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Vorrei parlare qui non della Collegiata nel suo insieme, ma dei due cicli di affreschi che ornano le pareti esterne delle navate laterali della chiesa. Anche dal punto di vista delle sole opere pittoriche, la Collegiata può vantare altre preziose presenze, come la vasta raffigurazione dell’Inferno e del Paradiso nella controfacciata, di Taddeo di Bartolo, o gli affreschi della cappella di Santa Fina, capolavoro del Ghirlandaio. Tuttavia le pareti delle due navate costituiscono già da sole una parte molto importante di tutta la decorazione pittorica, anche dal punto di vista quantitativo; e nell’insieme fanno dell’interno di questa chiesa una vero scrigno. L’attribuzione e la datazione precisa di questi affreschi hanno visto nel tempo diverse opinioni. Oggi si sa che gli affreschi della navata destra, con Storie del Nuovo Testamento, di Lippo Memmi e “compagni”, sono databili poco dopo il 1330; e che gli affreschi della navata sinistra, con Storie del Vecchio Testamento, di Bartolo di Fredi, sono terminati nel 1367 (contro l’affermazione di Giorgio Vasari, che fossero del 1356). La vicenda ci mostra come il 1351, anno in cui, stremata dalla peste e dalla crisi economica, la città di San Gimignano si consegna a Siena, abbia probabilmente agevolato l’opera degli artisti senesi a San Gimignano; ma che anche prima essi vi operavano largamente. Si tratta in entrambi i casi di imprese molto importanti. Gli affreschi di destra sono l’opera più impegnativa della bottega di Lippo Memmi durante la breve vita dell’artista; nella vita di Bartolo, assai più longevo (è morto a circa 80 anni) gli affreschi della navata sinistra hanno certo un ruolo meno preponderante, ma comunque rilevante. Come tutti i grandi cicli figurativi, anche questi permettono di soffermarsi a lungo su una miriade di particolari narrativi, per goderne appieno; la notorietà delle vicende narrate ne facilita inoltre la comprensione. Quanto alla qualità delle opere: entrambi i pittori non figurano tra i massimi della scuola senese, ma qui presentano comunque soluzioni artistiche di elevato livello. E nell’insieme questi loro affreschi sono un impressionante documento della prosperità della piccola repubblica di San Gimignano; che era in grado di commissionare cicli pittorici tanto grandiosi, da scoraggiare qualsiasi rifacimento nei quasi 700 anni successivi, e da consegnarli praticamente intatti alla nostra epoca.…
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Data dell'esperienza: dicembre 2020
1 voto utile
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Il biglietto di 4€ si acquista in un negozio sulla piazzetta che ha oggetti turistici sulla sx ore 12:30 l apertura corrisponde all'orario della Collegiata, una signora anziana addetta ai biglietti di una scortesia e maleducazione che non ha eguali , si propone in modo autoritario sprezzante nei confronti del turista. La Collegiata merita una visita per l arte che mantiene tra affreschi e le splendide navate consigliata …
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Data dell'esperienza: ottobre 2020
2 voti utili
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Andrea Ghezzi ha scritto una recensione a set 2020
Provincia di Parma, Italia43 contributi24 voti utili
Visitata una mattina di inizio Settembre, chiesa molto bella con splendidi affreschi e ottime aiudioguide di supporto comprese nel prezzo del biglietto d'ingresso (non economico). Perchè ho dato 3 invece di 5 ? Perchè, come purtroppo accade troppo spesso non siamo capaci di valorizzare e gestire le nostre splendide opere d'arte. La chiesa apre alle 10:30, a proposito perchè alle 10:30 ?? In stagione ancora alta gli orari di apertura dovrebbero essere ben piu ampi, signori che gestite, l'orario di apertura dovrebbe essere non oltre le 8:30. In ogni caso per essere tra i primi ad entrare alle 10:30 acquistiamo per tempo il bigietto e alle 10:30 puntuali ci presentiamo ai cacelli di ingresso, ma ahimè trovando i cancelli chiusi e nessuna informazione, passano 10 minuti e nulla, una coppia di turisti inglesi inizia giustamente a spazientirsi ed a commentare sottovoce (non compreso proprio nitidamente) qualche cosa che tradotto potrebbe essere ....i soliti italiani .....e purtroppo hanno pienamente ragione. Finalmente alle 10:45 si presentano gli inserventi che con molta calma iniziano le procedure di apertura. No, non ci siamo, già orario di apertura assurdo, poi per di piu nemmeno rispettato. Il turismo è il nostro petrolio, e siamo solo capaci di versarlo nelle fogne, poi non lamentiamoci se i turisti stranieri vanno in Spagna, in Grecia in Croazia ecc. La chiesa merita sicuramente, ma organizzatevi bene la giornata per gli assudi orari di apertura e armatevi di tanta pazienza perchè oltretutto sono orari mobili.…
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Data dell'esperienza: settembre 2020
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Al di là della bellezza dell'edificio, che non richiede commenti, ho apprezzato particolarmente le audioguide, fornite gratuitamente insieme al biglietto di ingresso, che funzionavano perfettamente e che forniscono una guida chiara e dettagliata alla visita del monumento e in particolare dei cicli di affreschi.…
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Data dell'esperienza: settembre 2020
1 voto utile
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