Basilica di San Saturnino
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4.0
66 recensioni
Eccellente
21
Molto buono
27
Nella media
7
Scarso
8
Pessimo
3
claudio d
Viterbo, Italia41.183 contributi
set 2022
Edificio molto antico, risalente probabilmente al V° secolo, anche se notizie certe si hanno solo dal 533/534 d.C., costruito sulla presunto luogo del martirio di San Saturnino. Sul finire dell’XI sec., l’edificio passò a monaci benedettini che lo ristrutturarono e vi costruirono un annesso convento; quest’ultimo cadde in rovina già dal XV sec. ed oggi non vi è più traccia, mentre la chiesa venne parzialmente smantellata nel 1669 per ricavarne materiale lapideo per la ristrutturazione della cattedrale cittadina; ulteriori danni importanti si ebbero poi con i bombardamenti dell’ultima guerra. La riapertura al pubblico è avvenuta solo dal 1996.
La chiesa si trova all’interno di un’area archeologica (in cui sono state ritrovate diverse sepolture di epoca romana e bizantina) posta sul lato orientale della pedonalizzata piazza San Cosimo, circondata da alberi, di cui molte piante di Jacaranda, fiorite durante la nostra visita; l’area archeologica, rispetto alla piazza, è posta ad un livello più basso, per cui vi si accede scendendo una breve scalinata. Si accede inizialmente a quella che una volta era la navata, ma di cui restano in piedi solo i muri laterali con tanto di archi e semicolonne (lo spazio è diventato un giardino e un lapidario); successivamente si entra nella parte coperta, costituita dallo spazio sotto alla cupola (chiuso su tre lati da ampie moderne vetrate) e dalla zona presbiteriale/absidale; ai lati dell’entrata alla parte coperta sono invece gli accessi agli scavi archeologici. L’interno si presenta completamente spoglio (anche se, mi è stato detto, nella chiesa si svolgono occasionalmente funzioni liturgiche, tanto che sono presenti, ovviamente moderni, un crocifisso, una mensa di altare e un ambone), ma si apprezza comunque la struttura, a partire dalla cupola ribassata (che ricorda quella del Pantheon di Roma), e poi le due navatelle ai lati del presbiterio, le colonne di diversa fattura (lisce e scanalate, basse e tarchiate o alte e snelle) e di diverso materiale e colore, con i capitelli anch’essi diversi nella forma (nella parete absidale in tufo calcareo chiaro, come il resto della chiesa, risalta anche la presenza di alcuni blocchi di pietra scura). Il pavimento sotto alla navatella sx e sotto all’abside è stato scavato per evidenziare probabilmente quello della chiesa originaria (un’apertura nel pavimento dell’abside forse conduce ad una cripta).
La chiesa si trova all’interno di un’area archeologica (in cui sono state ritrovate diverse sepolture di epoca romana e bizantina) posta sul lato orientale della pedonalizzata piazza San Cosimo, circondata da alberi, di cui molte piante di Jacaranda, fiorite durante la nostra visita; l’area archeologica, rispetto alla piazza, è posta ad un livello più basso, per cui vi si accede scendendo una breve scalinata. Si accede inizialmente a quella che una volta era la navata, ma di cui restano in piedi solo i muri laterali con tanto di archi e semicolonne (lo spazio è diventato un giardino e un lapidario); successivamente si entra nella parte coperta, costituita dallo spazio sotto alla cupola (chiuso su tre lati da ampie moderne vetrate) e dalla zona presbiteriale/absidale; ai lati dell’entrata alla parte coperta sono invece gli accessi agli scavi archeologici. L’interno si presenta completamente spoglio (anche se, mi è stato detto, nella chiesa si svolgono occasionalmente funzioni liturgiche, tanto che sono presenti, ovviamente moderni, un crocifisso, una mensa di altare e un ambone), ma si apprezza comunque la struttura, a partire dalla cupola ribassata (che ricorda quella del Pantheon di Roma), e poi le due navatelle ai lati del presbiterio, le colonne di diversa fattura (lisce e scanalate, basse e tarchiate o alte e snelle) e di diverso materiale e colore, con i capitelli anch’essi diversi nella forma (nella parete absidale in tufo calcareo chiaro, come il resto della chiesa, risalta anche la presenza di alcuni blocchi di pietra scura). Il pavimento sotto alla navatella sx e sotto all’abside è stato scavato per evidenziare probabilmente quello della chiesa originaria (un’apertura nel pavimento dell’abside forse conduce ad una cripta).
Scritta in data 29 settembre 2022
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
Gavia
Italia2.662 contributi
mar 2020
E' quasi certamente uno dei monumenti medioevali più interessanti e l'edificio cristiano di più antica costruzione, in questa regione, giunto fino a noi.
Una premessa: la chiesa è nota come "San Saturnino", ma in realtà fu dedicata a Saturno, martire cagliaritano suppliziato sotto Diocleziano, successivamente erroneamente assimilato all'africano Saturninus.
L'edificio, di cui si ha notizia certa nel 533 d.C., fu probabilmente eretto sullo schema del martiryum cruciforme mononavato nel IV secolo, poi divenuto trinavato nel secolo successivo. Poco prima del 1100 è passato all'Ordine dei Vittorini di Marsiglia, cui si deve un vasto rifacimento in stile romanico con abbondante utilizzo di materiale di spoglio di origine romana. In particolare alcuni capitelli delle semicolonne addossate alle pareti sono semplicemente dei tratti di trabeazione opportunamente sezionati e non mancano altri riutilizzi particolarmente singolari che possono rendere assai interessante un'attenta esplorazione del monumento. C'è da notare inoltre una caratteristica dell'architettura dei Vittorini per i quali la perfezione era un'esclusiva delle opere di Dio, per cui sono visibili non pochi esempi di asimmetrie fra cui in particolare uno dei sottarchi della volta a botte tutt'altro che perpendicolare alle pareti laterali e molto altro.
Della chiesa più antica resta il tamburo centrale (tamponato su tre lati da moderne vetrate) e la cupola, sia pur rimaneggiata dai Vittorini, mentre solo il braccio orientale è sopravvissuto, mentre di quelli laterali restano solo le fondamenta per altro in gran parte visibili dopo recenti scavi. Del braccio d'ingresso, diverso dagli altri, restano le pareti mentre è del tutto perduta la volta.
Nel complesso è un'opera davvero molto interessante che merita una visita accurata alla scoperta, magari con l'aiuto di un buon testo descrittivo, delle numerosissime peculiarità che vi si possono trovare.
Si tenga presente che il monumento è aperto per alcune ore in alcune mattine di ogni settimana e l'ingresso è gratuito.
Una premessa: la chiesa è nota come "San Saturnino", ma in realtà fu dedicata a Saturno, martire cagliaritano suppliziato sotto Diocleziano, successivamente erroneamente assimilato all'africano Saturninus.
L'edificio, di cui si ha notizia certa nel 533 d.C., fu probabilmente eretto sullo schema del martiryum cruciforme mononavato nel IV secolo, poi divenuto trinavato nel secolo successivo. Poco prima del 1100 è passato all'Ordine dei Vittorini di Marsiglia, cui si deve un vasto rifacimento in stile romanico con abbondante utilizzo di materiale di spoglio di origine romana. In particolare alcuni capitelli delle semicolonne addossate alle pareti sono semplicemente dei tratti di trabeazione opportunamente sezionati e non mancano altri riutilizzi particolarmente singolari che possono rendere assai interessante un'attenta esplorazione del monumento. C'è da notare inoltre una caratteristica dell'architettura dei Vittorini per i quali la perfezione era un'esclusiva delle opere di Dio, per cui sono visibili non pochi esempi di asimmetrie fra cui in particolare uno dei sottarchi della volta a botte tutt'altro che perpendicolare alle pareti laterali e molto altro.
Della chiesa più antica resta il tamburo centrale (tamponato su tre lati da moderne vetrate) e la cupola, sia pur rimaneggiata dai Vittorini, mentre solo il braccio orientale è sopravvissuto, mentre di quelli laterali restano solo le fondamenta per altro in gran parte visibili dopo recenti scavi. Del braccio d'ingresso, diverso dagli altri, restano le pareti mentre è del tutto perduta la volta.
Nel complesso è un'opera davvero molto interessante che merita una visita accurata alla scoperta, magari con l'aiuto di un buon testo descrittivo, delle numerosissime peculiarità che vi si possono trovare.
Si tenga presente che il monumento è aperto per alcune ore in alcune mattine di ogni settimana e l'ingresso è gratuito.
Scritta in data 24 giugno 2020
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
josetitti
Firenze, Italia121 contributi
gen 2020
Questa basilica, nonostante nei secoli sia stata spogliata senza pietà, ha mantenuta la magia e la sacralità di un luogo spirituale, l'inserimento delle ampie vetrate, che sostituiscono le pareti ormai scomparse, crea un contorno naturale, grazie alle belle piante presenti tutt'intorno, e dà una grande luminosità all'interno. Per me la più bella basilica di Cagliari.
Scritta in data 22 gennaio 2020
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franco-franky52
Novara, Italia639 contributi
nov 2019
Si tratta della chiesa più antica di Cagliari, dedicata al patrono della città (ma anche intitolata ai SS. Cosma e Damiano). Chiusa per quasi vent'anni per restauri (che ne hanno ridisegnata una parte), fu riaperta nel 1996, mentre da alcuni anni si sono avviati lavori archeologici nell'area circostante, sede di una necropoli paleocristiana.
Quella visibile ora è solo una parte centrale dell'antica basilica (originariamente a pianta a croce greca). All'interno vi sono tre navate divise da archi a tutto sesto su colonne, con una volta a botte nella navata centrale, più grande. L'atmosfera è di grande fascino.
L'apertura per visita (gratuita) è lunedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13.
Quella visibile ora è solo una parte centrale dell'antica basilica (originariamente a pianta a croce greca). All'interno vi sono tre navate divise da archi a tutto sesto su colonne, con una volta a botte nella navata centrale, più grande. L'atmosfera è di grande fascino.
L'apertura per visita (gratuita) è lunedì, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 13.
Scritta in data 20 novembre 2019
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maria202017
Padova, Italia34 contributi
set 2019
Pur avendola vista in diverse occasioni come matrimoni ed eventi religiosi, non ne avevo colto pienamente la bellezza.La visita guidata fa la differenza poichè riesci ad intuire come questa basilica paleocristiana fosse, Unico neo la mancanza degli orari
all'esterno.
all'esterno.
Scritta in data 10 ottobre 2019
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querceto
Milano, Italia472 contributi
set 2019
Consiglio la visita guidata per capire ciò che resta di questa chiesa paleocristiana così antica. Molto particolare.
Scritta in data 29 settembre 2019
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Isa
Quartu Sant'Elena , Italia1.789 contributi
lug 2018 • Famiglia
Merita proprio una visita questa antichissima chiesa paleocristiana, dedicata al Patrono di Cagliari, di cui sono custodite le spoglie nella Basilica.Si sono svolti anche di recente lavori di restauro, che ne consentono la visita guidata durante la rassegna Monumenti aperti. Semplice, ma molto suggestiva, non si può tralasciare di vederla!
Scritta in data 8 giugno 2019
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marionmari
Cascina, Italia4.189 contributi
ott 2018 • Coppie
Il complesso è molto bello e restaurato con maestria, peccato che fosse chiuso e che non ci fosse neppure un cartello con gli orari..i giardini ospitano una nutrita colonia felina: gatti ovunque, nelle aiuole, sulle colonne, sui muri, tra i ruderi, tutti molto tranquilli, un po' guardinghi ma non selvatici.
Da vedere.
Scritta in data 19 ottobre 2018
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patdia
Sardegna, Italia2.419 contributi
mag 2018 • Solo
La Basilica di San Saturnino è la chiesa più antica della città. Risale al V secolo sul luogo in cui il santo venne martirizzato. Annessa alla Basilica vi è anche una necropoli .La pianta è a croce greca,l'interno molto semplice e suggestivo . E' stata più volte restaurata e particolarmente interessanti sono le vetrate dell'ultimo intervento rendendo l'ambiente luminoso. Peccato che manchino cartelli sugli orari d'apertura. Assolutamente da visitare.
Scritta in data 6 maggio 2018
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
fra107
Sardegna, Italia4.231 contributi
mag 2018 • Coppie
In occasione di monumenti aperti siamo andati a vedere questa stupenda chiesa , dove ci hanno detto che è la più antica della Sardegna , dove sotto la chiesa vi sarebbero i resti di San Saturnino . Bellissima
Scritta in data 6 maggio 2018
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
É attualmente usata per la celebrazione di matrimoni? e a chi bisogna rivolgersi?
Scritta in data 1 giugno 2019
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