Chiesa del Santissimo Redentore

Chiesa del Santissimo Redentore

Chiesa del Santissimo Redentore
4.5
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La zona
Indirizzo
Quartiere: Dorsoduro/Accademia
Lo spirito artistico è ciò che definisce questo quartiere popolato da artisti di strada, studenti, pittori, scultori, restauratori, curatori, storici, collezionisti, eredi ed ereditiere a stretto contatto tra loro. La collezione di Peggy Guggenheim, oggi trasformata in museo, di sera attira la gente più chic del luogo per aperitivi artistici. I tradizionalisti e i visionari si crogiolano nel lusso più bohémien. A est, la basilica della Salute fa da contrafforte al quartiere. Le gondole ondeggiano alla luce del mattino. Il ponte dell'Accademia attraversa il Canal Grande. Una strada secondaria si trasforma in un campo da pallacanestro. Quando non sono la dimora dei veneziani, i palazzi ospitano università, come Ca' Foscari, o musei, come Ca’ Rezzonico, con le sue sale concerti molto frequentate dalla gente del luogo. Dorsoduro rivela altresì le sue radici industriali negli edifici convertiti per ospitare facoltà universitarie o mostre d'arte. Campo Santa Margherita sprizza di energia, frequentato com'è dai giovani studenti del luogo. Il traffico pedonale anima il tragitto da Piazzale Roma alla stazione ferroviaria di Santa Lucia. I pendolari si fermano la sera per un aperitivo. I vicini di casa si scambiano confidenze in un campo (piazza) mentre vanno al mercato.
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4.5
Punteggio 4,5 su 5220 recensioni
Eccellente
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Molto buono
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Nella media
17
Scarso
2
Pessimo
4

Tommaso612
Roma, Italia536 contributi
Punteggio 4,0 su 5
mag 2024 • Coppie
Nel 1575 Venezia fu colpita da una terribile epidemia di peste che uccise quasi un terzo dei suoi abitanti. Al culmine del morbo il Senato della città, visti inutili tutti i tentativi per liberarsi dal flagello, pensò di impetrare l’aiuto divino facendo voto di costruire una grande chiesa nell’Isola della Giudecca, da dedicare a Cristo Redentore e da affidare ai Padri Cappuccini. Tra i diversi progetti proposti fu scelto quello di Andrea Palladio, uno dei più illustri architetti della Serenissima. La chiesa fu completata in circa quindici anni da Antonio da Ponte che seguì scrupolosamente i disegni del grande maestro scomparso nel 1580.
Nel rispetto delle regole di semplicità e povertà dei cappuccini (ordine riformato staccatosi dai Francescani) il Palladio concepì un sobrio edificio in stile rinascimentale che anticipa il neoclassico, nel quale gli elementi decorativi ed i materiali pregiati sono ridotti al minimo indispensabile. La facciata, la sola parte ad essere rivestita in marmo, è dominata dal grande portone centrale, ai lati del quale s’aprono due nicchie con le statue di San Marco e San Francesco d’Assisi. Il portone è inserito in un bel prospetto scandito da colonne e pilastri, appena sporgenti dalle pareti. Il timpano triangolare che sovrasta il portone si ripete in alto con dimensioni maggiori, a coronare quasi del tutto la facciata. Al culmine c’è un’ampia terrazza sulla quale s’innalza la statua del Redentore, affiancata da quelle di altri due personaggi. Sul retro della basilica sorgono un’armoniosa cupola e due piccoli campanili di forma cilindrica. Ancora più oltre sorge l’omonimo convento dei Cappuccini, con i suoi tre bei chiostri ed i verdissimi giardini.
L’interno della basilica è a navata unica, sulla quale si aprono ampie cappelle laterali. Le pareti dei vari ambienti sono ricoperte da un semplice strato d’intonaco bianco che valorizza al meglio l’eleganza dell’edificio, rendendola simile a un tempio della classicità antica. La luce solare spiove dalle finestre semicircolari delle pareti. Le decorazioni, mai eccessive, sono realizzate in stucco. Il transetto a tre absidi è posto dopo la cupola. L’unico elemento che sfugge alla generale semplicità dell’interno è l’altare maggiore, avente forma di un ricco ed elaborato tempietto barocco, sovrastato da un gran crocifisso ai piedi del quale ci sono le statue di due santi.
La Chiesa del Redentore custodisce una ricca serie di opere di maestri veneziani del Cinquecento e del Seicento, sulle quali non mi posso dilungare in questa sede. A titolo d’esempio vi segnalo una notevole pala d’altare: il “Battesimo di Cristo” di Paolo Veronese, esposta nella sacrestia.
La peste finì pochi anni dopo l’inizio dei lavori per la costruzione di questa chiesa. In memoria della liberazione dal flagello si celebra da circa cinque secoli, nella terza domenica di luglio d’ogni anno, la “Festa del Redentore”. Nell’occasione, proprio di fronte alla chiesa, si costruisce un ponte di barche che attraverso il Canale della Giudecca collega l’omonima isola con il resto della città.

N.B.) La pagina che Trip Advisor dedica a questa attrazione mostra alcune foto che non ritraggono la Chiesa del Redentore, bensì l’altra intitolata a San Giorgio Maggiore (simile alla prima, ma facilmente riconoscibile a causa del grande campanile). Il fatto può generare equivoci e confusione. Prego, pertanto, i responsabili di Trip Advisor di rimuovere tali immagini improprie.
Scritta in data 13 agosto 2024
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.

Fortunato
Milano, Italia26.131 contributi
Punteggio 5,0 su 5
nov 2023 • Coppie
Davvero molto bella ed imponente questa chiesa sita sull'isola della Giudecca, a Venezia. I suoi altari sono stupendi ed hanno opere pittoriche di eccezionale bellezza. Scuole di Tintoretto, Jacopo Palma ed altri artisti eccezionali.
Scritta in data 23 novembre 2023
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Martina131102
Roma, Italia10.171 contributi
Punteggio 5,0 su 5
ago 2023 • Coppie
La chiesa è ubicata sull'isola della Giudecca, cui si arriva comodamente con il vaporetto. Ho avuto la fortuna di visitarla in un momento in cui era vuota e forse anche per questo l'ho apprezzata ancora di più. La struttura è imponente e rispetto alla gran parte delle chiese veneziane (caratterizzate dai decori molto sfarzosi) questa apparentemente è più lineare e quasi spoglia. In realtà al suo candido interno sono presenti affreschi della scuola del Tintoretto dall'elevato valore artistico. Nel complesso bellissimo edificio sia fuori che dentro.
Scritta in data 4 ottobre 2023
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tony b
5.208 contributi
Punteggio 5,0 su 5
ago 2023 • Amici
Siamo arrivati alla Giudecca con mezzo privato ,accompagnando alcuni amici per visitare l'isola (noi c'eravamo già stati).
La chiesa l'abbiamo vista solo esternamente ma siamo comunque restati affascinati dalla sua bellezza ammaliante e suggestiva che ti cattura lo sguardo a lungo.
Noi avemmo la volta precedente di stare lì in occasione della festa del Redentore che si tiene ogni anno a luglio.
E fu un'esperienza straordinaria !
Scritta in data 9 agosto 2023
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Stefo&Vivi
Roma, Italia33.357 contributi
Punteggio 1,0 su 5
feb 2023
Da profano, non sapevo che la chiesa che domina il panorama della Giudecca è il fulcro di una grande festa che celebra lo scampato pericolo della peste, che colpì Venezia nel 1575 uccidendo quasi 50.000 persone.
L'interno ha una struttura ideale per le processioni: navata accogliente, cappelle profonde, volta a botte e ampio presbiterio. Però l'ingresso è a pagamento!
Lo trovo offensivo e non lo accetto. Vengo da Roma, epicentro del mondo cristiano, con 4 basiliche e 900 chiese, che accolgono, senza chiedere nulla se non il religioso silenzio, tutte le persone provenienti dai quattro angoli della Terra.
E, qui, dovrei pagare per entrare a pregare e accendere una candela?
Beh, mi dispiace, io non l'ho fatto. 
Scritta in data 26 febbraio 2023
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macimino
140 contributi
Punteggio 1,0 su 5
giu 2021 • Solo
Mi sono rifiutato di visitare la chiesa perché bisognava pagare il biglietto d’ingresso.
Ma non era la casa del Signore ?
Mi sembra ridicolo che si chieda di pagare per entrare in casa degli altri…
Scritta in data 8 luglio 2021
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messmoda
Barletta, Italia2.394 contributi
Punteggio 4,0 su 5
lug 2020
La chiesa votiva del Santissimo Redentore, nota semplicemente come il Redentore, progettato dall'architetto Andrea Palladio nel 1577 sull'isola della Giudecca, ha la facciata in marmo bianco, l'interno è a navata unica, entrando si notano due belle acquasantiere circolari in marmo. Un grandioso portale del 1688 è sovrastato da un timpano sostenuto da due colonne, sulla contro-facciata si trovano due lunette. La festa del Redentore, celebrata la terza domenica di luglio a memoria del pericolo scampato di una pestilenza che colpì la città nel 1575.
Scritta in data 28 luglio 2020
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spedubec
Bologna, Italia5.355 contributi
Punteggio 3,0 su 5
lug 2020
La chiesa del santissimo Redentore deve essere visitata in occasione dell'omonima festa del terzo sabato di luglio quando montano un ponte di barche sul canale della Giudecca per celebrare l'anniversario della fine della pestilenza del 1576. Lo scorso weekend, una volta attraversato il ponte, mi sono ritrovato ai piedi della scalinata , in cima, davanti all'ingresso, un robusto frate con un boccione di gel anticovid. La chiesa era gremita di veneziani che pregavano. La chiesa, che definisce lo skyline della Giudecca, è sicuramente più suggestiva all'esterno che all'interno.
Scritta in data 25 luglio 2020
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alessandra_biondi3
Ferrara, Italia29.613 contributi
Punteggio 4,0 su 5
lug 2020
Bellissima esperienza di visita guidata (guida Grazia) nella giornata del Redentore 18.7.2020. abbiamo attraversato il TEMPORANEO ponte pedonale che da Venezia porta all'isola della Giudecca davanti alla chiesa del Redentore. Bella e ampia chiesa Palladiana con pregevoli opere interne tra cui un Tintoretto e allievi della sua scuola eretta a ringraziamento della terminata ( 1577) epidemia della peste, ci ha riuniti in devozione per invocare la fine della nuova epidemia mondiale del Covid, purtroppo trascorrono i secoli ma la natura torna con le sue insidie.......
Scritta in data 19 luglio 2020
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tony b
5.208 contributi
Punteggio 4,0 su 5
feb 2020 • Amici
La basilica del Redentore è situata sull'isola della Giudecca.
Edificio maestoso e nel contempo sobrio ed elegante.
Fu eretta dal Doge alla fine del '500 per esorcizzare la peste dilagante.
La festa del Redentore si svolge a Luglio ed io ho partecipato una volta.
Ci siamo diretti alla Giudecca con barca privata ed abbiamo assistito a fuochi pirotecnici meravigliosi.
Una overdose di emozioni che non scorderò mai !
Scritta in data 8 marzo 2020
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