Durata consigliata
1-2 ore
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4.5
168 recensioni
Eccellente
89
Molto buono
64
Nella media
13
Scarso
2
Pessimo
0
88monique
Milano, Italia4.760 contributi
set 2022 • Coppie
Ci troviamo in un piccolo museo composto da poche sale, che espongono però reperti di grande interesse disposti in ordine cronologico.
La sala A ospita oggetti risalenti all' età arcaica dei tempi etruschi , quelli della Vetulonia villanoviana. Tra questi ricordiamo un piccolo bottone a forma di nuraghe proveniente dalla Sardegna, testimonianza degli scambi commerciali avvenuti tra gli Etruschi ed i Sardi nel mar Tirreno, la stele funeraria di Auvele Feluske , risalente al VII secolo, in cui il guerriero è rappresentato con ascia bipenne, paranaso e paraguance, un piccolo balsamario in pasta di vetro importato dall' Oriente che rappresenta una figura femminile seduta con un bambino sulle spalle ed un animaletto in braccio. Da non perdere gli oggetti in oro , testimonianza dell' abilità degli orafi etruschi, il bracciale a fascia , decorato a sbalzo con palmette e volti femminili rinvenuto nella tomba dei Leoncini , la fibula decorata a sbalzo con file di animali, la lamina da applicare alle vesti a forma di sole con la testa di Gorgone a sbalzo. La sala B espone il corredo del sepolcro familiare della tomba del circolo delle Pellicce, un elmo in bronzo di tipo greco con forellini lungo il paranaso e le paraguance per il fissaggio della guaina protettiva interna in pelle o cuoio, una coppia di gambali e due lance in ferro, vasi etruschi provenienti da Atene, vasellame in bucchero e bronzo. In questa sala degna di nota è la vetrina degli ori della collezione Lancetti, orecchini a bauletto in filigrana con ornato floreale, orecchini pendenti a forma di anforetta, spille, monili, la fibula d' oro a forma di drago che nel 2006 i Renzetti donarono al museo dopo averla ricevuta in eredità dal sig. Luigi Pineschi che, nel 1906, l' aveva ritrovata nel suo campo. Nella sala C evidenziamo il vasetto utilizzato per contenere sostanze aromatiche o spezie a forma di testa di Aquila proveniente dalla Grecia e la collana e le fibule in oro che documentano la ricchezza della famiglia di poggio Pelliccia.
Nella sala E sono conservate le antefisse delle domus e dei templi , elementi decorativi in terracotta raffiguranti volti maschili barbuti e volti femminili, tra cui spicca l' elegante testa di Minerva, dea della guerra. La stanza ospita inoltre le lastre di terracotta che fanno parte del fregio figurato che decorava l' atrio con impluvium della domus di Medea sita nel quartiere di Poggiarello Renzetti . Gli scavi di quest' area furono avviati , nel 1893, dal medico archeologo Isidoro Falchi, cui è dedicato il museo di Vetulonia, ma solo alla fine degli anni ' 80 il direttore della soprintendenza toscana Mario Cygielman si convinse che le lastre rappresentavano episodi del tragico mito di Medea. Osserviamo inoltre una vera da pozzo in terracotta decorata a bassorilievo con scene dionisiache di danza proveniente da un' abitazione del quartiere urbano di Poggiarello Renzetti e due statuette raffiguranti i Lari divinità protettrici del focolare domestico.
L'ultima sala espone il tesoro dello Stagnaccio , una collezione di monete in bronzo ritrovate dagli archeologi in una fattoria.
Una di queste era stata coniata a Vetulonia che , quindi , aveva una zecca e poteva coniare moneta propria. Sulle monete è incisa la sigla della città, VATI , sulla testa e' impresso un profilo maschile con un cappuccio a forma di drago marino, sul rovescio un tridente con due delfini guizzanti. A nostro avviso il museo deve essere visitato solo dopo aver visto l' area archeologica di Poggiarello Renzetti, nella parte bassa del paese, ad accesso gratuito. Qui la guida fornisce utili ed interessanti spiegazioni sulla storia della città dagli Etruschi ai Romani e sull' origine degli scavi.
La sala A ospita oggetti risalenti all' età arcaica dei tempi etruschi , quelli della Vetulonia villanoviana. Tra questi ricordiamo un piccolo bottone a forma di nuraghe proveniente dalla Sardegna, testimonianza degli scambi commerciali avvenuti tra gli Etruschi ed i Sardi nel mar Tirreno, la stele funeraria di Auvele Feluske , risalente al VII secolo, in cui il guerriero è rappresentato con ascia bipenne, paranaso e paraguance, un piccolo balsamario in pasta di vetro importato dall' Oriente che rappresenta una figura femminile seduta con un bambino sulle spalle ed un animaletto in braccio. Da non perdere gli oggetti in oro , testimonianza dell' abilità degli orafi etruschi, il bracciale a fascia , decorato a sbalzo con palmette e volti femminili rinvenuto nella tomba dei Leoncini , la fibula decorata a sbalzo con file di animali, la lamina da applicare alle vesti a forma di sole con la testa di Gorgone a sbalzo. La sala B espone il corredo del sepolcro familiare della tomba del circolo delle Pellicce, un elmo in bronzo di tipo greco con forellini lungo il paranaso e le paraguance per il fissaggio della guaina protettiva interna in pelle o cuoio, una coppia di gambali e due lance in ferro, vasi etruschi provenienti da Atene, vasellame in bucchero e bronzo. In questa sala degna di nota è la vetrina degli ori della collezione Lancetti, orecchini a bauletto in filigrana con ornato floreale, orecchini pendenti a forma di anforetta, spille, monili, la fibula d' oro a forma di drago che nel 2006 i Renzetti donarono al museo dopo averla ricevuta in eredità dal sig. Luigi Pineschi che, nel 1906, l' aveva ritrovata nel suo campo. Nella sala C evidenziamo il vasetto utilizzato per contenere sostanze aromatiche o spezie a forma di testa di Aquila proveniente dalla Grecia e la collana e le fibule in oro che documentano la ricchezza della famiglia di poggio Pelliccia.
Nella sala E sono conservate le antefisse delle domus e dei templi , elementi decorativi in terracotta raffiguranti volti maschili barbuti e volti femminili, tra cui spicca l' elegante testa di Minerva, dea della guerra. La stanza ospita inoltre le lastre di terracotta che fanno parte del fregio figurato che decorava l' atrio con impluvium della domus di Medea sita nel quartiere di Poggiarello Renzetti . Gli scavi di quest' area furono avviati , nel 1893, dal medico archeologo Isidoro Falchi, cui è dedicato il museo di Vetulonia, ma solo alla fine degli anni ' 80 il direttore della soprintendenza toscana Mario Cygielman si convinse che le lastre rappresentavano episodi del tragico mito di Medea. Osserviamo inoltre una vera da pozzo in terracotta decorata a bassorilievo con scene dionisiache di danza proveniente da un' abitazione del quartiere urbano di Poggiarello Renzetti e due statuette raffiguranti i Lari divinità protettrici del focolare domestico.
L'ultima sala espone il tesoro dello Stagnaccio , una collezione di monete in bronzo ritrovate dagli archeologi in una fattoria.
Una di queste era stata coniata a Vetulonia che , quindi , aveva una zecca e poteva coniare moneta propria. Sulle monete è incisa la sigla della città, VATI , sulla testa e' impresso un profilo maschile con un cappuccio a forma di drago marino, sul rovescio un tridente con due delfini guizzanti. A nostro avviso il museo deve essere visitato solo dopo aver visto l' area archeologica di Poggiarello Renzetti, nella parte bassa del paese, ad accesso gratuito. Qui la guida fornisce utili ed interessanti spiegazioni sulla storia della città dagli Etruschi ai Romani e sull' origine degli scavi.
Scritta in data 23 ottobre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Monica B
Milano, Italia8.231 contributi
ago 2022
Il Museo non è grande, ma è interessante. Oltre all’esposizione permanente di reperti provenienti dagli scavi dell’area archeologica, abbiamo potuto ammirare la “Venere Accosciata” in prestito dal Museo archeologico di Napoli e la splendida “Danzatrice” proveniente dalla Villa dei Papiri di Ercolano. Nelle sale che esponevano le due statue siamo stati guidati da una giovane e brava dipendente.
Scritta in data 27 settembre 2022
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Marina
37 contributi
ago 2022 • Coppie
È un piccolo museo strutturato molto bene. Il personale è gentilissimo e preparato. Ottima idea la APP gratuita che accompagna la visita.
Scritta in data 26 agosto 2022
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riccardo m
Fano, Italia132 contributi
ago 2022 • Coppie
Complimenti alle persone che gestiscono questo museo. Molto ben tenuto con un percorso chiaro e approfondito. I pezzi esposti sono descritti con cura in spazi adeguati. Unica pecca oggi nelle sale era davvero troppo caldo, forse qualche problema con l’aria condizionata. Consigliato a tutti, grandi e piccini.
Scritta in data 18 agosto 2022
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Alice
3 contributi
ago 2022 • Coppie
Il museo è ricco di reperti importanti, i pannelli sono chiari, è ben strutturato, personale gentilissimo, merita assolutamente una visita!
Scritta in data 11 agosto 2022
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Lisaborelli
Bolognano, Italia12 contributi
ago 2022 • Famiglia
Sono stata questa mattina al museo archeologico di Vetulonia o per lo meno avrei voluto farlo . Sono partita da Castiglione della Pescaia con le migliori aspettative di vedere la bella mostra temporanea proposta nelle locandine pubblicizzate ovunque ma arrivati in paese il museo era chiuso. Lunedì chiusura di turno e con lui la maggior parte dei locali e bar del paese.
Possibile che il primo di agosto in alta stagione un museo sito comunque in una località turistica sia chiuso per turno? Una follia! Sono davvero rimasta delusa
Possibile che il primo di agosto in alta stagione un museo sito comunque in una località turistica sia chiuso per turno? Una follia! Sono davvero rimasta delusa
Scritta in data 1 agosto 2022
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John F
Brescia, Italia8 contributi
giu 2022 • Coppie
Ringraziamo la dott.ssa Carlotta Saletti che ci ha permesso di visitare il Museo mentre erano in atto le operazioni di allestimento di una mostra temporanea. Il Museo è un esempio di intelligente sensibilità culturale e permette al visitatore di conoscere il risultato di tanti anni di scavi archeologici nell'area di Vetulonia. Complimenti!
Scritta in data 30 giugno 2022
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Marta S
Rio de Janeiro, RJ583 contributi
lug 2021
Piccolo museo con molti reperti interessanti, modello espositivo non proprio modernissimo. Temo però che sia apprezzabile pienamente solo per chi ha già almeno un’infarinatura di quello che è stata la storia e la cultura etrusca. Visto la quantità di stranieri che generalmente visitano la Toscana forse qualche pannello divulgativo in più non guasterebbe. Personale gentilissimo e norme Covid rispettate.
Scritta in data 6 febbraio 2022
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Pietro Gambadilegno
15 contributi
gen 2022 • Coppie
Piccolo museo Etrusco,ricco di reperti,gestito da giovani molto gentili e competenti.
All'interno si può scaricare un app.che ti guida per la visita molto ben fatta.Lo consiglio ,merita una visita.
All'interno si può scaricare un app.che ti guida per la visita molto ben fatta.Lo consiglio ,merita una visita.
Scritta in data 31 gennaio 2022
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bollo62
Bologna, Italia732 contributi
dic 2021
Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere. Abbiamo visitato gli scavi etruschi di Vetulonia e per quanto li abbiamo trovati interessati ne abbiamo deplorato grandemente lo stato di trascuratezza. Non critichiamo assolutamente la ragazza che abbiamo trovato in qualità di custode, perchè vista la situazione riteniamo che faccia miracoli.
Gli scavi sono gratuiti ma pur di saperli gestiti meglio avrei volentieri pagato un biglietto.
Gli scavi sono gratuiti ma pur di saperli gestiti meglio avrei volentieri pagato un biglietto.
Scritta in data 19 gennaio 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
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Migliora questo profiloMUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO ISIDORO FALCHI (Vetulonia): Tutto quello che c'è da sapere
Domande frequenti su Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
- Gli orari di apertura di Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi sono:
- mar - dom 10:00 - 14:00
- mar - dom 15:00 - 19:00
- Hotel vicino a Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi:
- (0.00 km) Agriturismo Lucerna del Lago Prile
- (0.08 km) Il Baciarino
- (0.12 km) Il Baciarino : La Lucciola ~ a cozy cottage + balcony with endless Maremma views
- (0.16 km) Al borgo Etrusco con vista mare
- (0.22 km) Hotel Vatluna
- Ristoranti vicino a Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi:
- (0.09 km) Vecchia Cantina
- (0.18 km) Il Ritrovo Di Bes
- (0.22 km) La Terrazza Degli Etruschi
- (5.26 km) Enoristorante Boccaccio
- (5.32 km) Osteria La Gricia