Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
Museo Civico Archeologico Isidoro Falchi
4.5
10.00 - 16.00
Martedì
10.00 - 16.00
Mercoledì
10.00 - 16.00
Giovedì
10.00 - 16.00
Venerdì
10.00 - 16.00
Sabato
10.00 - 16.00
Domenica
10.00 - 16.00
Vista completa
Info
Dedicato a Isidoro Falchi, il medico e archeologo che a fine Ottocento ha riscoperto la scomparsa Vatl, il MuVet raccoglie l’eredità di una delle più potenti città della civiltà etrusca e ne custodisce la memoria costituendo il cuore pulsante di un’area archeologica diffusa in più punti di interesse che, tra quartieri urbani e necropoli monumentali, costellano il piccolo borgo di Vetulonia e le sue immediate vicinanze. Attraverso un percorso intuitivo e accessibile a tutti, gli oltre 700 reperti in esposizione raccontano la storia di questa antica metropoli, dalle sue origini villanoviane all’epoca della conquista romana. Di interesse a livello nazionale le magnifiche creazioni in oro e bronzo dalle tombe aristocratiche, la stele funeraria del guerriero Auvele Feluske, le terrecotte architettoniche e il tesoretto di bronzi dalle Domus etrusco-romane del dell’area archeologica di Poggiarello Renzetti rendono il MuVet una meta obbligatoria per chi vuole conoscere gli Etruschi in Maremma
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4.5
172 recensioni
Eccellente
92
Molto buono
65
Nella media
13
Scarso
2
Pessimo
0
Roberta T
1 contributo
ago 2024 • Coppie
È la terza volta che visito il museo. Che dire? Piccolo gioiello per tutti gli appassionati di etruscologia e personale squisitamente gentile. In questi giorni, tra l'altro, è possibile visitare anche la mostra dedicata alla tomba del duce di Vetulonia. Imperdibile.
Scritta in data 25 agosto 2024
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
mircons87
342 contributi
lug 2023 • Solo
Museo ben ordinato e con personale competente e molto gentile.
La collezione è ben distribuita e ben descritta nelle targhette e ripercorre la storia locale e, più in generale, degli etruschi nella zona. Si inserisce nel più ampio sistema museale archeologico della Maremma.
E' situato nella zona centrale di Vetulonia con comodo parcheggio.
La collezione è ben distribuita e ben descritta nelle targhette e ripercorre la storia locale e, più in generale, degli etruschi nella zona. Si inserisce nel più ampio sistema museale archeologico della Maremma.
E' situato nella zona centrale di Vetulonia con comodo parcheggio.
Scritta in data 21 gennaio 2024
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MarcoPD55
Firenze, Italia14.504 contributi
giu 2023
Il Museo è piccolo ma i reperti conservati sono di altissimo livello ed arrivano dagli scavi della vecchia città etrusca di Vetulonia.
La scoperta di questa antica città è stata casuale, come succede in molti di questi, dovuta alla caparbietà e all’intuizione fortunata di Isidoro Falchi (a cui il Museo è dedicato)
I reperti sono ben disposti secondo un corretto ordine cronologico e testimoniano l’elevato grado di raffinatezza di questo popolo (è sufficiente ammirare i loro gioielli per rendersene conto), oltre a quelli che testimoniano quanto fossero importanti i commerci con altri popoli, testimoniato, per esempio, dal piccolo nuraghe.
Forse oggi ci stupiamo, ma già centinaia d’anni prima di Cristo esisteva la globalizzazione: in altri musei è capitato, per esempio di vedere testimonianze dell’esportazione del vino etrusco sulle coste francesi!
I cartellini illustrano i reperti stessi e la loro origine; se fossero stati scritti in un’altra lingua il voto sarebbe stato ancora più alto.
Molto gentile e competente il personale.
La scoperta di questa antica città è stata casuale, come succede in molti di questi, dovuta alla caparbietà e all’intuizione fortunata di Isidoro Falchi (a cui il Museo è dedicato)
I reperti sono ben disposti secondo un corretto ordine cronologico e testimoniano l’elevato grado di raffinatezza di questo popolo (è sufficiente ammirare i loro gioielli per rendersene conto), oltre a quelli che testimoniano quanto fossero importanti i commerci con altri popoli, testimoniato, per esempio, dal piccolo nuraghe.
Forse oggi ci stupiamo, ma già centinaia d’anni prima di Cristo esisteva la globalizzazione: in altri musei è capitato, per esempio di vedere testimonianze dell’esportazione del vino etrusco sulle coste francesi!
I cartellini illustrano i reperti stessi e la loro origine; se fossero stati scritti in un’altra lingua il voto sarebbe stato ancora più alto.
Molto gentile e competente il personale.
Scritta in data 28 luglio 2023
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Martina
3 contributi
lug 2023 • Famiglia
Piccolo ma ricchissimo museo. Una piacevole sorpresa! Da visitare! Un pomeriggio immersi nel mondo etrusco.
Scritta in data 17 luglio 2023
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88monique
Milano, Italia11.710 contributi
set 2022 • Coppie
Ci troviamo in un piccolo museo composto da poche sale, che espongono però reperti di grande interesse disposti in ordine cronologico.
La sala A ospita oggetti risalenti all' età arcaica dei tempi etruschi , quelli della Vetulonia villanoviana. Tra questi ricordiamo un piccolo bottone a forma di nuraghe proveniente dalla Sardegna, testimonianza degli scambi commerciali avvenuti tra gli Etruschi ed i Sardi nel mar Tirreno, la stele funeraria di Auvele Feluske , risalente al VII secolo, in cui il guerriero è rappresentato con ascia bipenne, paranaso e paraguance, un piccolo balsamario in pasta di vetro importato dall' Oriente che rappresenta una figura femminile seduta con un bambino sulle spalle ed un animaletto in braccio. Da non perdere gli oggetti in oro , testimonianza dell' abilità degli orafi etruschi, il bracciale a fascia , decorato a sbalzo con palmette e volti femminili rinvenuto nella tomba dei Leoncini , la fibula decorata a sbalzo con file di animali, la lamina da applicare alle vesti a forma di sole con la testa di Gorgone a sbalzo. La sala B espone il corredo del sepolcro familiare della tomba del circolo delle Pellicce, un elmo in bronzo di tipo greco con forellini lungo il paranaso e le paraguance per il fissaggio della guaina protettiva interna in pelle o cuoio, una coppia di gambali e due lance in ferro, vasi etruschi provenienti da Atene, vasellame in bucchero e bronzo. In questa sala degna di nota è la vetrina degli ori della collezione Lancetti, orecchini a bauletto in filigrana con ornato floreale, orecchini pendenti a forma di anforetta, spille, monili, la fibula d' oro a forma di drago che nel 2006 i Renzetti donarono al museo dopo averla ricevuta in eredità dal sig. Luigi Pineschi che, nel 1906, l' aveva ritrovata nel suo campo. Nella sala C evidenziamo il vasetto utilizzato per contenere sostanze aromatiche o spezie a forma di testa di Aquila proveniente dalla Grecia e la collana e le fibule in oro che documentano la ricchezza della famiglia di poggio Pelliccia.
Nella sala E sono conservate le antefisse delle domus e dei templi , elementi decorativi in terracotta raffiguranti volti maschili barbuti e volti femminili, tra cui spicca l' elegante testa di Minerva, dea della guerra. La stanza ospita inoltre le lastre di terracotta che fanno parte del fregio figurato che decorava l' atrio con impluvium della domus di Medea sita nel quartiere di Poggiarello Renzetti . Gli scavi di quest' area furono avviati , nel 1893, dal medico archeologo Isidoro Falchi, cui è dedicato il museo di Vetulonia, ma solo alla fine degli anni ' 80 il direttore della soprintendenza toscana Mario Cygielman si convinse che le lastre rappresentavano episodi del tragico mito di Medea. Osserviamo inoltre una vera da pozzo in terracotta decorata a bassorilievo con scene dionisiache di danza proveniente da un' abitazione del quartiere urbano di Poggiarello Renzetti e due statuette raffiguranti i Lari divinità protettrici del focolare domestico.
L'ultima sala espone il tesoro dello Stagnaccio , una collezione di monete in bronzo ritrovate dagli archeologi in una fattoria.
Una di queste era stata coniata a Vetulonia che , quindi , aveva una zecca e poteva coniare moneta propria. Sulle monete è incisa la sigla della città, VATI , sulla testa e' impresso un profilo maschile con un cappuccio a forma di drago marino, sul rovescio un tridente con due delfini guizzanti. A nostro avviso il museo deve essere visitato solo dopo aver visto l' area archeologica di Poggiarello Renzetti, nella parte bassa del paese, ad accesso gratuito. Qui la guida fornisce utili ed interessanti spiegazioni sulla storia della città dagli Etruschi ai Romani e sull' origine degli scavi.
La sala A ospita oggetti risalenti all' età arcaica dei tempi etruschi , quelli della Vetulonia villanoviana. Tra questi ricordiamo un piccolo bottone a forma di nuraghe proveniente dalla Sardegna, testimonianza degli scambi commerciali avvenuti tra gli Etruschi ed i Sardi nel mar Tirreno, la stele funeraria di Auvele Feluske , risalente al VII secolo, in cui il guerriero è rappresentato con ascia bipenne, paranaso e paraguance, un piccolo balsamario in pasta di vetro importato dall' Oriente che rappresenta una figura femminile seduta con un bambino sulle spalle ed un animaletto in braccio. Da non perdere gli oggetti in oro , testimonianza dell' abilità degli orafi etruschi, il bracciale a fascia , decorato a sbalzo con palmette e volti femminili rinvenuto nella tomba dei Leoncini , la fibula decorata a sbalzo con file di animali, la lamina da applicare alle vesti a forma di sole con la testa di Gorgone a sbalzo. La sala B espone il corredo del sepolcro familiare della tomba del circolo delle Pellicce, un elmo in bronzo di tipo greco con forellini lungo il paranaso e le paraguance per il fissaggio della guaina protettiva interna in pelle o cuoio, una coppia di gambali e due lance in ferro, vasi etruschi provenienti da Atene, vasellame in bucchero e bronzo. In questa sala degna di nota è la vetrina degli ori della collezione Lancetti, orecchini a bauletto in filigrana con ornato floreale, orecchini pendenti a forma di anforetta, spille, monili, la fibula d' oro a forma di drago che nel 2006 i Renzetti donarono al museo dopo averla ricevuta in eredità dal sig. Luigi Pineschi che, nel 1906, l' aveva ritrovata nel suo campo. Nella sala C evidenziamo il vasetto utilizzato per contenere sostanze aromatiche o spezie a forma di testa di Aquila proveniente dalla Grecia e la collana e le fibule in oro che documentano la ricchezza della famiglia di poggio Pelliccia.
Nella sala E sono conservate le antefisse delle domus e dei templi , elementi decorativi in terracotta raffiguranti volti maschili barbuti e volti femminili, tra cui spicca l' elegante testa di Minerva, dea della guerra. La stanza ospita inoltre le lastre di terracotta che fanno parte del fregio figurato che decorava l' atrio con impluvium della domus di Medea sita nel quartiere di Poggiarello Renzetti . Gli scavi di quest' area furono avviati , nel 1893, dal medico archeologo Isidoro Falchi, cui è dedicato il museo di Vetulonia, ma solo alla fine degli anni ' 80 il direttore della soprintendenza toscana Mario Cygielman si convinse che le lastre rappresentavano episodi del tragico mito di Medea. Osserviamo inoltre una vera da pozzo in terracotta decorata a bassorilievo con scene dionisiache di danza proveniente da un' abitazione del quartiere urbano di Poggiarello Renzetti e due statuette raffiguranti i Lari divinità protettrici del focolare domestico.
L'ultima sala espone il tesoro dello Stagnaccio , una collezione di monete in bronzo ritrovate dagli archeologi in una fattoria.
Una di queste era stata coniata a Vetulonia che , quindi , aveva una zecca e poteva coniare moneta propria. Sulle monete è incisa la sigla della città, VATI , sulla testa e' impresso un profilo maschile con un cappuccio a forma di drago marino, sul rovescio un tridente con due delfini guizzanti. A nostro avviso il museo deve essere visitato solo dopo aver visto l' area archeologica di Poggiarello Renzetti, nella parte bassa del paese, ad accesso gratuito. Qui la guida fornisce utili ed interessanti spiegazioni sulla storia della città dagli Etruschi ai Romani e sull' origine degli scavi.
Scritta in data 23 ottobre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Monica B.
Milano, Italia9.590 contributi
ago 2022
Il Museo non è grande, ma è interessante. Oltre all’esposizione permanente di reperti provenienti dagli scavi dell’area archeologica, abbiamo potuto ammirare la “Venere Accosciata” in prestito dal Museo archeologico di Napoli e la splendida “Danzatrice” proveniente dalla Villa dei Papiri di Ercolano. Nelle sale che esponevano le due statue siamo stati guidati da una giovane e brava dipendente.
Scritta in data 27 settembre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Marina
42 contributi
ago 2022 • Coppie
È un piccolo museo strutturato molto bene. Il personale è gentilissimo e preparato. Ottima idea la APP gratuita che accompagna la visita.
Scritta in data 26 agosto 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
riccardo m
Fano, Italia163 contributi
ago 2022 • Coppie
Complimenti alle persone che gestiscono questo museo. Molto ben tenuto con un percorso chiaro e approfondito. I pezzi esposti sono descritti con cura in spazi adeguati. Unica pecca oggi nelle sale era davvero troppo caldo, forse qualche problema con l’aria condizionata. Consigliato a tutti, grandi e piccini.
Scritta in data 18 agosto 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Alice
3 contributi
ago 2022 • Coppie
Il museo è ricco di reperti importanti, i pannelli sono chiari, è ben strutturato, personale gentilissimo, merita assolutamente una visita!
Scritta in data 11 agosto 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Lisaborelli
Bolognano, Italia13 contributi
ago 2022 • Famiglia
Sono stata questa mattina al museo archeologico di Vetulonia o per lo meno avrei voluto farlo . Sono partita da Castiglione della Pescaia con le migliori aspettative di vedere la bella mostra temporanea proposta nelle locandine pubblicizzate ovunque ma arrivati in paese il museo era chiuso. Lunedì chiusura di turno e con lui la maggior parte dei locali e bar del paese.
Possibile che il primo di agosto in alta stagione un museo sito comunque in una località turistica sia chiuso per turno? Una follia! Sono davvero rimasta delusa
Possibile che il primo di agosto in alta stagione un museo sito comunque in una località turistica sia chiuso per turno? Una follia! Sono davvero rimasta delusa
Scritta in data 1 agosto 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Il museo sarà aperto il g 24.12.16?
Scritta in data 13 dicembre 2016
1-1 di 1 risultati mostrati
*Si esaurisce facilmente: sulla base dei dati di prenotazione di Viator e delle informazioni del fornitore per gli ultimi 30 giorni, questa esperienza potrebbe esaurirsi su Viator, una società Tripadvisor.