Questa passerella fa una bella passeggiata tra gli archi della Torre dell'Orologio e il centro congressi. È il luogo in cui furono uccisi 10 martiri rivoluzionari nel 1916. È anche noto come "Martyrs Ride" e presenta i busti dei martiri che sono morti qui mentre questi resistevano agli spagnoli. Dall'altra parte della strada ci sono due statue iconiche della mitologia greca in bronzo massiccio della città che sorvegliano l'ingresso del porto della città. LINEA INFERIORE: luogo ideale per scattare foto e selfie di varie statue, la storica torre dell'orologio e le mura della città. Molta storia locale in una zona facile da percorrere. Vale la pena visitarlo. IL MIO VALUTAZIONE: 8/10.

Abbiamo camminato attraverso l'arco stretto, fuori dalla città murata per continuare ad esplorare. Stavamo andando al Getsemani, ma c'era molto da vedere lungo la strada. La prima cosa che ci colpì furono due grandi statue di bronzo di Pegaso. Quelli di voi che conoscono la vostra mitologia greca ricorderanno che Pegaso era uno stallone bianco alato in cui era volato Bellerofonte sulla schiena durante una battaglia con un mostro. Perché è Pegasus qui? Bene, questo è chiamato il molo di Pegaso. Servono a molteplici scopi. In primo luogo, si ergono come sentinelle all'ingresso del porto della Baia di Cartagena, vicino al centro congressi, dove possono anche accogliere i visitatori. In secondo luogo, questa piazza, chiamata anche la Piazza della Pace, era dove, nel 1816, furono giustiziati i martiri della rivoluzione. Non c'è modo di arrivare a Getsemani senza attraversare il passaggio. Dopo tutto il colore della Città Vecchia, sono stato colpito qui dal colore del bianco. Chiamato anche The Martyrs Ride, è un monumento ai Martiri dell'Indipendenza The Martyrs Ride è una striscia mediana lunga e sottile, una Camell n, tutta in tessere bianche. Qui ci sono 10 busti dei martiri uccisi, in marmo bianco, e ognuno ha un'iscrizione che allude alla loro triste fortuna politica, ad esempio "sparata da un patriota nel 1816". ” C'è anche una statua in marmo bianco di una bella donna (o uomo? Non sono sicuro di quale), in una toga, con una corona in testa e con in mano uno scudo, lo stemma repubblicano di Cartagena, il scudo di libertà raffigurante un indiano che rompe le catene. L'altro braccio è sollevato verso il cielo in uno spettacolo di rifiuto dell'oppressione. Sta in piedi su un grande ed elegante piedistallo con le scale che portano su quattro lati. Sulla base, proprio sotto di lei, ci sono le parole "Noli Me Tangere" (Do not Touch Me). E più in basso sulla base è scritto, "A Cartagena Heroica, 1811-1911. "Mentre 'Noli me tangere' è la versione latina di una frase pronunciata da Gesù a Maria Maddalena quando lo riconobbe dopo la sua risurrezione, qui rappresenta i martiri e Cartagena che dice al mondo:" Non toccarmi! "E rifiutiamo l'oppressione. C'erano anche altri statuti lì. Uno era di un'aquila su un piedistallo molto stretto. C'erano anche sculture di bambini che giocavano con pesci e balene. Queste erano una volta fontane, ma ora sono asciutte.