Museo Nazionale Etrusco
Museo Nazionale Etrusco
4.5
9.00 - 14.00
Lunedì
9.00 - 20.00
Martedì
9.00 - 20.00
Mercoledì
9.00 - 20.00
Giovedì
9.00 - 20.00
Venerdì
9.00 - 20.00
Sabato
9.00 - 20.00
Domenica
9.00 - 14.00
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4.5
357 recensioni
Eccellente
220
Molto buono
112
Nella media
18
Scarso
5
Pessimo
2
Francesco Maria Carducci
San Gemini, Italia679 contributi
set 2024 • Solo
Il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi é un vero scrigno di storia.
Nelle sue sale espositive é possibile ammirare tantissimi reperti di epoca etrusca rinvenuti nelle varie necropoli che sorgono fuori dal centro storico.
Tantissime sono le nostre di pittura e scultura, ma l'opera più significativa é sicuramente la splendida Sfinge funeraria in pietra fetida del VI secolo a.C., vero simbolo della potente città etrusca, dove nacque il leggendario re Porsenna.
Visita da non mancare a Chiusi.
Nelle sue sale espositive é possibile ammirare tantissimi reperti di epoca etrusca rinvenuti nelle varie necropoli che sorgono fuori dal centro storico.
Tantissime sono le nostre di pittura e scultura, ma l'opera più significativa é sicuramente la splendida Sfinge funeraria in pietra fetida del VI secolo a.C., vero simbolo della potente città etrusca, dove nacque il leggendario re Porsenna.
Visita da non mancare a Chiusi.
Scritta in data 10 settembre 2024
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
silveria _co
Caserta, Italia20 contributi
ago 2024 • Famiglia
Piccolo museo ma molto affascinante! Per coinvolgere il più piccolo della famiglia (6 anni) abbiamo optato per il percorso Kids, segnalato all' ingresso con approfondimenti mediante QR code...abbiamo fatto una specie di caccia al tesoro seguendo gli indizi. Avevamo appena visto le tombe etrusche nel museo civico sotterraneo quindi è stato più semplice orientarsi tra i canopi, buccheri e iscrizioni. Consigliato!!
Scritta in data 18 agosto 2024
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Francesca P
13 contributi
gen 2024 • Amici
Museo molto bello. È un piacere vagare per le varie sale ed ammirare manufatti vari e statue,alcune molto belle e originali
Scritta in data 11 marzo 2024
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Paola B
Fabriano, Italia4.998 contributi
gen 2024 • Amici
Un museo non tanto grande ma godibile, con bei reperti legati principalmente alla civiltà etrusca ma fondamentalmente a tutto il percorso storico del territorio di Chiusi, dato che sono presenti reperti di epoca villanoviana e di produzione romana. Personale molto disponibile a fornire indicazioni e chiarimenti. Purtroppo chiuso la domenica pomeriggio, quando la presenza turistica è sicuramente maggiore. Le tombe che in passato si potevano visitare tramite appuntamento col museo sono attualmente chiuse per varie problematiche e non mi è sembrato che ci saranno cambiamenti a breve. Il museo offre comunque la visione di pezzi di pregevole fattura e di grande interesse.
Scritta in data 30 gennaio 2024
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Stefania R
1 contributo
set 2023 • Amici
Piccolo museo con opere di pregio. Personale gentile. Spiegazioni esaurienti. Consigliato acquisto della card che dà accesso al Museo della città sotterranea e al Museo della Cattedrale con il Labirinto di Porsenna. Da visitare assolutamente
Scritta in data 15 settembre 2023
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matlee x
28 contributi
set 2023 • Coppie
Finalmente realizzo il sogno di visitare Chiusi ma scopro che è visitabile solo il Museo Nazionale mentre le famose tombe (visita collegata al museo) sono chiuse per mancanza di personale??!! Inaccettabile che lo Stato non garantisca l'apertura di questi tesori !!
Scritta in data 14 settembre 2023
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PennaForchetta
Provincia di Napoli, Italia35 contributi
ago 2023
Provenendo da una zona ad alta "densità archeologica", certamente non riescono ad impressionarmi le collezioni dei musei "minori", eppure devo dire che questo museo è davvero ben fatto. La sede si presenta molto bene fin dal primo sguardo (la bella facciata dell'edificio predispone al meglio il visitatore alla fruizione del percorso museale), il personale è cortese e disponibile, l'itinerario interno è ben organizzato.
Anche la posizione è ottimale, all'ingresso del centro storico cittadino e a pochissimi metri dall'interessantissimo museo della Cattedrale con annesso Labirinto.
Anche la posizione è ottimale, all'ingresso del centro storico cittadino e a pochissimi metri dall'interessantissimo museo della Cattedrale con annesso Labirinto.
Scritta in data 24 agosto 2023
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Carlo-Corinzi
Siena, Italia86 contributi
mar 2023
Il museo ospita reperti di valore e interesse notevole. Visitare anche le "tombe" etrusche, la piscina romana sotto la torre campanaria del duomo, il percorso sotterraneo.
Scritta in data 6 marzo 2023
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88monique
Milano, Italia11.645 contributi
set 2022 • Coppie
Siamo rimasti un poco delusi da questo museo , non tanto per i materiali esposti di indubbio interesse provenienti in gran parte da scavi effettuati nel territorio , quanto per l' organizzazione museale . Ancora una volta il nostro stato non si è dimostrato capace di valorizzare il proprio patrimonio artistico . Come mai le tombe etrusche non sono fruibili al pubblico ???? Dobbiamo attribuire il mancato accesso a carenza di personale, oppure ad incapacità organizzativa??? Ci è stato comunicato inoltre che, in alternativa alla visita delle tombe, sarebbe stato proiettato un video a tema ma per diversi giorni il proiettore non era funzionante e nessuno si è interessato della riparazione. Peccato!!! anche perché abbiamo visitato il museo etrusco di Chianciano e quello di Vetulonia e la nostra impressione è stata molto positiva . Quanto al materiale esposto abbiamo apprezzato in particolare la produzione chiusina di canopi, urne cinerarie con il coperchio a forma di testa umana, alcuni posti su troni, e le opere in pietra con rilievi e sculture funerarie a forma di leoni, figure femminili, ed una suggestiva sfinge dallo sguardo enigmatico, davvero molto bella .
Da non dimenticare la ceramica attica a figure nere come l' anfora raffigurante Achille e Aiace che giocano a dadi , e quella a figure rosse.
Al piano interrato ,oltre alla ricca produzione di urne di epoca ellenistica e di terracotte votive ed architettoniche , meritano di essere menzionati il ritratto di Augusto giovane con il capo coperto e la scena musiva con la caccia al cinghiale di Calydon, un animale mitologico di grande forza e ferocia. Ci auguriamo che presto venga reso fruibile con maggior facilità a noi tutti un patrimonio legato ad un mondo come quello etrusco di grande fascino e di valore storico ed artistico .
Da non dimenticare la ceramica attica a figure nere come l' anfora raffigurante Achille e Aiace che giocano a dadi , e quella a figure rosse.
Al piano interrato ,oltre alla ricca produzione di urne di epoca ellenistica e di terracotte votive ed architettoniche , meritano di essere menzionati il ritratto di Augusto giovane con il capo coperto e la scena musiva con la caccia al cinghiale di Calydon, un animale mitologico di grande forza e ferocia. Ci auguriamo che presto venga reso fruibile con maggior facilità a noi tutti un patrimonio legato ad un mondo come quello etrusco di grande fascino e di valore storico ed artistico .
Scritta in data 12 febbraio 2023
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Fede M
Monteriggioni, Italia877 contributi
feb 2023
Il museo si articola su due piani. E' accessibile alle persone su sedia a rotelle che possono entrare dall'ingresso posteriore, salire grazie ad un monta scale al piano terra e successivamente scendere nel seminterrato.
Nel portico si trova una serie di iscrizioni funerarie, cippi e statue marmoree, provenienti dalla tomba della gens Allia sulla via Cassia (fine del I secolo a.C.)
L'esposizione è ordinata per criteri cronologici e tematici, con una stretta connessione col territorio di Chiusi. La prima sala è dedicata alle Età del Ferro e del Bronzo, oltre alla fase "orientalizzante" della produzione etrusca. Vi si trovano sia oggetti di produzione locale, sia altri oggetti di importazione nell'antichità, come i buccheri con decorazione a cilindretto. La sala successiva traccia la peculiare produzione chiusina tra VII ed il VI secolo a.C., incentrata sui canopi antropomorfi, tra i quali spicca il famoso canopo di Dolciano, posto in un trono di bronzo decorato a sbalzo. Un'altra sala mostra la scultura in pietra fetida, con statue usate come cinerari, rilievi e sculture funerarie, come le figure di sfingi o donne piangenti. Tra le opere di importazione spiccano le ceramiche attiche a figure nere (come l'anfora con Achille e Aiace che giocano a dadi alla presenza di Atena, del pittore di Kleophrades), a figure rosse (skyphos con una rara raffigurazione di Telemaco, del Pittore di Penelope con scene dall'Odissea) e di ceramiche di imitazione etrusca, sia figure nere che rosse. La stessa sala ospita anche reperti di bucchero pesante tipici della produzione locale, bronzi e opere di oreficeria. La sezione territoriale ospita reperti provenienti dagli scavi nella zona di Petriolo e dalle necropoli della zona, con corredi databili dal VII al III secolo a.C. Tra questi ultimi spicca il corredo della Tomba della Pania, con una grande situla in bronzo e il calco della pisside eburnea conservata oggi al Museo archeologico nazionale di Firenze. Il cinerario Paolozzi è decorato da figure femminili piangenti e teste di grifo.
Il piano inferiore è dedicato ai reperti di età ellenistica e romana. Vi si trovano numerose urne in marmo e alabastro, caratterizzate da un ritratto idealizzato del defunto sdraiato sul coperchio e scene mitologiche sulla cassa; le più antiche si rifanno alla mitologia greca, quelle successive hanno mostri alati dell'Oltretomba etrusco; spesso l'urna conserva il nome del defunto. Tra gli esemplari più raffinati figura l'urna in alabastro di Larth Sentinates Caesa, dalla tomba della Pellegrina. Altre urnette cinerarie sono in terracotta dipinta e sono esposte anche terrecotte architettoniche e votive. Chiusi è la città etrusca che ha restituito il maggior numero di iscrizioni di epoca ellenistica, a testimoniare la straordinaria alfabetizzazione e fioritura culturale di quelle periodo. L'epoca romana è documentata dalla ceramica sigillata di produzione aretina, vetri, bronzi, cippi funerari, alcuni statue (un Augusto, una statua acefala e ritratti del II e III secolo) e una base onoraria. Spicca anche un emblema musivo, con Melagro che caccia il cinghiale calidonio. Raro è un glirarium, contenitore per allevare i ghiri, all'epoca considerati vere ghiottonerie. Segue una sezione sull'arte longobarda (Chiusi fu un importante Ducato), con vari materiali rinvenuti in tombe della zona di Arcisa: armi, fibule e gioielli. Le ultime vetrine ospitano i reperti delle collezioni Paolozzi e Mieli Servadio, che fecero da base alla raccolta museale.
E' un bel museo, che merita di essere visitato, però ha una grave pecca: non ci sono cartelli che indichino l'accesso alle persone su sedia a rotelle. Per questo consiglio di contattare il museo per comunicare data e ora di visita.
Nel portico si trova una serie di iscrizioni funerarie, cippi e statue marmoree, provenienti dalla tomba della gens Allia sulla via Cassia (fine del I secolo a.C.)
L'esposizione è ordinata per criteri cronologici e tematici, con una stretta connessione col territorio di Chiusi. La prima sala è dedicata alle Età del Ferro e del Bronzo, oltre alla fase "orientalizzante" della produzione etrusca. Vi si trovano sia oggetti di produzione locale, sia altri oggetti di importazione nell'antichità, come i buccheri con decorazione a cilindretto. La sala successiva traccia la peculiare produzione chiusina tra VII ed il VI secolo a.C., incentrata sui canopi antropomorfi, tra i quali spicca il famoso canopo di Dolciano, posto in un trono di bronzo decorato a sbalzo. Un'altra sala mostra la scultura in pietra fetida, con statue usate come cinerari, rilievi e sculture funerarie, come le figure di sfingi o donne piangenti. Tra le opere di importazione spiccano le ceramiche attiche a figure nere (come l'anfora con Achille e Aiace che giocano a dadi alla presenza di Atena, del pittore di Kleophrades), a figure rosse (skyphos con una rara raffigurazione di Telemaco, del Pittore di Penelope con scene dall'Odissea) e di ceramiche di imitazione etrusca, sia figure nere che rosse. La stessa sala ospita anche reperti di bucchero pesante tipici della produzione locale, bronzi e opere di oreficeria. La sezione territoriale ospita reperti provenienti dagli scavi nella zona di Petriolo e dalle necropoli della zona, con corredi databili dal VII al III secolo a.C. Tra questi ultimi spicca il corredo della Tomba della Pania, con una grande situla in bronzo e il calco della pisside eburnea conservata oggi al Museo archeologico nazionale di Firenze. Il cinerario Paolozzi è decorato da figure femminili piangenti e teste di grifo.
Il piano inferiore è dedicato ai reperti di età ellenistica e romana. Vi si trovano numerose urne in marmo e alabastro, caratterizzate da un ritratto idealizzato del defunto sdraiato sul coperchio e scene mitologiche sulla cassa; le più antiche si rifanno alla mitologia greca, quelle successive hanno mostri alati dell'Oltretomba etrusco; spesso l'urna conserva il nome del defunto. Tra gli esemplari più raffinati figura l'urna in alabastro di Larth Sentinates Caesa, dalla tomba della Pellegrina. Altre urnette cinerarie sono in terracotta dipinta e sono esposte anche terrecotte architettoniche e votive. Chiusi è la città etrusca che ha restituito il maggior numero di iscrizioni di epoca ellenistica, a testimoniare la straordinaria alfabetizzazione e fioritura culturale di quelle periodo. L'epoca romana è documentata dalla ceramica sigillata di produzione aretina, vetri, bronzi, cippi funerari, alcuni statue (un Augusto, una statua acefala e ritratti del II e III secolo) e una base onoraria. Spicca anche un emblema musivo, con Melagro che caccia il cinghiale calidonio. Raro è un glirarium, contenitore per allevare i ghiri, all'epoca considerati vere ghiottonerie. Segue una sezione sull'arte longobarda (Chiusi fu un importante Ducato), con vari materiali rinvenuti in tombe della zona di Arcisa: armi, fibule e gioielli. Le ultime vetrine ospitano i reperti delle collezioni Paolozzi e Mieli Servadio, che fecero da base alla raccolta museale.
E' un bel museo, che merita di essere visitato, però ha una grave pecca: non ci sono cartelli che indichino l'accesso alle persone su sedia a rotelle. Per questo consiglio di contattare il museo per comunicare data e ora di visita.
Scritta in data 7 febbraio 2023
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Tj H
Bristol, Regno Unito
I want to visit the museum on my way from Orvieto to Firenze - is there any facility to store bags whilst visiting the museum (locally or in the museum itself)?
Scritta in data 7 maggio 2022
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