Il suo primo nome fu “Ponte Nuovo”, per distinguerlo dal “Ponte Vecchio”, in tal modo risulta il secondo ponte più antico di Firenze. La sua è una storia piuttosto travagliata: costruito in legno all’inizio del milleduecento, venne distrutto dall’alluvione del 1333 (che avvenne un 4 novembre, lo stesso giorno di quella del 1966!) e ricostruito su progetto di Giotto. Nuovamente danneggiato a metà del millecinquecento e ricostruito per volere di Cosimo I e progetto dell’Ammannati; minato e fatto saltare dai nazisti nell’agosto del 1944, ricostruito con la stessa struttura alla fine della seconda guerra mondiale. Oggi si presenta con le sue cinque arcate che collegano il cento d Firenze con Oltrarno.

In passato chiamato Ponte Nuovo, perchè appunto costruito dopo Ponte Vecchio; venne riedificato più volte, fino alla metà del '500, quando fu realizzata la versione dell'Ammannati, che ancora oggi si può ammirare (infatti, nonostante distrutto dai tedeschi nell'ultimo conflitto, fu ricostruito nel 1948 con le stesse identiche forme cinquecentesche: in pietra, con 5 arcate decrescenti verso le testate e con altezza anch'essa digradante dal centro verso le testate). Piano di calpestio in asfalto, una corsia veicolare per parte (ma il traffico è scarsissimo), una pista ciclabile e marciapiedi ai lati; parapetti in pietra con sovrastanti lampioni in ferro battuto e in stile "antico". Qui il panorama, sia a monte che a valle del ponte, è dominato dai palazzi che affacciano su entrambe le sponde dell'Arno. ma non sono comunque visibili i monumenti più caratteristici dello skyline cittadino; il ponte più vicino è quello di Santa Trinita, mentre Ponte Vecchio appare ancora lontano; a valle del ponte domina la cupola di San Frediano in Cestello, sul lato di Oltrarno. A dispetto dei fiorentini, che lo criticarono nella ricostruzione post-bellica, per la sua forma "gobba", a me il ponte è invece discretamente piaciuto, perchè insieme a Ponte Vecchio e a Ponte Santa Trinita è l'unico ad avere un aspetto antico tra i ponti di Firenze, che sono per lo più moderni e privi di fascino estetico.