Il museo si trova su “The Mall” e colpisce subito per la sua imponente architettura coloniale tipica del periodo della sua costruzione a fine Ottocento quando il Pakistan era parte dell’Impero Britannico. All’esterno si nota subito uno dei pezzi notevoli che è il cannone Zamzama fuso nel Settecento. Il museo è organizzato all’antica con bacheche e cartellini ma merita la visita per alcuni pezzi antichi. È noto soprattutto per il famoso e scheletrico Buddha del Digiuno ma anche la collezione di arte greco-buddhista di influenza ellenistica e i reperti preistorici delle civiltà di Mohenjo-Daro e Harappa fiorite nella valle dell’Indo. Oltre a queste tante collezioni di armi e arte locale. Merita la visita per i pezzi più che per l’organizzazione dell’esposizione.

Il museo di Lahore ha un allestimento molto suggestivo che ricorda i musei di una volta, musei che in Europa non esistono praticamente più: la multimedialità qui non è ancora arrivata. Già l'edificio dall'esterno si presenta come una tipica struttura di età coloniale: si entra in un vasto salone dal quale si accede ad ulteriori sale sia a destra che a sinistra. Nelle bacheche di vetro giacciono reperti impolverati con cartellini ingialliti; tutto è sempre protetto nelle bacheche per evitare che i visitatori tocchino i pezzi esposti. Il museo è su due piani: al piano superiore c'è una raccolta di monete e di francobolli e un lungo corridoio con foto d'epoca, molte che ritraggono Jinna e la sua famiglia. Il piano inferiore, più esteso, ospita collezioni di archeologia di grande interesse. Una sala è dedicata all'arte sikh; proprio in questa sala c'è un pezzo del muro di Berlino, che non si capisce che cosa ci stia a fare lì. Poi c'è un salone dedicato al Buddha e a vari fregi dell'epoca.