Malik Ghat Flower Market
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dottrescaldini
Lignano Sabbiadoro, Italia89 contributi
nov 2019
Dire spettacolare è riduttivo. Osservare tanti fiori tanti colori, tanto vociare e tanta gente che confeziona ghirlande è uno spettacolo da non perdere
Scritta in data 11 dicembre 2019
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
ziaVenezia
Provincia di Venezia, Italia278 contributi
nov 2016 • Amici
Passeggiare all'interno di questo mercato è vivere un mix di emozioni : i colori, profumi, grande professionalità nel lavorare i fiori....odori forti e non di fiori, gente che dorme dappertutto, elemosine, ecc. Tutta le contraddizioni indiane sono concentrate qui!!!
Comunque da visitare.
Comunque da visitare.
Scritta in data 20 aprile 2017
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GiCo
28 contributi
dic 2015
Il mercato dei fiori di Calcutta si apre prestissimo e vederlo nascere verso le sei del mattino vale la visita. Montagne di fiori per le devozioni vengono cuciti in ghirlande gialle e arancioni mentre i lottatori in un tempio si coprono di terra prima della lotta, bambini di ogni età dormono nei sacchi, per terra, fra i fiori e le merci. E ancora, sul ghat, iniziano i bagni sacri e le abluzioni. Fra richiami alla preghiera, passaggi di merci, profumi saturi di umori e un pullulare di passaggi e di colori, l'alba indiana fonde ancora una volta la vita al mistero.
Scritta in data 27 novembre 2016
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andrea b
Mondovi, Italia249 contributi
ago 2016 • Famiglia
Se avete poco tempo in questo angolo della città troverete riassunte tutte le contraddizioni di questa città. I fiori più magnifici e profumati posati a terra in mezzo al fango in un ambiente maleodorante di miseria. La spiritualità fortissima del popolo indiano che questi fiori li utilizza come offerta alle divinità. Il brulichio di gente e di automezzi strombazzanti... Insomma non potete perderlo!
Scritta in data 6 agosto 2016
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anlike
Alessandria, Italia920 contributi
mar 2015 • Amici
Spettacolare punto di osservazione del ponte Howrah, situato appena sotto l'inizio dell'arcata sulla riva destra del fiume. Portare scarpe chiuse per evitare di pungersi con le spine di rose che tappezzano i passaggi. Da qui si arriva ai vari ghat sul fiume come il Mully ghat o il più lontano Babu ghat, odori pesanti e sensazioni altrettanto forti, garantite.
Man mano che ci si avvicina all'Hooghly river, le strade si fanno, se possibile, ancora più affollate e caotiche; non ci sono più grande arterie di scorrimento e passata la ferrovia tutto diventa un confuso seguito di baracche e costruzioni precarie. Non riesci a farti strada tra il movimento di gente e mezzi di ogni tipo. Sullo sfondo l'immensa sagoma del ponte Howrah che domina l'area con la sua antica campata di profili di ferro percorsa ogni giorno da milioni di persone. Anche da lontano avverti il brulicare di questa folla che in un seguito di autobus puzzolenti, carretti, risciò e soprattutto a piedi, percorre nei due sensi gli oltre 700 metri questa icona architettonica dell'Asia e proprio sotto l'inizio della sua arcata, dietro ai ghat dove continuamente una umanità dolente si lava, pulisce e vive la propria vita e la propria religione, si estende il mercato dei fiori, un altro specchio innaturale di questa città sopra le righe. Sì, perché proprio qui dove è più forte il precario della povertà più lurida, tra le montagne di immondizia create dall'affollamento umano, che un clima impietoso rende marcia e maleolente, che la troppa acqua o il troppo calore masticano e impoltigliano per aumentare la durezza di viverci, la presenza dei fiori è evidentemente una necessità inderogabile, non si capisce se per obbligo di religione e sentimento o se per mitigare con la loro presenza quasi salvifica di colore e profumo, questa povertà sporca e apparentemente senza speranza.
I fiori come necessità di bellezza da consumare in quantità sproporzionate, affinché coprano con la loro patina edulcorante ogni bruttura, ogni sofferenza. Tutto il mercato è ricoperto da questa merce, così velocemente deperibile che deve essere continuamente rabboccata da arrivi di altro materiale, sempre fresco, sempre pronto. Ogni postazione di vendita e distribuzione è soffocato di fiori, suddivisi per necessità , tipologia d'uso e categorie. Qui tappeti di tageti gialli o mucchi di rose in bocciolo, là enormi mazzi di amarilli dai colori diversi. E ancora gerbere, dalie, margherite di ogni dimensione che affollano i teli stesi a terra impedendo un passaggio agevole. Poi stuoli di persone che si affannano sui nuovi arrivi, li mondano dalle foglie inutili, li raggruppano secondo colori e varietà, altri compongono corone infilando con rapidità in fili continui i fiorellini singoli a formare spesse catene da mettere al collo dei festeggiati, altri ancora che compongono costruzioni in architetture bizzarre e maestose, attorno a statue e tralicci. Addetti trasportano poi queste corone in mazzi che li sovrastano completamente e arrivano al successivo banco di vendita quasi sepolti dalle catene fiorite. Chi vende a numero, chi addirittura a peso. I venditori di petali hanno mucchi immensi davanti a loro e ne formano sacchi che i compratori golosi già immaginano sparsi sotto delicati piedi ricoperti dalle volute barocche dell'henné di spose bellissime drappeggiate di ricchi sari rossi e dorati.
Negli spazi ristretti tra i banchi e i negozi, a terra non c'è più nemmeno polvere, fango o sporcizia, solo un unico tappeto vegetale di verde, di foglie e steli scartati, di fiori morenti, di spine di rose che attentano a piedi non protetti, di vegetazione anch'essa alla fine della sua brevissima esistenza votata al piacere degli occhi. Il profumo forte delle collane di gelsomino, che immagini ornate chiome corvine e lucide, cancella ogni altro odore.
Man mano che ci si avvicina all'Hooghly river, le strade si fanno, se possibile, ancora più affollate e caotiche; non ci sono più grande arterie di scorrimento e passata la ferrovia tutto diventa un confuso seguito di baracche e costruzioni precarie. Non riesci a farti strada tra il movimento di gente e mezzi di ogni tipo. Sullo sfondo l'immensa sagoma del ponte Howrah che domina l'area con la sua antica campata di profili di ferro percorsa ogni giorno da milioni di persone. Anche da lontano avverti il brulicare di questa folla che in un seguito di autobus puzzolenti, carretti, risciò e soprattutto a piedi, percorre nei due sensi gli oltre 700 metri questa icona architettonica dell'Asia e proprio sotto l'inizio della sua arcata, dietro ai ghat dove continuamente una umanità dolente si lava, pulisce e vive la propria vita e la propria religione, si estende il mercato dei fiori, un altro specchio innaturale di questa città sopra le righe. Sì, perché proprio qui dove è più forte il precario della povertà più lurida, tra le montagne di immondizia create dall'affollamento umano, che un clima impietoso rende marcia e maleolente, che la troppa acqua o il troppo calore masticano e impoltigliano per aumentare la durezza di viverci, la presenza dei fiori è evidentemente una necessità inderogabile, non si capisce se per obbligo di religione e sentimento o se per mitigare con la loro presenza quasi salvifica di colore e profumo, questa povertà sporca e apparentemente senza speranza.
I fiori come necessità di bellezza da consumare in quantità sproporzionate, affinché coprano con la loro patina edulcorante ogni bruttura, ogni sofferenza. Tutto il mercato è ricoperto da questa merce, così velocemente deperibile che deve essere continuamente rabboccata da arrivi di altro materiale, sempre fresco, sempre pronto. Ogni postazione di vendita e distribuzione è soffocato di fiori, suddivisi per necessità , tipologia d'uso e categorie. Qui tappeti di tageti gialli o mucchi di rose in bocciolo, là enormi mazzi di amarilli dai colori diversi. E ancora gerbere, dalie, margherite di ogni dimensione che affollano i teli stesi a terra impedendo un passaggio agevole. Poi stuoli di persone che si affannano sui nuovi arrivi, li mondano dalle foglie inutili, li raggruppano secondo colori e varietà, altri compongono corone infilando con rapidità in fili continui i fiorellini singoli a formare spesse catene da mettere al collo dei festeggiati, altri ancora che compongono costruzioni in architetture bizzarre e maestose, attorno a statue e tralicci. Addetti trasportano poi queste corone in mazzi che li sovrastano completamente e arrivano al successivo banco di vendita quasi sepolti dalle catene fiorite. Chi vende a numero, chi addirittura a peso. I venditori di petali hanno mucchi immensi davanti a loro e ne formano sacchi che i compratori golosi già immaginano sparsi sotto delicati piedi ricoperti dalle volute barocche dell'henné di spose bellissime drappeggiate di ricchi sari rossi e dorati.
Negli spazi ristretti tra i banchi e i negozi, a terra non c'è più nemmeno polvere, fango o sporcizia, solo un unico tappeto vegetale di verde, di foglie e steli scartati, di fiori morenti, di spine di rose che attentano a piedi non protetti, di vegetazione anch'essa alla fine della sua brevissima esistenza votata al piacere degli occhi. Il profumo forte delle collane di gelsomino, che immagini ornate chiome corvine e lucide, cancella ogni altro odore.
Scritta in data 12 aprile 2015
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797dennisp
Montrose, UK30.886 contributi
gen 2020
Che posto fantastico in cui passeggiare! ! Le calendule erano in abbondanza in tutto il mercato, pronte per essere tessute in bellissime mostre per le prossime celebrazioni della Festa della Repubblica. Mi sono sentito in colpa ammirando tutti i fiori e ostacolando il lavoro nei loro affari e altri cercando di consegnare il chai ai venditori.
Un'ottima esperienza colorata! !
Un'ottima esperienza colorata! !
Scritta in data 22 marzo 2020
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Tess@gypseyrosetravels
Johannesburg, Sudafrica53 contributi
feb 2020
se stai cercando una festa dei sensi, questo è il posto da visitare. Deve essere uno dei miei preferiti. La gamma di fiori e venditori di fiori sempre amichevoli sono in abbondanza. Un sogno per i fotografi.
Scritta in data 24 febbraio 2020
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KennethEast
Chicago, IL180 contributi
gen 2020
Questa visita è stata uno dei momenti salienti delle nostre tre - più settimane in India! Abbiamo noleggiato un'auto e un autista per la giornata nel nostro hotel e abbiamo fatto del Mercato dei Fiori la nostra prima tappa. Potresti farlo da solo, ma è stato molto più semplice e completo con una guida. La nostra ci ha portato attraverso angoli e fessure, su per le scale e per sentieri stretti. Si fermò a decine di bancarelle per spiegare cosa stavano facendo le persone. Ci teneva in allerta per le persone che trasportavano grandi fasci sulla testa o sul corpo che avrebbero potuto facilmente scontrarsi con noi. I colori erano incredibili. Il mercato era pieno di gente. Probabilmente non avremmo avuto il coraggio di esplorare così tanto senza che qualcuno ci aprisse la strada. La nostra visita è durata circa un'ora a partire dalle 9:00 di lunedì. Stavano succedendo molte cose. Non c'è bisogno di arrivare molto presto. Da non perdere
Scritta in data 31 gennaio 2020
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James c
Oklahoma City, OK412 contributi
ott 2019 • Coppie
Mia madre e mi sono alzata alle 530 del mattino solo per attraversare qui come ci è stato detto che è quando è pieno di gente. La migliore esperienza locale e MOLTO indiana che puoi avere a Calcutta. Ho fatto i migliori scatti qui, non per i deboli di cuore, però, potrebbe essere uno shock culturale, mia madre ha 70 anni ma è un indiano occidentalizzato, è stato un po 'travolgente per lei ma dico che devi vedere questo, assicurati di salite le scale e attraversate il ponte di howrah nelle ore di punta e la passeggiata per vedere la stazione dei treni di howrah, la più grande dell'India
Scritta in data 21 gennaio 2020
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GeoBeetles
Stati Uniti56 contributi
set 2019
Se sei un fotografo, uno scrittore o un diavolo, anche un visitatore che cerca di ottenere un assaggio di come è la vita ordinaria in questa grande città, quindi una visita a questo mercato dei fiori è un must. È sicuro e le persone qui sono gentili e accomodanti, anche se gli eventi potrebbero essere la causa di una leggera emicrania se non sei abituato a questo tipo di confusione. Per me, nato e cresciuto a Calcutta (poi Calcutta), è stato molto accogliente. E no, dopo non avevo bisogno di aspirina.
Scritta in data 5 gennaio 2020
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
when it will be less crowded to go to mallickghat flower market on tuesday and saturday
Scritta in data 6 novembre 2023
Brian S
Perth, Australia
What days are the Mallick Ghat Flower Market open and is there a guide to take us around?available
Scritta in data 24 settembre 2015
I think it's most days, we went in the morning and had a pre booked guide from our tour company...I am sure your hotel could provide someone. While it was very pleasant and I am sure you could wander alone a guide a and driver for a day or a half day, would be much easier.
we entered near the river and walked through over the bridge (no photos allowed on bridge and we did get heckled there) then back on the ferry ...about 1.5 hours ..then you could go somewhere else after.
The market isn't that big but the people are friendly there. Do go it would be a shame to miss it.
Scritta in data 24 settembre 2015
what r the timings to visit malik bazar?....plz reply fast .......need to know urgently
Scritta in data 4 agosto 2015
We went in the morning about 9.00 it is a flower market later on the day they would be wilting
Scritta in data 24 settembre 2015
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