Ci sono stato passando per kobe, ho fatto un' offerta e poi ho suonato la campana, come facevano gli altri, consiglio a tutti di fare un salto.

Questo tempio fu costruito in prima versione quasi duemila anni fa e ricompletato milleduecento anni orsono. La versione attuale, come obbligatorio per un insieme di strutture in legno, è il risultato di una rivisitazione strutturale con "abbellimenti" arancione che splendono sotto il forte sole primaverile di Kobe. Dopo aver visitato tanti templi shintoisti in Giappone, entro in questo che è indubbiamente il più bello a Kobe, località moderna, panoramica e con splendide colline di contorno che fanno da contraltare al suo porto: località non importante per i suoi templi, dunque. Ma la visita dell'Ikuta Shrine scorre interessante attraverso le costruzioni tipiche di un tempio shintoista: attraverso il torji, che sottolinea il suo carattere sacro rispetto alla città che lo attornia, si sale alle tipiche strutture, passando da check points ove ragazze in costume offrono documentazioni di cui un italiano può interessarsi delle sole foto. L'edificio principale con il colonnato e le grandi corde pendenti sono un must, come i locali che rendono omaggio alla divinità battendo ritmicamente le mani. Un percorso nel verde retrostante il tempio,, ove statue varie trovano sistemazione, completa la vista a un luogo di culto restaurato, o meglio ricostruito, ma che è un tripudio di colori, perfetta oasi di spiritualità in una città modernissima quale Kobe.