La Torricella
La Torricella
4.5
Info
Durata: 1-2 ore
Suggerisci modifiche per migliorare il profilo.
Migliora questo profilo
Il fatturato incide sulla disposizione delle esperienze su questa pagina: scopri di più.

I modi migliori per scoprire le attrazioni nelle vicinanze

La zona
Indirizzo
Contatta direttamente

Eseguiamo controlli sulle recensioni.
In che modo Tripadvisor gestisce le recensioni
Prima della pubblicazione, ogni recensione di Tripadvisor viene esaminata dal sistema di monitoraggio automatico che raccoglie informazioni rispondendo alle seguenti domande: come, cosa, dove e quando. Se il sistema rileva un elemento che potrebbe non rispettare le linee guida della community, la recensione non viene pubblicata.
Se il sistema rileva un problema, la recensione viene rifiutata automaticamente, inviata al recensore per la conferma o esaminata manualmente dal team di esperti di contenuti, al lavoro 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per mantenere la qualità delle recensioni sul nostro sito.
Il nostro team verifica ogni recensione pubblicata sul sito segnalata dalla community per mancata conformità alle linee guida della community.
Scopri di più sulla moderazione delle recensioni.
4.5
Punteggio 4,5 su 54 recensioni
Eccellente
2
Molto buono
1
Nella media
1
Scarso
0
Pessimo
0

claudio d
Viterbo, Italia34.564 contributi
Punteggio 3,0 su 5
gen 2021
Faceva parte di un sistema di torri di avvistamento a guardia della via Amerina; l'attuale aspetto (in buono stato di conservazione) risale al XIII secolo. Sul lato occidentale, quello rivolto verso la campagna, si può ancora individuare il vallo di protezione, mentre sul lato orientale la torre era difesa naturalmente dal precipizio sulla sottostante forra.
Carina la vista da lontano per l'albero cresciuto sulla sua sommità, ma è interessante anche andarci sotto, perchè è una delle poche torri abbandonate in cui è possibile entrare (accesso dal lato orientale): non che ci sia molto da vedere, in quanto si accede solo al vano al livello terreno, ma si può notare come i passaggi ai piani successivi avvenivano solo tramite strettissime botole, a cui ci si arrivava probabilmente tramite scale di legno attaccate ai muri (oggi scomparse ma ne restano i segni sulla muratura).
Peccato che tutta la zona intorno alla torre sia invasa da rovi, spini e arbusti vari, rendendo difficile l'avvicinamento (venite con abiti da sciupo, scarponcini alti o stivali e guanti spessi).
Ci sono 2 modi per arrivarci, uno facile e uno difficile. Di solito la torre si nota andando verso l'area archeologica di Palazzolo sull'omonima via: dopo 800 metri circa si comincia a vedere la torre sulla sx; da qui sembra facile arrivarci (in linea d'aria sono poche centinaia di metri), e invece è la via più difficile; bisogna infatti inoltrarsi nei campi (nei pressi di una strada privata, vietata al passaggio) e scendere fino al fosso, guadarlo (c'è anche un improvvisato passaggio con tanto di corde, ma l'acqua è comunque bassa) e risalire il pendio sul lato opposto, pendio molto ripido e che porta poi alla base di una parete tufacea sostanzialmente verticale e quindi inaccessibile senza strumenti da scalata; da qui bisogna pertanto costeggiare la parete cercando il punto in cui, con un po' di impegno, si riesce a salire sul pianoro: da lì la torre è ormai a poche decine di metri.
La via più facile è invece quella di percorrere via Santo Celli (stretta ma con fondo quasi tutto asfaltato/cementato) per circa 900/950 metri, parcheggiando in un ampio spiazzo sulla sx, nei pressi di alcuni capannoni agricoli, e dirigendosi a piedi sullo stradone che si inoltra invece a dx di via Santo Celli e che costeggia un campo incolto sulla dx e un oliveto/noccioleto sulla sx; arrivare fino in fondo, dove sono gli alberi che delimitano il ciglio del pianoro e proseguire verso sx costeggiando il citato bordo: in poche centinaia di metri si arriva tranquillamente alla base della torre.
Per prendere via Santo Celli, ipotizzando che si venga da Centignano, arrivati al cimitero, proseguire vs/ dx, verso il centro paese, ma svoltare dopo circa 300 metri a sx, su via Cesare Battisti, arrivare a piazza Trilussa (sono meno di 300 metri) e alla fine della piazza svoltare a sx su via del Grottone e dopo 10 metri appena svoltare a dx dove inizia via Santo Celli.
Scritta in data 21 gennaio 2021
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

Peterr-10000
Roma, Italia185 contributi
Punteggio 4,0 su 5
mar 2019 • Amici
un posto poco noto ma che merita certamente una visita. Meglio nella stagione estiva e con una guida locale
Scritta in data 2 aprile 2019
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

Kaciaro K
Caprarola, Italia1.967 contributi
Punteggio 5,0 su 5
apr 2018 • Coppie
Bellezze della tuscia , legate alla via amerina anche questa torricella , andrebbe valorizzata e riscoperta come tutta l'area di Palazzolo non facilissima da trovare ma ne vale la pena
Scritta in data 29 aprile 2018
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

Ardelio_Loppi
Vasanello291 contributi
Punteggio 5,0 su 5
lug 2016 • Amici
GPS 42°25’32.60’’N 12°20’22.96’’E - Questa torre quadra è tutto ciò che resta di un fortilizio facente parte di un sistema di avvistamento ad ampio raggio che, nel medioevo, e magari fin dall’epoca romana se, come sembra, la Via Amerina passava proprio da queste parti, permetteva di raccordare l’intero territorio. Un vallo di cospicue dimensioni, sul lato occidentale, più esposto ad attacchi, ed i resti di imponenti mura (sempre sul lato occidentale e nei punti “critici” del dirupo ad est) fanno ritenere che questa piccola roccaforte fosse considerata di particolare importanza strategica. L’agglomerato che vediamo oggi, risalente al XIII secolo, potrebbe essere stato potenziato da Orso Orsini contestualmente ai lavori che fece effettuare all’omonimo castello allorché, nel 1278, strappò queste terre alla Chiesa.
Più in generale, tale sistema di torri sparse è detto “semaforico”. Le torri semaforiche erano utilizzate per la diffusione dei segnali d’allarme attraverso dei fuochi che venivano accesi sulla loro cima. Se ne vedono resti sparsi per le campagne e normalmente, a differenza di questa, non prevedevano l’uso abitativo. A questa categoria appartengono anche le torri di vedetta, erette nei punti strategici a controllo della viabilità.
Scritta in data 23 febbraio 2017
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Il fatturato incide sulla disposizione delle esperienze su questa pagina: scopri di più.
È il tuo profilo Tripadvisor?
Siete proprietari o gestori di questa struttura? Richiedete gratuitamente il profilo per tenerlo aggiornato, rispondere alle recensioni e tanto altro ancora.
Richiedi il profilo

LA TORRICELLA: Tutto quello che c'è da sapere (AGGIORNATO 2024) - Tripadvisor

La Torricella: domande frequenti