Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco
4.5
7.00 - 12.00, 15.00 - 18.30
Lunedì
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Martedì
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Mercoledì
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Giovedì
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Venerdì
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Sabato
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
Domenica
7.00 - 12.00
15.00 - 18.30
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4.5
150 recensioni
Eccellente
82
Molto buono
57
Nella media
9
Scarso
2
Pessimo
0
Tommaso612
Roma, Italia536 contributi
lug 2023 • Coppie
Il primo nucleo di questa chiesa fu costruito agli inizi del XIII secolo, quando un piccolo gruppo di frati minori francescani (inviato dallo stesso fondatore dell’Ordine) si stabilì a Treviso e iniziò a predicare il Vangelo. Visto l’immediato successo dell’iniziativa e il gran numero di fedeli che raggiungevano il sito, l’iniziale chiesetta si trasformò in qualche decina d’anni in un complesso religioso ampio e articolato intitolato al Santo d’Assisi, con una grande chiesa abbaziale, un florido convento, alloggi per i pellegrini, magazzini per viveri ecc. I frati furono sostenuti dapprima dal comune e poi dalla nobile casata trevigiana dei Da Camino, quando questa assunse la signoria della città. Nel corso dei secoli contribuirono al sostentamento del convento tutte le famiglie nobiliari del circondario; in cambio delle loro donazioni esse ricevevano il permesso di costruire nella chiesa abbaziale le tombe di famiglia.
Le attività del convento furono bruscamente interrotte agli inizi del XIX secolo, quando le truppe rivoluzionarie francesi occuparono la città e costrinsero i religiosi ad abbandonare il sito. I vari edifici furono trasformati in stalle o in caserme, se non proprio demoliti. Solo negli Anni Venti del secolo scorso i francescani poterono riappropriarsi del sito, che restaurarono degnamente e riaprirono al culto.
La chiesa abbaziale è in sobrio stile romanico gotico. La facciata a capanna mostra in basso un elegante portale ad arcatelle concentriche piuttosto strombato verso l’interno; la lunetta è decorata da un affresco d’origine medioevale purtroppo assai danneggiato, raffigurante una Maternità circondata da angioletti e santi. Il portale è fiancheggiato da due alte e sottili finestre ogivali. Nella parte superiore della facciata c’è un finestrone circolare, assieme ad altri più piccoli. Ancor più in alto, subito sotto il tetto, si snoda una serie di piccoli e graziosi archetti ciechi. Finestre ad ogiva, aperture circolari e archetti costituiscono l’arredo ornamentale anche delle pareti. Sul lato sinistro della chiesa, nei pressi di un ingresso laterale, c’è una suggestiva statua di fattura moderna che raffigura il Santo Poverello. Il possente campanile a sezione quadrata, senza cuspide, sorge nei pressi dell’abside; la cella campanaria è arieggiata da tre finestre ogivali per lato. Il chiostro conventuale è stato completamente ricostruito nel Novecento, inspirandosi in qualche modo all’originale ormai perduto.
L’interno della chiesa è a croce latina, con ampio transetto e navata unica; il soffitto è sorretto da grandi capriate di legno. L’abside è suddivisa in tre cappellette con soffitti a vela. In passato le cappelle della parete destra della navata furono unificate ricavando una sorta di navata supplementare tutt’ora presente. L’aspetto austero dell’ambiente è ravvivato da alcuni pregevoli affreschi medioevali, come quello sulla parete sinistra che raffigura San Cristoforo. Notevoli anche gli affreschi sul soffitto della cappella absidale centrale, uno dei quali rappresenta San Francesco mentre riceve le Stigmate. Tuttavia, l’opera d’arte più bella di questa chiesa è una splendida “Madonna con Bambino e sette santi” attribuita a Tommaso da Modena, che la eseguì nella metà del XIV secolo probabilmente in collaborazione con alcuni suoi allievi. Due altre pregevoli opere quattrocentesche di Alvise Vivarini e Vittore Carpaccio erano un tempo custodite qui, ma oggi si trovano nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Due illustri personaggi del passato sono sepolti in questa chiesa: Francesca Petrarca (figlia del celebre poeta medioevale, morta a 41 anni dando forse alla luce il suo ottavo figlio) e Pietro Alighieri (figlio primogenito di Dante e Gemma Donati). Le tombe delle varie famiglie aristocratiche del passato, alle quali ho accennato in precedenza, furono in gran parte distrutte ai tempi dell’occupazione napoleonica e di esse rimane ben poco.
Le attività del convento furono bruscamente interrotte agli inizi del XIX secolo, quando le truppe rivoluzionarie francesi occuparono la città e costrinsero i religiosi ad abbandonare il sito. I vari edifici furono trasformati in stalle o in caserme, se non proprio demoliti. Solo negli Anni Venti del secolo scorso i francescani poterono riappropriarsi del sito, che restaurarono degnamente e riaprirono al culto.
La chiesa abbaziale è in sobrio stile romanico gotico. La facciata a capanna mostra in basso un elegante portale ad arcatelle concentriche piuttosto strombato verso l’interno; la lunetta è decorata da un affresco d’origine medioevale purtroppo assai danneggiato, raffigurante una Maternità circondata da angioletti e santi. Il portale è fiancheggiato da due alte e sottili finestre ogivali. Nella parte superiore della facciata c’è un finestrone circolare, assieme ad altri più piccoli. Ancor più in alto, subito sotto il tetto, si snoda una serie di piccoli e graziosi archetti ciechi. Finestre ad ogiva, aperture circolari e archetti costituiscono l’arredo ornamentale anche delle pareti. Sul lato sinistro della chiesa, nei pressi di un ingresso laterale, c’è una suggestiva statua di fattura moderna che raffigura il Santo Poverello. Il possente campanile a sezione quadrata, senza cuspide, sorge nei pressi dell’abside; la cella campanaria è arieggiata da tre finestre ogivali per lato. Il chiostro conventuale è stato completamente ricostruito nel Novecento, inspirandosi in qualche modo all’originale ormai perduto.
L’interno della chiesa è a croce latina, con ampio transetto e navata unica; il soffitto è sorretto da grandi capriate di legno. L’abside è suddivisa in tre cappellette con soffitti a vela. In passato le cappelle della parete destra della navata furono unificate ricavando una sorta di navata supplementare tutt’ora presente. L’aspetto austero dell’ambiente è ravvivato da alcuni pregevoli affreschi medioevali, come quello sulla parete sinistra che raffigura San Cristoforo. Notevoli anche gli affreschi sul soffitto della cappella absidale centrale, uno dei quali rappresenta San Francesco mentre riceve le Stigmate. Tuttavia, l’opera d’arte più bella di questa chiesa è una splendida “Madonna con Bambino e sette santi” attribuita a Tommaso da Modena, che la eseguì nella metà del XIV secolo probabilmente in collaborazione con alcuni suoi allievi. Due altre pregevoli opere quattrocentesche di Alvise Vivarini e Vittore Carpaccio erano un tempo custodite qui, ma oggi si trovano nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Due illustri personaggi del passato sono sepolti in questa chiesa: Francesca Petrarca (figlia del celebre poeta medioevale, morta a 41 anni dando forse alla luce il suo ottavo figlio) e Pietro Alighieri (figlio primogenito di Dante e Gemma Donati). Le tombe delle varie famiglie aristocratiche del passato, alle quali ho accennato in precedenza, furono in gran parte distrutte ai tempi dell’occupazione napoleonica e di esse rimane ben poco.
Scritta in data 5 ottobre 2023
Questa recensione rappresenta l'opinione personale di un utente di Tripadvisor e non di Tripadvisor LLC. Le recensioni vengono sottoposte a verifica da Tripadvisor.
astiadry
Asti, Italia1.630 contributi
giu 2023 • Coppie
La chiesa presenta una pianta a croce latina, con un'unica, grande, navata, coperta da un soffitto ligneo a carena di nave. All'interno, sulla parete sinistra, si incontra un gigantesco affresco raffigurante san Cristoforo, opera romanico-bizantina di fine Duecento. Sulle vele della volta della cappella maggiore dell'abside si trovano i Quattro Evangelisti, le Stigmate di san Francesco, una Madonna con il Bambino e Adamo, di scuola veneto-emiliana trecentesca, probabilmente opera di un allievo di Tommaso da Modena. La chiesa ospita le tombe di alcune persone celebri: Pietro Alighieri figlio di Dante Alighieri e Francesca Petrarca figlia di Francesco Petrarca.
Scritta in data 4 giugno 2023
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maurizio u
Calcinato, Italia99 contributi
dic 2022
Piacevolmente colpiti da questa grande ed accogliente chiesa.
I frati sono sempre persone "speciali".
Unico neo la caldaia un pò troppo rumorosa.
MaurizioBS
I frati sono sempre persone "speciali".
Unico neo la caldaia un pò troppo rumorosa.
MaurizioBS
Scritta in data 9 dicembre 2022
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Marinella Z
Treviso, Italia9 contributi
mag 2022 • Coppie
Bella grande e accogliente, fresca d'estate . Mi piace andarci a messa o anche passarci per una semplice visita data la costruzione e il luogo tranquillo
Scritta in data 24 giugno 2022
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MADD1504
Roma, Italia181 contributi
lug 2021
da visitare. ho visto delle absidi interessanti da visionare accuratamente. ogni angolo sprigiona storia da ogni mattone.
Scritta in data 24 luglio 2021
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tony9713
Italia1.124 contributi
feb 2021
Gli esterni sono ben curati, ma gli interni sono scarsamente illuminati. Chiesa che comunque è artisticamente notevole.
Scritta in data 4 marzo 2021
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merano 2020
Treviso, Italia260 contributi
ago 2020
Merita una visita questa chiesa contenete affreschi di scuola di tommaso da modena.
Situata vicino ai Buranelli si visita in circa 30 minuti.
Da vedere anche l'attiguo convento
Situata vicino ai Buranelli si visita in circa 30 minuti.
Da vedere anche l'attiguo convento
Scritta in data 16 settembre 2020
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Ross63Modena
Modena, Italia82 contributi
gen 2020
Le chiese di treviso, sono in linea con lo stile della cittadina, quella che ho preferito è la chiesa di San Francesco.
Scritta in data 2 febbraio 2020
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Enzo310773
Trani, Italia113 contributi
ott 2019
Colpisce la struttura della chiesa . Volte alte più di 10 metri con tetto in legno . Bellissimi affreschi
Scritta in data 19 ottobre 2019
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nicMilano
Makati, Filippine11.191 contributi
set 2019
Non ho mai visto una chiesa fatta in questo modo, in tardo stile romanico.
É una struttura di grandi dimensioni, mono-navata, a croce latina, con un soffitto molto alto lavorato con strani cassettoni di legno.
Come ben si vede dalla mia foto del fianco esterno, la navata è stata affiancata da una struttura rettangolare che vista dall'interno appare come una navata aggiunta.
Penso uniche le 5 cappelle absidali, per una sola navata.
Appesa ad un muro l'arca di Pietro Alighieri, figlio di Dante.
La costruzione risale al 13imo secolo, fu sconsacrata e depredata ai tempi di Napoleone, e ripristinata come la vediamo adesso, 90 anni fa.
É una struttura di grandi dimensioni, mono-navata, a croce latina, con un soffitto molto alto lavorato con strani cassettoni di legno.
Come ben si vede dalla mia foto del fianco esterno, la navata è stata affiancata da una struttura rettangolare che vista dall'interno appare come una navata aggiunta.
Penso uniche le 5 cappelle absidali, per una sola navata.
Appesa ad un muro l'arca di Pietro Alighieri, figlio di Dante.
La costruzione risale al 13imo secolo, fu sconsacrata e depredata ai tempi di Napoleone, e ripristinata come la vediamo adesso, 90 anni fa.
Scritta in data 1 ottobre 2019
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