Latomia del Paradiso
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3.5
209 recensioni
Eccellente
61
Molto buono
73
Nella media
47
Scarso
13
Pessimo
15
spedubec
Bologna, Italia5.387 contributi
mag 2024 • Amici
La latomia del Paradiso costituisce il nucleo del parco archeologico della Neàpoli. Dopo l'ingresso si scende per uno stradellino che dà accesso alla latomia. Ci si può girare tutto intorno calpestando sentieri mal segnalati. I cartelli esplicativi sono illeggibili perché scoloriti dal sole, le indicazioni del percorso è meglio non seguirle ed è preferibile camminare a proprio piacimento all'interno della latomia.
Scritta in data 23 maggio 2024
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Giorgio T
Monleale3.962 contributi
giu 2023
Nella visita al Parco Archeologico di Siracusa, la grotta dei cordari rappresenta un'attrazione interessante e imperdibile. Questa grotta, che in origine era una cava di pietra, diventò successivamente una prigione e poi il luogo nel quale i siracusani si riunivano a "cordare" le corde che servivano per i pescatori. Bella e rigogliosa la vegetazione attorno. Vicino alla grotta dei cordari, si trova l'Orecchio di Dioniso.
Si consiglia una visita guidata. Ingresso a pagamento.
Si consiglia una visita guidata. Ingresso a pagamento.
Scritta in data 21 giugno 2023
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camantoriale
Azzano San Paolo, Italia6 contributi
set 2022 • Coppie
Situate nel Parco Archeologico di Neapolis sono una attrattiva interessante ma senza una spiegazione storica non si possono apprezzare quanto si dovrebbe. La visita guidata si puo' acquistare con il biglietto d'ingresso per soli 11 Euro e la nostra guida Sig.ra Maria Lina e' stata veramente superlativa, preparatissima piacevole e cosi' abbiamo avuto una visione della storia di Siracusa veramente notevole...caldamente consigliata..
Scritta in data 15 settembre 2022
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Alessio G
Italia5.930 contributi
feb 2022 • Coppie
Una latomia era una cava di pietra da cui gli antichi estraevano i blocchi di calcare per scopi edili. La sua destinazione originaria, però, mutò nel tempo, diventando già in epoca storica una prigione. Qui venivano gettati e rinchiusi prigionieri di guerra, avversari politici e delinquenti comuni. Fuggire era impossibile con quelle altissime pareti a strapiombo. Oggigiorno sono degli splendidi giardini che non lasciano neppure indovinare quale terribile luogo di sofferenza possa essere stato, sia per i carcerati ma anche per i cavatori. Le Latomie del Paradiso sono le più grandi del Parco di Neapolis. Affascinante e misterioso il colossale pilastro che si erge solitario al centro. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che un tempo potevano essere, anche solo in parte, coperte e quindi essere un’enorme caverna sotterranea. Esattamente come le grandi cavità che si aprono nella parete settentrionale, chiamate Orecchio di Dionisio, Grotta dei Cordari e Grotta del Salnitro.
Scritta in data 10 marzo 2022
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AndreaMNZ
Ancona, Italia5.919 contributi
nov 2020
Con il termine di "latomia" si indica storicamente una cava di pietra ai cui lavori erano destinati delinquenti, prigionieri di guerra o avversari politici.
L’attrazione in oggetto – aldilà del nome che richiama luoghi celestiali – non è nient’altro che questo, un luogo che la fitta e rigogliosa vegetazione cresciuta spontaneamente nel tempo ha ingentilito: proprio riguardo alla vegetazione, sarebbe auspicabile che questa venisse mantenuta sotto controllo, perché al momento, nel suo essere incredibilmente rigogliosa, cela le tracce storiche.
L’attrazione in oggetto – aldilà del nome che richiama luoghi celestiali – non è nient’altro che questo, un luogo che la fitta e rigogliosa vegetazione cresciuta spontaneamente nel tempo ha ingentilito: proprio riguardo alla vegetazione, sarebbe auspicabile che questa venisse mantenuta sotto controllo, perché al momento, nel suo essere incredibilmente rigogliosa, cela le tracce storiche.
Scritta in data 20 aprile 2021
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Tommaso612
Roma, Italia536 contributi
ott 2020
Sul finire del V secolo a.C. gli ateniesi, desiderosi d’imporre la loro egemonia politica ed economica in Sicilia, inviarono nell’isola un contingente militare di 30.000 uomini. Il principale ostacolo alle loro mire espansionistiche era rappresentato dalla potente città di Siracusa, che nessun esercito era finora riuscita a sottomettere. Dopo i primi successi ateniesi, i siracusani (con il determinante aiuto militare degli spartani, irriducibili rivali di Atene) seppero reagire mettendo in grave difficoltà gli avversari, a loro volta indeboliti dai continui contrasti tra i loro capi. Lo scontro decisivo avvenne nei pressi del fiume Assinaro, a sud di Siracusa, dove gli ateniesi furono rovinosamente sconfitti: si narra che ebbero 18.000 morti e il resto dell’armata, circa 7.000 uomini, fu fatto prigioniero dai Siracusani.
Per Atene fu l’inizio della fine perché la città non si riprese più dal disastro: dopo qualche decennio cadde nell’orbita persiana e infine sotto il dominio macedone. Per contro il prestigio di Siracusa crebbe notevolmente e la città si avviò al periodo di maggior splendore.
I 7.000 prigionieri furono rinchiusi nella più grande latomia di Siracusa, oggi detta del “Paradiso” e condannati ai lavori forzati a vita. Le latomie (termine derivante dal greco “pietra tagliata”) erano profonde fosse, talora caverne vere e proprie, scavate direttamente nella roccia per estrarre i materiali da costruzione utilizzati in città per costruire templi e palazzi. In genere vi lavoravano i detenuti e i prigionieri di guerra, in condizioni di grande sofferenza sia per le fatiche sia per le dure condizioni climatiche del posto, gelido d’inverno e torrido d’estate. Impediti nella fuga dalle altissime pareti prive di appigli, e nutriti soltanto da un po’ granaglie che i carcerieri gettavano loro dagli strapiombi, i forzati morivano, in genere, dopo qualche anno di stenti.
La Latomia del Paradiso è oggi un avvallamento del terreno posto tra il Teatro Greco e l’Ara di Gerone, all’interno della “Neapolis”, la Zona Archeologica di Siracusa. Molti antichi ambienti, a causa di frane e terremoti, sono crollati rendendo l’ambiente ancora più suggestivo. Al centro della conca spicca un massiccio pilastro di roccia, che forse, un tempo, sosteneva la volta d’una grotta particolarmente grande, poi rovinata al suolo. Dappertutto cresce una vegetazione esuberante e verdissima, sia tipicamente siciliana (mirto, capperi, lauro, carrubi, pini, melograno, rosmarino, ecc.) che d’importazione più o meno recente (agrumi, agave, palme) che contrasta vivamente con il bianco delle rocce calcaree e con il colore nerastro delle altre.
Questa latomia comprende altri siti famosi, come l’Orecchio di Dioniso, la Grotta dei Cordari e quella del Salnitro, sui quali non mi posso però dilungare. I visitatori percorrono i sentieri di questo pittoresco ambiente (in questi giorni purtroppo accorciati per ragioni di sicurezza) ammirandone le bellezze paesistiche che hanno dato origine all’attuale definizione di “Paradiso”. Non si dovrebbe però mai dimenticare che in passato questo fu un luogo di schiavitù e sofferenze.
Per gli orari di visita e i prezzi dei biglietti, vi consiglio di attingere informazioni aggiornate al sito internet dedicato all’attrazione.
Per Atene fu l’inizio della fine perché la città non si riprese più dal disastro: dopo qualche decennio cadde nell’orbita persiana e infine sotto il dominio macedone. Per contro il prestigio di Siracusa crebbe notevolmente e la città si avviò al periodo di maggior splendore.
I 7.000 prigionieri furono rinchiusi nella più grande latomia di Siracusa, oggi detta del “Paradiso” e condannati ai lavori forzati a vita. Le latomie (termine derivante dal greco “pietra tagliata”) erano profonde fosse, talora caverne vere e proprie, scavate direttamente nella roccia per estrarre i materiali da costruzione utilizzati in città per costruire templi e palazzi. In genere vi lavoravano i detenuti e i prigionieri di guerra, in condizioni di grande sofferenza sia per le fatiche sia per le dure condizioni climatiche del posto, gelido d’inverno e torrido d’estate. Impediti nella fuga dalle altissime pareti prive di appigli, e nutriti soltanto da un po’ granaglie che i carcerieri gettavano loro dagli strapiombi, i forzati morivano, in genere, dopo qualche anno di stenti.
La Latomia del Paradiso è oggi un avvallamento del terreno posto tra il Teatro Greco e l’Ara di Gerone, all’interno della “Neapolis”, la Zona Archeologica di Siracusa. Molti antichi ambienti, a causa di frane e terremoti, sono crollati rendendo l’ambiente ancora più suggestivo. Al centro della conca spicca un massiccio pilastro di roccia, che forse, un tempo, sosteneva la volta d’una grotta particolarmente grande, poi rovinata al suolo. Dappertutto cresce una vegetazione esuberante e verdissima, sia tipicamente siciliana (mirto, capperi, lauro, carrubi, pini, melograno, rosmarino, ecc.) che d’importazione più o meno recente (agrumi, agave, palme) che contrasta vivamente con il bianco delle rocce calcaree e con il colore nerastro delle altre.
Questa latomia comprende altri siti famosi, come l’Orecchio di Dioniso, la Grotta dei Cordari e quella del Salnitro, sui quali non mi posso però dilungare. I visitatori percorrono i sentieri di questo pittoresco ambiente (in questi giorni purtroppo accorciati per ragioni di sicurezza) ammirandone le bellezze paesistiche che hanno dato origine all’attuale definizione di “Paradiso”. Non si dovrebbe però mai dimenticare che in passato questo fu un luogo di schiavitù e sofferenze.
Per gli orari di visita e i prezzi dei biglietti, vi consiglio di attingere informazioni aggiornate al sito internet dedicato all’attrazione.
Scritta in data 24 ottobre 2020
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Andrea B
20 contributi
set 2020
Forse sarà per colpa del Covid, ma il percorso è obbligato e abbreviato rispetta a qualche anno fa e molte grotte (Cordari ad esempio) non sono visitanili.
Scritta in data 9 ottobre 2020
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Sigismondo P
Monterotondo, Italia289 contributi
ago 2020
Da vedere solo perché all’interno dell’area archeologica. Caratteristico perché immerso nella natura
Scritta in data 20 agosto 2020
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AssistantRef
Bologna, Italia19 contributi
ago 2020 • Coppie
In coppia, abbiamo visitato il parco archeologico di Siracusa (Latomie, teatro greco, anfiteatro romano, orecchio di Dionisio) ed è stata una bellissima esperienza. 10€ l’ingresso è 11,50€ la guida, che consiglio assolutamente di prendere. Visitare il parco senza una adeguata spiegazione toglierebbe gran parte dell’esperienza. Consigliato, un must a Siracusa
Scritta in data 17 agosto 2020
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Daniele B
Udine, Italia13.625 contributi
feb 2020
La parola “latomia” deriva da un termine greco, che sostanzialmente significa “tagliare la pietra”, il che conduce a ciò che la latomia rappresenta, ossia una cava; essa, nell’antichità, serviva, oltre che all’iniziale estrazione del materiale, a confinare prigionieri di guerra, schiavi o delinquenti generici. Ciò era favorito dalla particolare conformazione del terreno, a pareti alte e scoscese, che impedivano la fuga, e con un unico accesso facilmente controllabile.
Le latomie più famose sono proprio quelle di Siracusa, che si pensa risalgano al V secolo a.C., epoca nella quale vennero scavate per ricavare il materiale da costruzione per la Neapolis.
La Latomia del Paradiso si trova nel parco archeologico della Neapolis; il suo nome deriva anch’esso dal greco, ed ha il significato di “giardino”. Questa latomia presenta ripide pareti rocciose al suo contorno, che sono state modellate dall’azione degli eventi naturali, pioggia, vento, ma anche i molti terremoti che hanno funestato la Sicilia nei secoli, di cui rimangono a testimonianza i grossi massi presenti sul piano.
Caratteristico il pilone dalle forme bizzarre, rimasto eretto al suo centro; lungo le pareti, si trovano diverse aperture, quali l’orecchio di Dionisio, la grotta dei Cordari e quella del Salnitro.
Una passeggiata lungo il sentiero che percorre in parte la latomia, dona viste davvero suggestive, sulle rocce di contorno, così come sul rigoglioso giardino che si trova all’interno; la visita in una giornata di sole, grazie al “cielo aperto” della cava, offre colori e contrasti destinati a rimanere a lungo nella mente.
Le latomie più famose sono proprio quelle di Siracusa, che si pensa risalgano al V secolo a.C., epoca nella quale vennero scavate per ricavare il materiale da costruzione per la Neapolis.
La Latomia del Paradiso si trova nel parco archeologico della Neapolis; il suo nome deriva anch’esso dal greco, ed ha il significato di “giardino”. Questa latomia presenta ripide pareti rocciose al suo contorno, che sono state modellate dall’azione degli eventi naturali, pioggia, vento, ma anche i molti terremoti che hanno funestato la Sicilia nei secoli, di cui rimangono a testimonianza i grossi massi presenti sul piano.
Caratteristico il pilone dalle forme bizzarre, rimasto eretto al suo centro; lungo le pareti, si trovano diverse aperture, quali l’orecchio di Dionisio, la grotta dei Cordari e quella del Salnitro.
Una passeggiata lungo il sentiero che percorre in parte la latomia, dona viste davvero suggestive, sulle rocce di contorno, così come sul rigoglioso giardino che si trova all’interno; la visita in una giornata di sole, grazie al “cielo aperto” della cava, offre colori e contrasti destinati a rimanere a lungo nella mente.
Scritta in data 4 marzo 2020
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parco Neapolis tenuto in pessima condizione.Ora stanno cementificando l'anfiteatro per aprire un bar è vergognoso e la vergogna piu' è l'autorizzazione dei politici locali e regionali che hanno dato i permessi di attuare tale scempio,Il parco Neapolis invaso da erbaccia e non si riesce a vedere nulla.E' una tristezza
Scritta in data 10 settembre 2017
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