Mi aspettavo di meno, dalle non molte righe rintracciate nelle due guide della Turchia - una italiana e una francese - con cui stiamo viaggiando. Il museo è piccolo, ma ben organizzato, sia per la classificazione del materiale esposto che per le spiegazioni fornite nei pannelli in lingua turca e inglese. A corredo di quanto si può vedere nei siti archeologici della zona - a partire dalla sottovalutata Agorà e da quanto si trova a Sardi -, questo museo offre una serie di pezzi interessanti che illustrano le varie stagioni storico-artistiche della provincia di Smirne, con particolare attenzione alla statuaria romana (ma anche le ceramiche e gli oggetti dell'artiianato orafo non sono trascurabili). Una visita in questo edificio è senz'altro consigliabile.

Ospitato in un palazzo degli anni '80, che di certo non lascerà traccia nei memoriali della città per la sua bellezza, ha diversi pezzi che lasciano a bocca aperta. Il percorso museale si sviluppa su 2 piani, inoltre all'ingresso si apre una balconata sul piano inferiore su cui si può ammirare un bel mosaico, non preservato al meglio. Il museo propone reperti che partono dall'età del bronzo e arrivano fino al periodo Bizantino e Ottomano, provenienti da tutta la provincia (Efeso, Pergamo, Mileto, Afrodisia, Clazomene, Teos, Iasos). L'esposizione è un po' datata e avrebbe bisogno di maggiori didascalie, nonostante questo la fattura degli oggetti (sensazionali le sezioni "cermiche" e"oreficeria") è veramente alta, peccato che ci siano più guardiani che visitatori.